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Si era subito staccato notevolmente confuso.
《Giulia cosa stai facendo?》.
Con non so quale coraggio, mi ero avvicinata al suo orecchio e gli avevo sussurrato seducente:《Hanno detto che possiamo scegliere che cosa fare, ma dobbiamo farla insieme...》.
Avevo sentito un rumore meccanico e avevo alzato lo sguardo verso la telecamera, che come avevo immaginato si era spenta.

Il mio piano aveva funzionato.
Avevo tirato un sospiro di sollievo e mi ero allontanata di due passi da Davide, mentre lui stava cercando di formulare una frase di senso compiuto, ma senza grandi risultati.
Lo avevo interrotto e gli avevo spiegato il perché del mio comportamento, prima che fraintendesse quello che avevo appena fatto:《Stai tranquillo, non intendo fare niente. Il mio obiettivo era far spegnere la telecamera per avere tempo di parlare su come uscire da qua》.
Davide si era seduto sul lettino notevolmente sollevato, anche se sapevo bene che in realtà il figlio di Dioniso provava qualcosa per me.
Mi era un po' dispiaciuto giocare con i suoi sentimenti, ma altrimenti non ci avrebbero spento le telecamere.
《Dimmi te allora come si può fare, visto che non possiamo usare i nostri poteri》.
Mi ero seduta di fianco a lui e avevo detto sorridente:《Luke mi sottovaluta troppo. Non è vero che non potrò utilizzare i miei poteri... ho la mia voce!》.
《Non capisco... riesci a uccidere delle persone solo con essa? Almeno lo hai già fatto prima?》.
Avevo scosso la testa.
《Mai fatto, però so che ci possiamo riuscire》.
《Altrimenti?》.
《Altrimenti moriremo e con noi l'Olimpo cadrà》.

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Dopo due ore Ethan era ritornato e ci aveva portato in una specie di sartoria e mi aveva dato un vestito da sposa, dicendomi:《Diventerai la sposa di Crono, quindi perché non prepararti al vostro imminente matrimonio?》.
Glielo avevo strappato di mano ed ero andata a metterlo.
Era abbastanza semplice: aveva due spalline sottili, il corpetto brillantinato e la gonna non era troppo vaporosa.
In testa avevo un cerchietto con dei piccoli fiori argento, da cui partiva un velo corto che mi arrivava al sedere.
Quando ero uscita da quella specie di camerino avevo visto che anche Davide si era cambiato e ora indossava una camicia bianca, un gilet porpora come il papillon e i pantaloni.
Appena lo avevo visto mi era venuto da ridere.
《Come sei vestito?》.
《Parla quella che si sposa a quindici anni...》.
Ethan si era intromesso, sbattendo la spada sul muro:《STATE ZITTI!》.
Quel ragazzo aveva troppi sbalzi d'umore!

Ci aveva poi portato in una specie di dietro le quinte, da dove si riusciva a sentire benissimo tutto il pubblico che stava impazzendo.
Ci aveva detto:《Ricordatevi che se fate qualcosa di sbagliato il biondino muore》.
Ci aveva poi spinto aldilà di quella piccola porta e mi ero ritrovata all'interno di un'arena gigantesca, con gli spalti pieni di ogni creatura esistente.
Proprio di fronte a noi, sempre sugli spalti, c'era un enorme stendardo con il simbolo di mio padre e lì dietro c'era una guardia con la spada sulla gola di Lee, un enorme signore con la barba e Luke.
Proprio lui aveva parlato:《Benvenuti a questo giorno molto importante! Anteo è stato così disponibile ad imprestarci la sua arena e ora... diamo inizio allo spettacolo!》.

Avevo guardato Davide e improvvisamente i miei occhi avevano iniziato a bruciarmi, proprio come prima che facessi qualcosa di molto potente.
Nessuno per fortuna se ne era accorto e avevo iniziato a cantare Occhi lucidi di Leon Faun.

Occhi lucidi sopra 'ste note
Lady, facciamo gli stupidi, sì, come le altre volte
Mi vengono quei brividi se mi chiami "folle"
Bimba ti prego illudimi, fottimi il cuo-

Davide aveva iniziato a cantare anche lui e mi aveva preso dietro la schiena e ci eravamo messi a ballare una specie di lento.
Cantare una canzone così preimpostata non era molto semplice, ma mi aiutava notevolmente a trasmettere le mie emozioni.
Più cantavo, più le mie guance bruciavano ed entravo nella canzone.
Il pubblico ci osservava come se fossero ipnotizzati e in effetti era proprio così.
Non ero sicura che potesse funzionare, ma era come se una specie di onda magnetica stesse attirando l'attenzione di tutto il pubblico e li avesse immobilizzati.
L'unico che non era stato colpito dal mio specie di incantesimo era Lee.

Occhi lucidi sopra 'ste note
Lady, facciamo gli stupidi, sì, come le altre volte
Mi vengono quei brividi se mi chiami "folle"
Bimba ti prego illudimi, figli del "forse"

Avevo aspettato che la musica finale calasse del tutto e avevo sorriso come un'ebete perché mai prima come in quel momento ero così fiera ed orgogliosa del mio potere del canto.
Dal mio cubo era poi partita un'altra canzone che all'inizio era tranquilla, con soltanto un piano che suonava qualche nota.
Era leggermente cresciuta di intensità, poi Taboo, sempre di Leon Faun, era esplosa e con essa anche il mio potere.

La mia gente in testa: "Uh-yaah, uh-yaah"
Mairon, la mia terra buia, uh-yaah
La tua gente in testa il nulla, mi culla
Sono lassù, per gli altri un taboo
Sì, dopo un'altra cadu'
Un fauno con la testa in fuga

Il mio getto d'acqua era stato talmente potente che ero riuscita a liberare Lee, ma il lato negativo era che con questa esplosione di energia avevo risvegliato dalla ipnosi tutti quanti.
Davide aveva creato una specie di scivolo fatto di edera che Lee aveva utilizzato per scendere dagli spalti giusto in tempo da evitare che la guardia gli tagliasse la gola.
Aveva poi continuato Davide a cantare e poi il pezzo seguente lo avevo cantato io, mentre scappavamo.
Eravamo arrivati all'uscita dell'arena e mi ero fermata un attimo sulle porte, rischiando di essere colpita da qualcuno con in mano arco e frecce.

Beh, gli artisti qui hanno quittato, peccato
Riporto in vita le divinità, Titano
Ti imparo, ti mangio
Mikado, sì, chiaro

Avevo poi raggiunto i miei amici ed ero fierissima di aver fatto un'uscita di scena del genere.
Io, Lee e Davide continuavamo a correre più veloci che potevamo, ma con quel vestito facevo veramente fatica e inoltre in moltissimi ci stavano seguendo.
Eravamo riusciti a ritornare nel Labirinto, ma purtroppo i nemici erano lontani da noi appena di qualche metro.
Avevo detto:《Davide ce la fai a...》.
Non avevo nemmeno finito di parlare che aveva creato un enorme muro di edera, così aveva bloccato i nostri inseguitori.
Avevo sentito Ethan urlare:《Non ve la caverete con così poco! Non sapete quello che abbiamo in programma... appena vi rivedrò non sarò per niente clemente!》.
Gli avevo risposto:《Nel frattempo ti sei fatto incantare da una ragazza, complimenti!》.
E poi eravamo andati via.

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Dopo due ore di camminata ci eravamo persi.
Ad un certo punto avevo sentito qualcuno camminare e avevo preso in mano il mio arco.
Ero distrutta e non ne potevo più.
Volevo solo rivedere la luce del sole e non rientrare più in quel luogo per tutta la mia vita.
Per andare da Socrate avremmo trovato un altro modo.
Ora dovevamo ritornare immediatamente al Campo per avvisare di quello che ci era appena capitato e soprattutto dell'imminente minaccia.
Il suono dei passi di quella persona stavano diventando sempre più forti e quando aveva voltato l'angolo avevo visto Annabeth in lacrime.
All'inizio era parsa stupita, ma poi era corsa da me e mi aveva abbracciato mentre piangeva disperatamente, stupendomi non poco.
Avevo cercato di consolarla e le avevo domandato:《Cosa è successo? Come mai sei da sola?》.
Aveva tirato su con il naso e poi mi aveva detto fra le lacrime:《Grover e Tyson sono andati alla ricerca di Pan, ma Percy...》.
Era scoppiata nuovamente a piangere.
Mi stavo seriamente preoccupando.
《Percy sta bene? Annabeth dimmelo...》.
《NO, NON STA BENE! È MORTO! TUO FRATELLO PERCY È MORTO!》.

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SYMPHONY - Le OriginiWhere stories live. Discover now