RITIRO

733 23 1
                                    

|HARRY|

Oggi è il primo giorno di ritiro.
La prima partita di terrà domani mattina ad Amsterdam, giochiamo contro l'Ajax ed io sono parecchio preoccupato.

Ho paura di sbagliare, deludere Louis, ed infine farlo allontanare da me.
Insomma, nessuno vorrebbe un ragazzino sbadato e goffo al proprio fianco.

-Hey Haz! Già sveglio?- chiede proprio il castano, senza nemmeno aprine un occhio.
-Già...- sospiro soprappensiero, -Che succede, piccolo?- continua lui, insospettito dal mio tono di voce.

-È che domani inizia la champions, giochiamo la prima partita, ed io ho paura di fallire.
So che sono solo i gironi e che se sbagliassi potrei rimediare, ma io... non voglio deluderti- rispondo insicuro.

Lui si gira verso di me, mi avvolge la braccia intorno al busto, mi lascia un bacio sulle labbra e prende fiato.

-Harry, tu non potresti mai deludermi.
Sei PERFETTO, e domani non sbaglierai, e se anche lo facessi, sbagliare è umano.
Anch'io ho sbagliato tante volte, qualche parola di troppo, linguaggio poco gentile, fino ad arrivare al mio comportamento con te i primi mesi di permanenza nella squadra.
Tutti sbagliano, io, tu, Niall, Liam, Zayn... TUTTI, sii un po' meno severo con te stesso, perché non serve.
Sei perfetto così, in tutte le tue mille sfaccettature.
Domani voglio che dai tutto te stesso in campo, ma non potrai farlo se prima non ti carichi con una bella colazione, andiamo a tavola?-





Abbiamo fatto colazione, ho bevuto un bicchiere di latte caldo e mangiato due biscotti di farro.
Ora che sono carico a molla, prendo la mia valigia e vado a fare il check-in in aeroporto.

Ho paura.
Non sono mai andato in aero, proprio mai.
Il fatto è che, anche se avessi voluto fare un'esperienza del genere, non avrei potuto.
Mentre ora sono seduto sulla poltrona della prima classe, lo schermo davanti agli occhi e le cuffie nelle orecchie.
-L'aero si prepara al decollo, inizia ad avanzare ed aumentare man mano la velocità.
Comincio a tremare ed a sudare freddo.
Chiudo e stringo gli occhi, finché non sento una mano sulla mia:

Quella di Louis.

Mi giro e lo vedo sorridermi, i suoi occhi blu sono di un'azzurro indescrivibile.
Le sue labbra sono fine è rosee, mentre i suoi zigomi sono alti e spigolosi.
I capelli color miele, coprono in parte la fronte, e le sue guance sono sempre accentuate dalla pelle rosata.
La sua bellezza fa invidia al più bello degli angeli.

Atterrati ad Amsterdam, solo poche ore dopo, decidiamo di andare tutti quanti a mangiare in un ristorante vegano che dista un paio di km dall'aeroporto.
Mangio delle polpettine di verdure con contorno di lenticchie rosse.

La struttura dove alloggeremo è praticamente identica al dormitorio a Torino, campo da calcio all'esterno, palestre al piano terra, piscina nei sotterranei, camere e cucina al piano superiore.

-Ragazzi, lasciate tutti i bagagli in camera, andiamo ad allenarci!!- ci avvisa Liam.
Di conseguenza ci prepariamo ed andiamo ad allenarci.

-Passatela!! Muovetevi!!- urla il professor Malik dall'altra parte della campo, -Di corsa! Più veloce!- continua imperterrito.

Dopo cinque minuti ci fermiamo ed andiamo a fare una doccia in spogliatoio, ceniamo e ci dirigiamo nelle nostre case.

Dopo un po' di tempo sento qualcuno bussare alla porta.

Vado ad aprire e mi trovo Louis in tutto il suo splendore.
-Hey Haz, stavo pensando, dormiamo insieme?- chiede imbarazzato.

Inutile dire che ho accettato subito l'invito.

AMORE IN CAMPO |LARRY|Where stories live. Discover now