Chapter 62: Steps

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Trovare all'ultimo secondo i vestiti che ci ha praticamente obbligato di compare Loren, è davvero difficile. Menomale che prima avevamo già intelligentemente pensato a acquistare i regali di Natale per gli altri.
Ma è stato un po' difficile dato che Taylor non la finisce di fermarsi ad ogni singolo negozio per comprare ogni sorta di vestito che le piace.
E siamo in un centro commerciale, pieno di ogni tipo di boutique esistente.

«Taylor, se non ci muoviamo non li troveremo mai»
Sbuffo annoiata io per quella che sarà la centesima volta, guardandola osservano con sguardo sognante un tubino blu elettrico esposto nella vetrina di un negozio di fronte a noi.
«Ma hai visto quanto è bello? Ti starebbe d'incanto» alzo gli occhi al cielo.
«Se vuoi che io diventi un mirtillo» è già stato difficile separarla da una rissa con una biondina che aveva provato a fregarle un paio di scarpe, di cui era rimasto solo un paio, non voglio trascinarla di peso per tutto il centro commerciale.
«Andiamo Iris, su con la vita» mi rimprovera senza però staccare gli occhi dal vetro.

«Tay, la vita ce la toglierà Loren se non troviamo quei dannati vestiti, andiamo» con un paio di lamenti e qualche spintarella riesco a smuoverla dalla sua posizione rigida e cominciamo a perlustrare di nuovo ogni negozio di costumi che ci ritroviamo sotto gli occhi.
«Eccoli! Si finalmente!» esclamo io, afferrandola velocemente per un braccio e incamminandomi velocemente verso quel dannatissimo negozio, volendo il più velocemente possibile uscire da quell'inferno.

Non ci sono stati intoppi, e fortunatamente abbiamo trovato anche le nostre taglie. Paghiamo velocemente, senza tante cerimonie, e uscendo da quel negozio tirando un sospiro di sollievo.
«Dio, che fortuna» esclamo io, come se fossi appena sopravvissuta a un attacco di un grizzly. Forse preferirei quello in confronto a una Loren incazzata.
«Eh già. Ma ora non hai nessuna scusa plausibile per non fare un po' di shopping sfrenato con la regina dello stile. Fattelo dire tesoro, ma il tuo armadio va completamente rivisitato» mi squadra con disappunto, e io non riesco a non abbassare i miei occhi sul mio outfit. Felpa, jeans, e nike.

«Che c'è?»
«Sei irrecuperabile» alza gli occhi al cielo, e questa volta è il suo turno di afferrarmi e portarmi in giro sotto i miei lamenti per il centro commerciale.
«Primo step: l'intimo» fa una faccia maliziosa, guardandomi dritta negli occhi. Con la coda dei miei provo a trovare una via di fuga, ma non faccio in tempo perché subito vengo scaraventata dentro un negozio di Victoria's Secret.
«Non fai sul serio, vero?» le chiedo disperata, ma mi ignora palesemente. Sembra che si sia trasformata in un segugio di moda, cominciando a rovistare e a osservare ogni singolo indumento intimo che può trovare sotto gli occhi. In cinque minuti, è riuscita ad afferrare circa una ventina di ogni sorta di intimo.

«Questi sono tutti la tua taglia e sono sicura che ti staranno da Dio» senza nemmeno farmeli provare, o semplicemente dirmi che cosa cavolo ha preso, va alla cassa, e paga.
«Ma questi sono tutti per me?» gli chiedo confusa, dopo che mi ha lanciato in faccia l'enorme busta rosa con i contorni neri.
«No, per Wolf. Ma secondo te? Andiamo» mi riafferra il braccio, e parte verso una destinazione e me ignota.

«Secondo step: gonne» spalanco gli occhi, scrollando velocemente la testa.
«Non mi piacciono le gonne» dico diretta, provando a staccarmi dalla sua presa, invano.
«Bhe, ti piaceranno» mi dedica un sorriso falso, che in risposta ottiene solo un femminile dito medio.
Passiamo tutta la giornata a raccattare buste su buste, e soprattutto step su step.
Trucchi, vestiti, top, scarpe, gioielli (è stato il mio step preferito, dato che ne vado matta, in particolare per gli anelli), smalto, ecc..
Non so e non voglio sapere quando abbiamo speso in tutto, ma dalla quantità di borse, credo molto.

||There is a caos inside me|| Where stories live. Discover now