DON'T KISS ME.

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37 CAP

'So when you're lost and you're tired

When you're broken in two

Let my love take you higher

Cause I i still turn to you'.

Prima di farmi la doccia avevo attaccato il telefono allo stereo, e Turn To You era appena iniziata.

Dio solo sa quanto posso amare quella canzone.

Il giorno della festa della mamma, l'avevo dedicata alla mia, e quasi non si era messa a piangere.

Quella canzone diceva tutto.

Ormai più di due mesi erano passati da quando Justin era stato qui in Italia, a Bologna.

Le vacance estive erano appena iniziate, e tra poche settimane sarei tornata in America con Jessie, e voi vi chiederete Chaz?. Lui se n'è andato due giorni fa, perchè era il compleanno della madre e voleva esserci. 

'Charlie sei pronta?. Sono sotto casa tua x'. Staccai il cellulare dalla presa del caricatore, e controllai di chi era il messaggio che era appena arrivato.

Era Fabio.

'Mi metto le scarpe e arrivo xx'. Inviai e mi finì di preparare.

Avevo degli shorts di jeans blu, una maglietta con la bandiera Canadese e le supra rosse. 

Dal giorno del concerto io e Fabio abbiamo stretto un bellissimo rapporto, e qualche volta usciamo insieme.

Jessie mi ha detto che forse si è innamorato di me, oggi voglio dirgli che non provo le stesse cose, perchè c'è un ragazzo che già ha preso spazio nel mio cuore.

Non voglio che ci rimanga male, perchè lui è un ragazzo così dolce e carino, troverà un'altra ragazza, che lo ama veramente. 

'Hey che ne dici se andiamo a prendere un gelato e poi andiamo alla fontana di Trevi?'. Mi chiese Fabio mentre camminavamo per le vie del centro.

Anche oggi era piena di turisti, tutti affascinati dalla tanta bellezza di Roma.

'Certo, è da tanto che non prendo un gelato decente!'. Gli sorrisi, e ci avvicinammo alla mia gelateria preferita, ci venivo sempre da piccolina con mio nonno.

'Charlie! che piacere rivederti da queste parti. Come sei cresciuta, sei molto bella'. Cesare, il gelataio amico di mio nonno, mi riconobbe subito.

Ancora era lì a lavorare nonostante la sua vecchia età.

'Cesare, che bello rivederti sono passati parecchi anni dall'ultima volta che ci siamo visti, non pensavo che ancora lavorassi quì..'. Dissi io.

'Non mi vogliono più cacciare'. Disse divertito e io risi.

'Vedo che hai l'amoroso'. Disse mentre guardava Fabio, e in un tratto le sue guance arrossirono di colpo e si grattò la testa con una mano, in segno di imbarazzo.

Aw era troppo dolce in quel momento.

'No Cesare, è un amico'. Dissi tranquillamente guardando Fabio.

Ordinammo i nostri gelati e salutammo Cesare, per poi incamminarci verso la fontana di Trevi. 

'Così tra poche settimane partirai per l'America....tornerai?'. Disse tristemente mentre finiva di mangiare il gelato.

'Non vedo l'ora di partire, mi manca tanto. Penso che rimarrò là per parecchio tempo, sto trovando un lavoro, ed è molto bello...'. Dissi guardando la gente che buttava i soldi dentro la fontana per esprimere un fottuto desiderio, che poi non si sarebbe mai avverato...

Non appena finì di parlare, mi girai verso Fabio, aveva lo sguardo perso.

'Fabio, tutt'ok?'. Alzò il suo viso, e i suoi occhi verdi fissavano i miei marroni.

Si avvicinò al mio viso un po' troppo, potevo sentire il suo respiro su di me.

Stava per avvicinare le sue labbra alle mie, ma mi spostai.

Abbassai lo sguardo verso le mie scarpe, in quel momento erano davvero interessanti.

'I-io non volevo Charlie, scusa è solo che...davvero scusa..'. La sua voce era flebile, il suo sguardo dispiaciuto e triste.

'Fabio..non ti devi scusare okay?. Quella che si è levata sono io, quindi scusami tu'. Dissi rassicurandolo.

'Non ti potevo baciare perchè c'è un altro nella mia mente e nel mio cuore. Non posso ferirti. Scusa ancora... Troverai la ragazza giusta per te, fidati'. L'abbracciai.

Era un amico fantastico, so che potevo fidarmi di lui e che ci sarebbe stato se avessi avuto bisogno di qualcuno.

'Quindi siamo ancora amici, vero?'. Mi disse facendo spuntare un piccolo sorriso sul suo dolce viso giovane.

Annuì e gli sorrisi.

'Dai andiamo che si sta facendo sera'. Lo presi sottobraccio e ci incamminammo verso casa mia. 

'Grazie per la bellissima giornata che mi hai fatto passare, era da tanto che non mi divertitvo così tanto'. Dissi facendo uno dei miei sorrisi più veri.

'Grazie a te'. Disse ricambiando il sorriso e arrossendo leggermente.

Lo salutai con un bacio sulla guancia e se ne andò verso casa sua.

'Fabio!'. Lo chiamai prima che fosse troppo lontano dal non potermi sentire.

'Ti andrebbe di venire in America qualche mese con me e Jessie?'. Gli chiesi scandendo le parole e urlando.

'Davvero posso?'. Mi chiese lui.

'Se vuoi, naturalmente..'. Dissi pur sapendo che sarebbe venuto molto volentieri.

'Domani ti mando un messaggio e ti dico la risposta, ciao Charlie'. Mi salutò con la mano e svoltò l'angolo.

Justin Bieber, il mio migliore amico...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora