CHAPTER 31.

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Scesi dalla macchina non appena fummo arrivati all'albergo;
Presi a camminare con i bodyguard dietro di me che mi aiutavano con i bagagli, per tutto il viaggio Kook se n'è fregato del mio stato d'animo;
È stato tutto il tempo attaccato a quel maledetto telefono, ogni tanto ridacchiava guardando qualche video comico ed ha persino poggiato le sue gambe sulle mie ginocchia, per stare più comodo nonostante io fossi molto scomoda.
Io ero di fronte a lui a guardarlo in tutta la sua bellezza, pensavo a quanto fossi fortunata nel vivere con lui ma talmente sfortunata nel non poterlo avere tutto per me.
-Kris, aspettami!-
Sentii Jungkook chiamarmi da dietro, scacciai la sua voce dalle mie orecchie, continua imperterrita la mia lunga camminata, poi una mano si poggiò sul mio fianco e quel tocco era il suo, lo conoscevo troppo bene per riuscirmi a sbagliare.
Fui forzata a fermare il mio tragitto, Kook fece cenno alle guardie del corpo di proseguire verso il prestigioso hotel, poggiai la piccola valigia che reggevo in mano, ai miei piedi, il moro mi prese il mento tra le mani e mi guardò intensamente negli occhi.
Per quanto lo detestassi, le mie pupille non volevano sapere di staccarsi dal suo sguardo penetrante.
-Che ti prende?-
Sussurrò avvicinandosi alle mie labbra.
Abbassai lo sguardo evitando di fornire una risposta al moro.
-Piccola...-
Mi richiamò con quel dolce appellativo il quale fece traboccare la famosa goccia dal vaso.
Il mio viso venne attraversato da lacrime amare che scorrevano veloci sulla mia pelle olivastra, calciai la valigia che si schiantò a terra, nel parcheggio si sentivano soltanto i miei singhiozzi e le urla che uscirono poco dopo.
Mi lanciai contro il suo petto, riempii esso di flebili pugni che lo colpirono appena,
iniziai a sfogarmi a parole, il moro subiva tutto restando immobile, confuso e in silenzio.
-È insopportabile! Lo sai che non la sopporto, lo sai, eppure continui a cercarla ed a starle dietro come se tu dipendessi da lei!-
Le parole uscirono automatiche fuori dalla mia bocca, il giovane mi afferrò i polsi i quali dimenai con tentativi invano, le sue falangi strinsero le mie mani chiuse in due piccoli pugni che vennero posate sopra i suoi pettorali.
Jungkook lasciò la presa sui miei polsi, io estesi le dita sul suo petto e mi calmai non appena Kook mi abbracciò la vita con un braccio e con la mano opposta mi accarezzò la testa che poggiai spensieratamente sulla sua spalla destra.
Godetti del suo profumo mascolino, i miei nervi si sciolsero quando il calore del ragazzo mi avvolse.
Respirai regolarmente, Jungkook mi baciò la testa nel tentativo di farmi rilassare, io alzai il capo scontrando i nostri sguardi.
-Ti riferisci a Soomin, vero?-
Domandò lui passando le sue dita sulla mia schiena liscia.
Annuii.
-E come mai ti è balenata in testa proprio ora? Insomma; eravamo in perfetta sintonia!-
Esclamò l'uomo, stringendomi di più a lui.-
Scossi la testa pensando a quanto possa essere ingenuo l'individuo che mi stringeva a se e la lasciai cadere sul suo petto.
-Ti ho beccato guardare le sue foto mentre eravamo in viaggio;non immagini come mi sia sentita...-
Sussurrai camminando con le mani in direzione della sua testa; accarezzai i capelli del moro i quali profumavano dello shampoo che utilizzava abitualmente, mi avvicinai al suo viso per baciarlo, lo avrei perdonato, tutti possiamo sbagliare.
Ma le sue mani mi afferrarono violentemente il viso; mi costrinse a guardarlo, i suoi occhi scuri si erano completamente mutati in uno sguardo di fuoco, lo fissai confusa.
-Quando arriverà il giorno in cui ti farai i cazzi tuoi,mh?-
Domandò Junggok sfruttando un tono aggressivo.
Mi liberai dalla sua possente presa, essa era talmente rude che ero sicura sul mio viso fossero rimasti i segni rossi delle sue dita affusolate.
-L'ho visto per sbaglio!-
Mi difesi alzando le mani in aria gesticolando.
-Sei una ficcanaso del cazzo.-
Sibilò superandomi con una potente spallata che mi fece oscillare sul posto.
-Cosa avrei dovuto fare?Eri proprio avanti a me, non ho potuto fare altro!-
Spiegai alzando il tono della voce, mentre guardavo la schiena muscolosa del ragazzo.
Ma Jungkook non mi diede retta, continuò il suo tragitto verso il costoso alloggio, poi dissi qualcosa che lo fece fermare;
-Traditore che non sei altro!-
Gridai in preda al nervosismo.
Kook si fermò a pochi passi dalla porta in vetro dell'hotel lussuoso.
Si voltò per guardarmi, le lacrime avevano nuovamente preso il sopravvento del mio viso.
Scosse la testa e lo vidi scomparire tra le mura de prestigioso edificio.
Presi il bagaglio poggiato da me precedentemente per terra e lo raggiunsi camminando frettolosamente: volevo risolvere tutto e passare una settimana tranquilla.
Lo scorsi mentre si allontanava dalla reception con la tessera la quale sarebbe servita per sbloccare la porta della nostra stanza, gli corsi incontro, i bodyguard caricarono i nostri bagagli dentro un'ascensore parallelo a quello che Kook stava per prendere, pensai fosse il momento perfetto per chiarire con il moro, giacché potevamo essere soli senza essere disturbati da nessuno.
Mi infiltrai nell'ascensore, poggiai il leggero bagaglio a terra e Jungkook sbuffò vedendomi.
L'uomo premette uno dei numerosi pulsanti incastonati alla parete, io timida mi distanziai da lui di poco.
-Perchè sarei un traditore?-
Domandò Kook in attesa che le porte della grande scatola meccanica si chiudessero una volta per tutte.
-Perché prima mi doni amore e poi pensi ad un'altra...-
Rivelai guardando il pavimento lucido in marmo bianco.
-Non è vero-
Pronunciò lui, nell'esatto momento in cui l'ascensore si chiuse.
Subito quella sensazione di star fluttuando, sentendo il pavimento più leggero a causa dell'ascensore saliente, mi pervase, mischiata alla forte emozione d'ansia nel tenere una conversazione con il ragazzo.
All'udire la sua ultima frase, i miei occhi si illuminarono, il mio cuore prese a battere velocemente e accennai un sorriso.
-Non è vero cosa? Non stai pensando a lei?-
Domandai speranzosa.
-Non è vero che ti abbia donato amore. Io non ti amo.-
Sentenziò lui stringendo i pugni.
Voltai lo sguardo verso la parete, due calde lacrime scesero furenti dai miei occhi.
-Eri così dolce...-
Sussurrai.
-Ascolta, mettiamo le cose in chiaro: io e te non siamo nulla, va bene? Siamo solo scopamici,nulla di più; Non puoi pensare possa amarti. Perciò smettila di farti questi film mentali, io e te non saremo mai più ciò che eravamo una volta.-
Il mio piccolo muscolo cardiaco smise di battere, il mondo mi crollò addosso e le lacrime si impadronirono nuovamente dei miei occhi.
-M-ma, i baci, le carezze, le coccole dopo il sesso...i nomignoli ed i complimenti o le scenate di gelosia per Yoongi...Cosa sono state esattamente...?-
Chiesi guardandolo negli occhi.
-Amicizia.-
Puntualizzò il maschio uscendo dall'ascensore una volta che esso si fu fermato.
Inutile dire che rimasi come una stupida a frignare addolorata dal comportamento dell'uomo che amavo ancora ma che mi aveva letteralmente distrutta.

PUZZLE //Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora