Capitolo 3

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Il pomeriggio con Melissa passa così velocemente che, senza rendermene conto, mi ritrovo fuori quando il sole è già tramontato da un pezzo.

La luce della luna illumina le stradine di Beacon Hills, facendomi compagnia, mentre, dopo aver avvisato Marina che avrei fatto tardi, mi incammino a passo deciso verso un'altra casa: quella dell'uomo che negli anni passati mi ha accolto senza pensarci due volte.

Durante il periodo trascorso qui, la casa dello sceriffo Stilinski è sempre stata come un rifugio. Un rifugio che mi accoglieva dopo ogni litigata con mio padre.

Discutevo con lui molto più spesso di quanto immaginiate. La morte di mia madre è stato un bruttissimo colpo per lui.

Non ricordo molto dei primi anni vissuti in America. Quello che sicuramente rammento con più chiarezza sono i miei compleanni. Se così possono essere chiamati. Non credo di averne mai festeggiato uno in piena regola, anzi, credo che il giorno della mia nascita sia diventato un momento monotono, che serve solo a ricordarmi l'ora in cui sono venuta al mondo. L'ora in cui è morta mia madre.

Sì, mi ricordo cosa vi ho detto nel capitolo 1, tutto il discorso fatto sulla questione "non mi ricordo di mia madre, quindi non provo niente per lei". Ma credetemi se vi dico che è impossibile non provare nulla, quando sai che nel secondo esatto in cui la tua vita ha incominciato a scorrere, quella di tua madre si è fermata per sempre.

Ogni mio compleanno serve a ricordarmi questo: che il mio essere viva, il mio enorme amore per la musica, le mie particolari capacità, sono tutte dovute alla morte della persona che mio padre amava.

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Cammino a passo svelto, pensando che tra pochi minuti potrò rivedere il ragazzo che mi ha sempre fatto battere il cuore.

Devo essere sincera.

Non sono mai stata una persona molto romantica. Non sono quel tipo di ragazza che si scioglie quando le si fa un compimento. Se qualcuno, e con questo pronome indefinito intendo un ragazzo, mi dicesse: "wow, sei bellissima", io gli risponderei senza troppi giri di parole con un "lo so".

Ma, nonostante questo, non sono una di quelle ragazze tutte vestiti e trucco, che passano ore e ore davanti allo specchio cercando di scegliere cosa mettersi.

Anzi, a dirla tutta, io e la moda siamo due mondi completamente diversi. Non mi soffermo mai a decidere cosa indossare. Di solito prendo un pantalone della tuta, una t-shirt o una felpa, delle sneakers, e via. Esco di casa senza preoccuparmi di sembrare femminile o una barbona. Per quanto riguarda il trucco, ancora peggio.

Dovreste averlo capito ormai. Odio agghindarmi.

A differenza di quelle ragazze che amano usare chili di ombretto, mascara, eyeliner, rossetti e simili, io la mattina mi metto semplicemente un filo di lucidalabbra.

Quindi, in conclusione: non sono il tipo di ragazza a cui tutti vanno dietro.

Non fraintendetemi. Io AMO il mio aspetto, e non lo cambierei per nulla al mondo. Adoro i miei capelli viola, così diversi dal normale. In qualche modo mi fanno distinguere dalla massa. Ricordo che fu proprio questo il motivo per cui decisi di colorarmeli.

Il viola per me è un colore importante, molto spesso disprezzato a causa della diceria sul suo portare sfortuna. Io invece lo vedo come un qualcosa di unico. Mi piace perché in qualche modo, rappresenta il mistero, la magia, l'oscurità. Tutte cose che da anni fanno parte della mia esistenza.

E no, non vi spiegherò cosa intendo. Abbiate pazienza. Ogni cosa a suo tempo.
________

Finalmente, davanti a me scorgo la casa dello sceriffo di Beacon Hills.

È sempre la stessa.

I muri bianco sporco, il piccolo giardino, e quella finestra perennemente illuminata, dove sicuramente il ragazzo dagli occhi caramello starà seguendo i casi del padre.

Al solo pensarci, un sorriso mi compare sul volto, subito seguito dalla consapevolezza che tra pochi secondi lui sarà di nuovo con me, che potrà stringermi tra le sue braccia, pronto a rassicurarmi come faceva da bambino.

Con il cuore che mi batte a mille, e dopo aver preso un profondo respiro di incoraggiamento, porto la mano alla porta, e con due colpi ben assestati, busso.

Angolo autrice

Sì, lo so che questo capitolo è molto più corto rispetto agli altri, ma se avessi aggiunto tutte le cose che avevo da dire, sarebbe venuto veramente TROPPO lungo.

Quindi... stasera pubblico un altro capitolo!

Vi ricordo che c'è un capitolo nuovo ogni martedì! Salvo occasioni speciali.

Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo con un commento, e lasciate una stellina ;)

Ci vediamo al prossimo capitolo.

~Giada

𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐋𝐔𝐏𝐎, stiles stilinski¹ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora