DESTINY (Sweet Vl.2)

Capitolo 73

Krystal's pov
Quando questa mattina mi sono guardata allo specchio sentivo un enorme peso all'altezza dello stomaco.
Ero sicura che sarebbe stata una giornata molto bella ed emozionante, ma mai avrei potuto immaginare che sarebbe successa una cosa simile.
Le dita di Damon sfiorano il mio ventre mentre lascia dei piccoli baci sulla mia tempia.
È tutto perfetto, ed amo l'idea di aggiungere altri ricordi a questo posto.
"Non avrei mai pensato di tornare qui", ammetto chiudendo gli occhi quando continua a baciarmi.
"Neanch'io, pensavo che alcuni posti non li avrei più rivisti".
"A quanto pare siamo bravi a realizzare i nostri sogni", gli sorrido, ma all'improvviso la sua espressione cambia. Sembra preoccupato.
"Non hai parlato con Tate", la sua non sembra una domanda.
"Di cosa?" Mi acciglio, ed inizio a preoccuparmi anch'io quando abbassa la sguardo. "Lei sta bene?"
"Si", punta gli occhi nei miei. "Nulla del genere", sospira mettendosi seduto per poi attirarmi fra le sue gambe aperte.
"Damon, è successo qualcosa?"
"Voleva parlartene lei", deglutisce, "così come ha fatto con me pochi giorni fa, ma non riesco a far finta di nulla ora". Si passa una mano fra i capelli mentre l'altra preme sul mio fianco come se avesse paura che io possa scappare da un momento all'altro.
"A quanto pare in questo posto tu devi sempre raccontarmi qualcosa", accenno un sorriso che lui cerca di ricambiare ma è troppo teso.
"Concluderanno questa cosa solo se anche tu sarai d'accordo. Lo fanno per noi".
"Aspetta, non ti seguo", cerco il suo sguardo ma è sfuggente.
"Non sarò mai in grado di usare le parole giuste, non come Tate almeno", si passa le mani sul viso, io sto iniziando ad innervosirmi.
"Damon, dillo a parole tue".
"Bene", deglutisce e nei suoi occhi vedo passare mille emozioni diverse. "Krys, io e te andremo via di qui prima o poi", annuisco piano perché ho la sanzione che questo sia solo un inutile giro di parole. "E....Evelyne, insomma noi non possiamo portarla via con noi in questo modo".
"Evelyne? Cosa c'entra Evelyne?" Ho il cuore in gola, questa conversazione inizia a non piacermi.
"Ecco....Tate e Luke vorrebbero adottarla e seguirci ovunque noi andremo per vivere tutti insieme".
"C-cosa?"

Dicono che quando qualcuno ti spezza il cuore senti un rumore simile ad un click, questo rumore però puoi sentirlo soltanto tu e spesso le persone che ti sono attorno non si accorgono di quanto tu in realtà stia soffrendo in quel momento.
"Krystal aspetta, probabilmente io non sono stato bravo a raccontarti questa cosa. Ti assicuro che Tate lo sta facendo per te".
"Ora la difendi?"
Afferro questo maledetto vestito e lo indosso velocemente.
"Non la sto difendendo", afferra la mia mano provando a fermarmi.
"Invece si, come hai potuto accettare una cosa del genere?" Urlo e lo spintono per poi scoppiare a piangere come una bambina e cadere sulle mie ginocchia.
"Piccola", si abbassa afferrandomi il viso. "Guardami".
"No", il mio corpo è scocco dai singhiozzi. "Lei vuole noi. Noi...", ma non so come completare questa frase. "Lei non è un oggetto, non è qualcosa che una persona compra e decide di regalare alla sua migliore amica".
So che il mio discorso è molto lontano dalla realtà dei fatti, ma in questo momento sono ferita.
"Sai che non è così".
"No, tu non dovevi accettare", continuo a piangere abbracciandomi le ginocchia.
"Non ho accettato", abbassa il capo ed io inizio a sentirmi in colpa. "A modo mio le ho detto che apprezzavo il suo gesto dal momento che io non avrei mai potuto...insomma lo sai, ma se tu non vuoi..."
"Scusami", chiudo gli occhi ma altre lacrime bagnano il mio viso. "Scusami io...".
"Non devi scusarti", mi fa posare la schiena contro il suo petto. "Ho pianto anch'io", ammette, ed il fatto che lui oggi ne riesca a parlare così facilmente, mi rende molto orgogliosa di lui. "E non devi sentirti in colpa nei miei confronti, perché so come ti senti", mi bacia fra i capelli. "È come se ci stessero portando via qualcosa di nostro, ma entrambi sappiamo che se l'amiamo davvero, questa è la soluzione migliore. Tate dice che non è un pezzo di carta a renderti un genitore, che Evelyne vorrà sempre e solo noi ma che solo così noi non rischiamo di perderla per sempre. Quel giorno c'erano le adozioni, ed io avevo paura che qualcuno, chissà chi, volesse portarvela via. Krystal", afferra il mio viso a coppa fra le sue mani, "io lo so che con me dovrai rinunciare a tante cose e ...no, lasciamo parlare", mi ferma quando sto per farlo anch'io. "Credimi, odio questa cosa perché io volevo darti tutto, ma possiamo provare ad essere felici con lei anche così. Devi solo dirmi se lo vuoi. Se vuoi me per tutta la vita con tutte le limitazioni dal caso".
L'intensità dei suoi occhi mi fa battere forte il cuore. Vorrei che le parole bastassero per spiegargli quello che lui è per me.
"Damon", poso la fronte contro la sua, "con te non esistono limiti, con te io non rinuncio a nulla perché non esiste nessuna rinuncia con un uomo che ogni giorno ti fa innamorare di lui. Io voglio tutto con te, e sono pronta ad affrontare questa cosa con te, sempre e solo con te".
E trovo sollievo solo quando le sue labbra si spingono sulle mie e lei sue braccia si chiudono attorno a me.
Provo a perdonarmi, provo a non odiarmi per la reazione che ho avuto nei suoi confronti e in quelli della mia migliore amica, e solo ora inizio a comprendere il significato del suo gesto.
Non è facile, ci sarà sempre una parte di me, quella gelosa e possessiva, che proverà a prendere il sopravvento ma questo è il meglio che io potessi desiderare per la mia Evelyne.
Io e Tate siamo cresciute insieme, abbiamo conosciuto il senso di abbandono e di non accettazione ogni qualvolta una coppia non sceglieva noi.
Evelyne non dovrà mai più sentirsi così, perché avrà non una, ma ben due famiglie che l'ameranno con tutto il cuore.