EI NONNI...

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33 CAP

Roma alle sei del mattino era così bella.

C'ero solo io e qualche spazzino che puliva la strada.

Quella mattina decisi di alzarmi presto per andare su un piccolo colle, dove da piccola mio nonno mi ci portava spesso e mi raccontava le sue storie di quando era giovane, delle volte mi raccontava sempre le stesse, ma io ero li che lo ascoltavo, perchè non c'era cosa più bella di vederlo rivivere quei momenti, 

E' stato un nonno fantastico. 

Ero li seduta sull'erba verde e un po' umida a guardare l'orizzonte, ad aspettare i primi raggi del sole che facevano diventare ancora più bella la vista da quassù.

'Ei nonno, nonna, come state?. Io me la cavo... Mi mancate troppo lo sapete?'. Una piccola lacrima scese lungo il mio viso. 

'Vi ricordate di Justin?. Il mio migliore amico di Stratford?. Bhè dopo tanti anni l'ho ritrovato. Adesso è una star mondiale e tra pochi giorni viene a Bologna per fare un concerto e io ci andrò con Chaz e Jessie. Sono tre mesi che non lo vedo. Quando ero in America stavamo insieme ma poi io l'ho lasciato per uno stupido rumors che avevo visto sul giornale per delle foto. Sono stata una stupida perchè a me manca da morire e ho bisogno di lui, perchè quando sto vicino a lui il mondo sembra meno bastardo. Io lo amo, l'ho sempre amato. Cari nonni adesso devo andare sennò i miei, Jessie e Chaz si preoccupano, ci rivediamo presto vi voglio bene'. Mi alzai da terra e mi guardai intorno un'ultima volta per vedere lo spettacolo che si era creato in poco tempo, non appena il sole era già su in alto.

Mi ripulì dall'erba che si era attaccata ai pantaloni e mi incamminai verso casa mia.

'DOVE DIAVOLO SEI STATA CHARLIE?'. Non feci in tempo a mettere piede dentro casa che mamma iniziò ad urlarmi in faccia. 

'Sono andata a fare una passeggiata'. Dissi tranquillamente, lasciandola davanti alla porta come una cogliona.

'Alle sei del mattino?!'. Mi chiese alzando ancora di più il suo tono di voce.

Che urto che mi dava quando faceva così. Va bene che si preoccupa per me, ma ho 19 anni e so badarmi da sola, non ho bisogno del cane che mi viene dietro.

'Si, non avevo più sonno così sono uscita di casa. Non ti preoccupare mamma!. Eccomi quà, sono viva e nessuno mi ha stuprata o cose simili, sono matura ormai!'. Mi fulminò con lo sguardo per le parole un po' forti e annuì andandosene in cucina, anche perchè sapeva che era inutile continuare la conversazione.

Anche quel giorno sarebbe amdata a lavoro e tra poco si sarebbe svegliato anche papà.

Io me ne tornai in camera mia e mi misi a dormire. 

POV JESSIE

Erano le dieci e mezza ormai, e mi stavo preparando.

Quel giorno saremmo andate a comprare qualcosa per il concerto di Justin che ci sarebbe stato tra tre giorni.

Chaz era andato a correre verso le otto e ancora non era tornato, forse qualche Belieber lo ha rapito e se lo è portato a casa.

Risi a quel pensiero, ma venne scacciato non appena mi ricordai di Charlie che non si era ancora svegliata, la cosa mi preoccupava perchè, di solito, si alzava sempre prima di me la mattina.

Aprì la porta della sua camera e la vidi girata su un fianco tutta tranquilla.

Amore caro, perdonami per quello che ti sto per fare, ma sai com'è, chi la fa l'aspetti. 

Presi la rincorsa e mi catapultai sul letto, iniziando a saltare e a cantare.

'IT'S TIME TO GET UP, IN THE MORNING! CHARLIE SVEGLIATI CHE E' TARDI DOBBIAMO ANDARE'. Dissi cantando anche la canzone che usavano i One Direction per svegliarsi. 

POV CHARLIE

Stavo dormendo beatamente non appena sentì quella stupida della mia migliore amica strillare e saltare sul letto.

Un mugolio di lamento uscì dalla mia bocca e lei si fermò per poi scendere e sedersi davanti a me a gambe incrociate.

Aprì leggermente gli occhi per mettere a fuoco l'immagine di Jessie.

Mi stava fissando con un sorriso bellissimo stampato in faccia.

Sembrava unadeficente.

'Minchia guaddi?'. Le dissi per poi sbatterle in faccia il cuscino che era sotto la mia testa.

Non appena il cuscino andò a finire a terra dopo averla colpita, la vidi che si toccava la guancia ormai rossa per la botta.

Non appena aprì gli occhi per concentrarsi su di me si mise a ridere e io mi unì a lei.

Ahh quanto mi erano mancate queste cose durante il periodo in cui non c'era.

'Minchia ridi?'. Disse lei per poi fermarsi e ridere di nuovo.

'Dai Charlie, scendi giù dal letto e preparati, tra dieci minuti bisogna uscire di casa per andare a comprare dei vestiti'. Disse lei spingendomi giù dal letto per farmi alzare.

Non appena fui in piedi alzai le braccia in aria e mi stiracchiai.

'Va bene'. Dissi sbadigliando e diriggendomi verso il bagno per darmi una sciacquata alla faccia e lavarmi i denti.

'Brava!'. Sentì dirmi da Jessie mentre apriva la finestra della mia camera e mi rifaceva il letto.

Io amo quella ragazza, gia l'ho detto vero?.

Era un'ora che giravamo per i negozi cercando qualcosa che andasse bene per Jessie, anche perchè a me non piace tanto andare a fare shopping.

Mentre Jessie si provava il decimo vestito nel camerino, io mi misi seduta su una poltroncina rossa davanti al camerino.

Presi il telefono dalla piccola borsetta che portavo a tracolla, per vedere se c'era qualche messaggio o chiamata persa da mia madre o Chazvisto che ci stava per raggiungere, ma niente di nuovo, allora lo rimisi dentro alla borsetta.

'Jessie, diamine ti vuoi muovere che ho fame e voglio andarmi a mangiare un kebab!'. Dissi stanca di aspettarla.

'Fatto, andiamo'. Disse Jessie uscendo dal camerino per poi dirigersi verso la cassa a pagare un vestitino che le stava veramente bene.

Ad un certo punto il telefono iniziò a vibrare, lo presi e vidi che era un messaggio di Chaz dove ci chiedeva dove eravamo, gli risposi che stavamo uscendo adesso dal negozio e che ci saremmo aspettati davanti all'Arabian Kebab e gli mandai l'indirizzo visto che non sapeva dove era situato.

Jessie prese le sue buste e ci incamminammo.

Justin Bieber, il mio migliore amico...Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum