Capitolo 6

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Due ore dopo, il tour è finalmente concluso. Ci stiamo dirigendo verso l'aula di matematica per la prima lezione del giorno.

Arrivate, la mia migliore amica bussa, entrando subito dopo.

Mentre lei si va subito a sedere in seconda fila, io rimango sulla soglia, indecisa sul da farsi.

<<Buongiorno, prego entri signorina...>> inizia il professore.

<<Nightstar. Mi chiamo Noemi Nightstar.>> concludo io. Dopo qualche parola d'incoraggiamento sussurrata nella mia testa, mi rivolgo alla classe: <<Sì, sono la ragazza nuova. Sì, sono italiana. E no, prima che qualcuno me lo chieda, non vi insegnerò degli insulti in italiano che possiate dire per non essere capiti dagli altri. È fuori discussione. Detto questo, buongiorno a lei prof, le va bene se mi siedo vicino alla signorina Martin? Sa, è l'unica persona che conosco qui.>> dico.

Il professore sembra leggermente sorpreso da questo mio discorso, ma mi risponde comunque di sì.

Prendo subito posto vicino a Lydia, ignorando gli sguardi increduli che i miei compagni mi rivolgono.

Una volta seduta vicino alla rossa, la quale si sta guardando in giro con un sorrisetto compiaciuto, la mia attenzione viene catturata da un ragazzo seduto dall'altro lato dell'aula.

Mi sta fissando, sul volto un'espressione di puro stupore. Dio, ha addirittura la bocca spalancata. Tesoro, so di essere bella, ma datti un po' di contegno.

Io gli lancio un'occhiata interrogativa, per fargli capire la mia perplessità riguardo la sua espressione. Facendo questo, mi soffermo ad osservarlo meglio.

Sembra abbastanza alto e muscoloso. I capelli sono leggermente lunghi e di un castano scuro, quasi nero. Così come i suoi occhi. Sono così scuri che quasi non si riesce a distinguere l'iride dalla pupilla, ma nonostante ciò direi che sono color cioccolato. Ha un incarnato non molto chiaro, ma non nero, sembra essere messicano. Ha la mascella un po' storta. Sulla guancia sinistra mi sembra di scorgere una piccola cicatrice.

È questo dettaglio che mi fa azzerare il respiro. So chi possiede una cicatrice in quel punto. Scott McCall.

Il resto della lezione prosegue tranquillo. La matematica non è mai stata un problema per me. Ho sempre amato molto le materie scientifiche. Ma a dirla tutta ho passato l'ora ad osservare costantemente Scott. Così come lui ha continuato a lanciarmi delle occhiate cariche di stupore. Qualcuno potrebbe pensare che siamo innamorati.

Sono così presa da questi pensieri, che non mi sono neanche accorta che lui e Lydia sono stati chiamati alla lavagna per un'esercizio. E sempre per lo stesso motivo non ho fatto caso alla loro conversazione. Grosso errore.

La campanella segna la fine della lezione e, dopo aver preso i libri (e dopo che Lydia mi ha preso per un braccio), mi dirigo fuori dall'aula. La rossa continua a dirmi di volermi presentare Allison, ma io sono con la testa altrove.

Continuo a cercare Scott per il corridoio, sperando di scorgere la sua testa tra le decine di studenti. Dopo un po' la mia pazienza finisce.

<<Lydia: scusami, ma devo allontanarmi un attimo. Sì lo so che volevi presentarmi Allison, e credimi lo voglio anch'io, sembra una persona meravigliosa, ma devo fare una cosa importante.>> le dico. <<Prometto che alla prossima ora mi farai conoscere tutte le persone che vuoi.>>

Lei mi guarda interrogativa, ma alla fine acconsente, salutandomi con un altro abbraccio.

Inizio subito a guardarmi intorno, sperando di scorgere Scott da qualche parte. Ho quasi perso le speranze, quando sento una mano toccarmi la spalla.

𝐎𝐂𝐂𝐇𝐈 𝐃𝐈 𝐋𝐔𝐏𝐎, stiles stilinski¹ ✓Where stories live. Discover now