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«Jungkook?» Taehyung strabuzzò gli occhi, incredulo

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«Jungkook?» Taehyung strabuzzò gli occhi, incredulo.
Nelle ultime settimane, non si erano più sentiti molto. Taehyung si era obbligato a concentrarsi sugli studi e JungKook, dall'altra parte, non se l'era sentito di intromettersi.
Il corvino chiuse la porta camminando a passo lento verso di lui. Taehyung deglutì, non riusciva a credere che fosse lì, in piedi davanti a lui.
Jungkook fece il giro del divano per raggiungerlo, il suo passo era così lento da risultare straziante. Taehyung sentiva una fitta al cuore ad ogni centimetro che si accorciava. Che fine aveva fatto Jimin e perchè al suo posto c'era JungKook? Gli aveva dato le sue chiavi di proposito?
Dire di sentirsi confuso era approssimativo.

«Siete sorpreso di vedermi? Ebbene, Orazio mi ha chiesto di riferirvi un messaggio. Testuali parole, ha detto: "la riunione di stasera salta" e "pollo fritto". Qualsiasi cosa voglia dire la seconda parte del messaggio, ha detto che voi avreste capito.»

Imbambolato a fissare il ragazzo, seduto accanto a lui ad una distanza così ravvicinata, Taehyung perse la parola. La prima informazione che acquisì su di lui fu che JungKook aveva un profumo. Una caratteristica che chiaramente non aveva potuto apprendere dalla lontananza della sua finestra o attraverso una porta. Odorava di vaniglia e mandorla, un profumo squisito che ottenebrò i sensi di Taehyung. Quasi non aveva notato che, per miracolo forse, quella sera JungKook non indossava nulla di nero. Portava dei jeans chiari e una felpa lilla con la zip lasciata aperta su una maglietta bianca. Le misure erano abbastanza grandi da ingannare chiunque fosse pronto a scommettere che sotto quei vestiti si nascondesse una corporatura esile. Ma Taehyung conosceva piuttosto bene cosa si nascondeva sotto.
Quando lo guardò in viso dopo diversi secondi, si accorse che JungKook aspettava una risposta, perciò rinvenne, non troppo velatamente.

«Oh ehm, okay. Grazie per avermi riferito il messaggio», rispose, dimenticando di continuare la recita messa su da JungKook. Quello sorrise stringendo gli occhi scuri che sparirono diventando una linea sotto le sopracciglia.
Il cuore di Taehyung subì un colpo violento che lo rispedì con la schiena contro il divano. Deglutì di fronte alla potenza di quel sorriso. Ad una ventina di centimetro di distanza era distruttivo.
Come una navicella che avvicinandosi troppo al sole rischia di bruciarsi, avvicinandosi a JungKook, Taehyung si esponeva al pericolo di restarci secco. La sua bellezza era intramontabile.

«Hai cambiato colore di capelli», si rese conto il corvino dopo un po', sollevando appena le sopracciglia. Il suo sguardo si aprì ad un'espressione di giubilo, un nuovo colpo di pugnale inferto al cuore di Taehyung. «Ti stanno bene!»

Con la timidezza ad ostacolargli i movimenti, l'altro si grattò il capo scompigliando appena i capelli del colore del caffè intenso. «Davvero? È stato Jimin a tingerli, sai... per la recita di domani. Ho temuto il peggio quando ha dimenticato di aggiungere l'ossigeno nella tintura. Per fortuna ha rimediato e non è successo nulla», ridacchiò preso dal nervosismo. Era così strano parlargli in quel modo dopo averlo visto per mesi, in una sua versione più piccola, solo attraverso una finestra.

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⏰ Last updated: Jul 10, 2023 ⏰

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