Chapter 25: See you again

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Dylan
7 anni prima

Se n'è andata.
Io gli ho dato tutto il mio amore, il mio cuore, e lei lo ha preso, sgretolato, per poi far sparire le ceneri nel vento. Io la amavo con tutto me stesso, ma lei mi ha solo usato.

All'inizio pensavo che sarebbe stata il modo più efficace per farla pagare a Kris, rubandogli la ragazza, ma sono cascato nella mia stessa trappola. Lei lo sapeva fin dall'inizio, era a conoscenza dei miei piani, e sapeva anche come farmi innamorare di lei. Con quei suoi occhi verdi speranza dove mi perdevo sempre, e il suo sorriso così smagliante e caloroso. I suoi capelli, il suo corpo, la sua tenacia, determinazione.

Amavo tutto di lei, ma Alexa si è presa quell'amore e ci ha sputato sopra. Così ho deciso che, da ora in avanti, non mi farò mai più fregare da quella maledizione chiamata "amore", e gliela farò pagare, a tutti e due. Tornerò a prendervi.

Oggi

«È successo sette anni fa» comincio a raccontarle mentre continuo ad accarezzarle le cosce.
So quanto è stato difficile per lei aprirsi stanotte, soprattutto per una cosa così intima come quella, quindi cercherò di essere il più sincero possibile con lei.

Iris mi guarda curiosa e stupita quando riprendo parola, ma sta zitta e mi ascolta attentamente, pronta a sentire la mia storia. Non posso fare a meno di pensare quanto sia bella in questo momento, e di quanto io sia felice che lei si sia aperta così tanto, per lei, con me.

«Avevo 17 anni. Devo ammetterlo, ero abbastanza ingenuo a quell'età, ma avrei fatto qualsiasi cosa pur di vendicarmi di Kris»
Solo ripensando a cosa quel bastardo aveva fatto, stringo i pugni fino a far diventare le nocche bianche, ma quando Iris ci posa le sue mani sopra, i miei occhi scattano nei suoi.

So che le ha fatto qualcosa, ma non so cosa.
Sento che lei mi capisce, visto che è stata anche lei sotto le grinfie di Kris, ma quando ho visto la paura regnare in quei suoi bellissimi ma spenti occhi, ho capito che c'era qualcosa che non andava.

«Avevo da poco lasciato il suo esercito personale di ragazzini addestrati per uccidere al suo comando. Un giorno arrivò a Miami mio padre, Patrick. Kris sapeva che lui era una delle poche persone a cui volevo bene a quei tempi, e sapeva anche che sarebbe stato la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.»

Lei sembra sempre più confusa, ma quando il mio respiro accelera per il nervosismo e mi passo una mano tra i capelli leccandomi le labbra, comincia a accarezzarmi le spalle, capendo il mio disagio e provando a calmarmi in qualche modo. Maledetta Iris.

Sei un bastardo.

«Sapeva che mio padre sarebbe stato l'unico che sarebbe riuscito a convincermi a cambiare città e a lasciare Miami. Forse per tornare a New York con lui oppure semplicemente per cambiare vita da un'altra parte. Fatto sta che Kris, non voleva assolutamente che il suo pupillo se ne andasse. Invitò me e mio padre per un'ultima cena a casa sua per dirmi addio. Lo uccise davanti ai miei occhi»

Abbasso la testa e serro la mascella.
«In quegli anni, Kris si era innamorato di una ragazza all'interno del gruppo. Era bellissima e tenace. Io volevo vendicarmi, e quale era il modo migliore se non togliergli la cosa che più amava? Così cominciai a sedurla di nascosto, e piano piano vedevo che lei si interessava sempre di più. Finimmo a letto, una, due, tre e non so quante altre volte, ma io caddi nella mia stessa trappola. Mi innamorai follemente di lei.»

||There is a caos inside me|| Where stories live. Discover now