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《In persona!》.
《Cosa ci fai qua?! Sei impazzito?! Se ti vedesse Zeus...》.
《Lui può vedere me, ma non te e nemmeno i tuoi amici... Dioniso ha fatto proprio un bel lavoro per riuscire ad ingannare perfino Zeus!》.
《Di cosa stai parlando? Scusa, ma non ti seguo...》.
《Prima di partire sei andata da Dioniso e gli hai chiesto se potesse tenere nascosto che voi eravate partiti, e lui lo ha fatto molto bene. Nemmeno noi divinità sappiamo dove siete, ovviamente tranne Dioniso!》.
《Tu allora come fai a saperlo?》.
《Me lo ha detto lui...》.
Poi si era fatto più serio e aveva aggiunto:《Anche se nessuno vi vede non posso aiutarvi, sarebbe troppo rischioso...》.
Mi era venuto in mente mio fratello.
Era partito anche lui per andare a salvare Annabeth e Artemide, anche qualche giorno prima di me, però molto probabilmente non sapeva nemmeno dove si trovassero.
Noi invece sì.
Più a meno... lo sapeva Ricardo, ma non ce lo voleva dire.
《Apollo, posso chiederti una cosa che non centra nulla con la mia missione?》.
Mi aveva preso le mani e si era avvicinato.
《Qualunque cosa...》.
Allora io gli avevo spiegato il mio piano.

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Dopo un po' ero uscita da sola dal bagno e avevo raggiunto i miei amici sorridendo.
Travis mi aveva chiesto:《Ha intasato il bagno? Sei stata lì dentro un'infinità di tempo!》.
《Ho incontrato Apollo, per questo ho impiegato tanto》.
Tutti si erano messi a fissarmi in silenzio, in attesa che spiegassi meglio la situazione.
Connor aveva rotto il silenzio:《Ora si capiscono molte cose...》.
Gli avevo tirato una gomitata amichevole sul braccio.
《Ma smettila! Mi ha soltanto fatto un favore... ovviamente sapete che Percy e compagnia bella sono anche loro in missione, ma non sanno dove si trovano Annabeth e Artemide. Per aiutarli ho convinto Apollo ad andare da loro per dargli un consiglio, così quando ci ritroveremo davanti al mostro che ha catturato addirittura una dea avremo più persone che ci aiuteranno a combattere. Lo so che molto probabilmente alla fine prenderanno loro i meriti, ma noi abbiamo dalla nostra parte due divinità che sanno la verità!》.
Letizia aveva detto, dopo aver finito di bere il suo cappuccino:《Aiuto... adesso inizi a parlare in rima》.
《È stata una casualità! Oh no... di nuovo》.
Avevo fatto una pausa, per poi continuare seria nuovamente:《Vi prometto che riusciremo a farci riconoscere in un modo o nell'altro e non saremo più derisi e scartati!》.
Come discorso motivazionale in teoria non era male, ma erano tutti distrutti per la giornata appena passata che nessuno aveva commentato.
Avevamo deciso allora di andare a dormire, soltanto che i sogni non mi avevano lasciato in pace...

Ero a cavallo e stavo combattendo.
Indossavo un'armatura scintillante e lo era anche il mio arco.
Stavo volando intorno ad un mostro gigante, molto più grande di qualsiasi altro che avessi mai visto.
Intorno a me c'erano anche altre persone, ma non riuscivo ad identificarle, che volavano su dei carri trainati da vari cavalli e stavano combattendo anche loro.
Ad un certo punto uno aveva urlato:《Giulia, se vuoi rimanere qua renditi utile! Non stai facendo nulla!》.
Poi un fulmine mi aveva colpito ed ero caduta da cavallo.

Mi ero svegliata sudata e con il cuore che batteva all'impazzata.
L'unico sveglio era Lee, per fare il turno di guardia.
《Incubo?》.
Aveva fatto sì con la testa e glielo avevo raccontato, ma anche lui non era riuscito a dare senso a quel sogno.
Quando avevamo finito di parlare anche tutti gli altri si erano svegliati e avevamo deciso di ripartire, visto che saremmo dovuti arrivare a breve a destinazione.

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Quel giorno era stato sicuramente il giorno più emozionante e spaventoso che avessi mai vissuto fino a quel momento.
Ricardo ci aveva portato nel giardino delle Esperidi e in lontanaza avevamo visto Talia, Percy e una cacciatrice discutere con Luke, ma la cosa che mi aveva lasciato più stupita era quello che c'era dietro di loro: ci trovavamo nel punto dove in teoria Atlante dovrebbe sorreggere la volta celeste, però lui era libero e al suo posto c'era la dea Artemide.
Non riuscivo a capire quello che dicevano, ma avevo visto che avevano cominciato a combattere contro Atlante.
Da soli non ce l'avrebbero fatta, allora io e i miei compagni eravamo andati ad aiutarli.
Appena ci avevano visto Percy aveva urlato, schivando un colpo di Atlante:《Cosa ci fate qui?! Era la nostra missione!》.
Gli avevo risposto:《È vero, ma siamo venuti ad aiutarvi! Poi senza di noi non ce la potreste fare... hai presente Apollo che ti è venuto ad aiutare? Ecco, l'ho mandato io da te》.
《Bene, grazie. Però ora non mi sembra il momento opportuno per discutere. Delle persone in più per combattere non mi dispiacciono!》.
《Siamo qui per questo!》.
E ci eravamo lanciati all'attacco.

Io e Lee combattevamo in coppia ed insieme riuscivamo ad uccidere tantissimi mostri, canticchiando Shotgun di George Ezra per aiutarmi ad ampliare i miei poteri e allo stesso tempo perché era divertente.
Uno lo uccidevamo con l'arco e le frecce, l'altro lo toccavo e diventava polvere, un altro ancora lo facevo annegare.
Ne avevamo uccisi tantissimi, ma più ne uccidavamo, più comparivano.
Poi il nemico più grande era ancora vivo e non potevamo batterlo.
Io, Lee e i fratelli Stoll eravamo lontano da Atlante perché volevamo uccidere i mostri prima che arrivassero da Percy che cercava di combattere contro di lui.
Ad un certo punto avevo visto mio fratello andare da Artemide e caricarsi sulle spalle tutto il peso della volta celeste.
Ma era impazzito?!
Facendo così rischiava soltanto di morire!
Eravamo corsi da Artemide e insieme eravamo riuscite a rimettere Atlante al posto che gli spettava, ovvero a tenere la volta celeste.
Anche se avevamo vinto avevamo avuto delle grosse perdite.
Luke era caduto da un dirupo e Zoe, la cacciatrice era morta.

Mentre Percy e i suoi compagni aspettavano i loro pegasi, mi ero messa in disparte a parlare con Artemide.
《Era Atlante il mostro che cercavi?》.
《No, era un altro che potrebbe distruggere tutti gli dei nelle mani sbagliate... l'ho trovato e ora Grover lo ha portato al sicuro sull'Olimpo. Inoltre volevo dimostrare che Crono si sta svegliando e che dobbiamo agire se non vogliamo essere spodestati》.
《E ci sei riuscita》.
C'era stato un momento di silenzio, poi la dea aveva detto:《Grazie...》.
《Per cosa? Non ho fatto nulla!》.
《Hai convinto Apollo ad aiutare Percy...》
I pegasi erano arrivati e Artemide non aveva aggiunto altro.
Visto che era di già il solstizio d'inverno, ci avevano portato sull'Olimpo.

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SYMPHONY - Le OriginiHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin