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Era arrivata sera ed ero ancora tutta intera.
Apollo mi aveva detto di stare molto attenta sulla canzone che avrei voluto cantare, ma io avevo voluto lo stesso rischiare.
La scelta per fortuna era andata bene a tutte le nove Muse e stranamente quella che mi era sembrata più felice era stata proprio Calliope.
Forse stava cominciando a conoscermi meglio e aveva capito che non volevo fare del male a nessuna di loro e che non le volevo sostituire, anzi le stimavo tanto.
Dioniso aveva dato inizio al banchetto della festa, ma io ero ancora sporca dalla missione che avevo concluso quella mattina.
Per fortuna era intervenuta Afrodite, che aveva portato me e Carlotta a casa sua per darci una pulita e per consigliarci i vestiti.
La figlia di Ares sembrava molto in imbarazzo, ma secondo me rispetto all'imbarazzo che stava provando Lee, rimasto da solo con le Muse perché Percy era voluto andare un attimo da Annabeth, non era nulla in confronto.

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Dopo che ci eravamo lavate, Afrodite mi aveva detto:《Giulia, ho una bella notizia! Ho ritrovato il chitone che avevi messo alla scorsa festa, soltanto che gli ho dato un tocco di stile!》.
Aveva schioccato le dita e me lo ero ritrovato addosso.
Infatti era cambiato: era sempre dello stesso colore e dello stesso modello, ma a differenza della scorsa volta era più lucente, più da dea.
I miei capelli erano raccolti in una treccia che mi arrivava sulla spalla, con dentro dei piccoli pezzi di giacinto e di alloro, che ormai erano sempre con me.
Anche Carlotta era rimasta a bocca aperta.
Non sapevo che cosa dire...
《Grazie mille... non so come ringraziarti...》.
Lei aveva sorriso maliziosamente, per poi dire:《Beh, una cosa ci sarebbe...》.
《Dimmi pure. Farei qualsiasi cosa per ripagarti... ultimamente sei sempre al mio fianco a consolarmi ed aiutarmi per questo...》.
E mi ero indicata.
《Proprio qualunque cosa?》.
《Ovviamente che non includa uccidere qualcuno!》.
Carlotta mi aveva detto a bassa voce, per non farsi sentire dalla dea:《Giulia, non mi sembra il caso. Abbiamo già molto altro di cui preoccuparci...》.
Afrodite però l'aveva sentita e aveva riso.
《Mia cara figlia di Ares, Giulia per ringraziarmi dovrebbe fare soltanto una piccola cosa, o meglio, un piccolo passo in avanti... ma vorrei parlare in privato con lei, ti dispiace?》.
Ovviamente era una domanda retorica e Carlotta era stata costretta ad andarsene.
Non capivo cosa intendeva Afrodite con "piccolo passo in avanti".
Forse voleva che iniziassi a truccarmi?
Ovviamente non avrei voluto cominciare a farlo perché ero una vera frana.

Afrodite si era seduta sul divano, invitandomi a fare lo stesso.
Mi aveva guardato negli occhi, per poi  dire:《Giulia, come sta andando con Apollo?》.
《Bene, ma questo cosa centra con il favore che ti devo?》.
《C'entra. Eccome se c'entra...》.
Ora mi stavo preoccupando veramente.
Poi mi era venuto in mente: lei era la dea dell'amore.
Forse ora sapevo che cosa voleva da me, o meglio, da me e Apollo.
《Non dirmi che è quello che penso io...》.
《Ma dai!》.
Aveva sbuffato, per poi aggiungere:《Ormai da quanto state insieme? Da mesi! Santi numi... non si può durare così tanto! È un record anche per lui!》.
Ora la situazione stava diventando molto imbarazzante ed ero diventata rossa in faccia.
《Senti Afrodite, lo so che tu ci tieni tanto, ma non lo so... magari poi finisce subito dopo, come è successo per le altre...》.
Lei mi aveva preso per le mani.
《Ma magari no. Può darsi che andrà molto meglio》.
《Prendiamo momento per momento, eh?》.
Mi ero alzata, per poi aggiungere:《Ora ci aspetta una festa. Andiamo?》.
《Certamente!》.

Quando io e Afrodite eravamo uscite da casa sua, avevamo trovato Arese e Afrodite era andato con lui, lasciandomi da sola.
Mentre stavo andando alla festa stavo pensando a quello che mi aveva detto la dea.
Le sue parole mi giravano nella testa e non sapevo che cosa pensare riguardo a tutta quella faccenda.
Mi veniva anche un po' di nervoso perché era la mia vita e decidevo io come gestirla, non lei!

A interrompere i miei pensieri ci avevano pensato Achille, Patroclo e anche Lee.
Proprio l'ultimo mi aveva detto:《Giulia, dove eri finita?! Noi siamo pronti, stavamo aspettando soltanto te》.
Poi mi aveva guardato meglio, per poi aggiungere:《E complimenti per il nuovo look》.
Mi ero messa a ridere e poi mi ero rivolta ad Achille:《Non ti ho ancora ringraziato abbastanza per il tuo scudo. Va bene se te lo ridò domani? Ora non ce l'ho a portata di mano...》.
《Te lo regalo... io ce ne ho molti altri》.
《Grazie mille...》.
Oltre ad avere un arco regalato da Apollo, ora avevo anche lo scudo che aveva usato Achille durante la Guerra di Troia.
Potevo considerarmi una ragazza fortunata!

Dopo io e Lee eravamo andati dalle Muse, Carlotta e Percy per iniziare a esibirci.
Quando ero salita sul palco mi ero posizionata di fianco a Lee perché io e lui dovevamo cantare insieme.
Dietro di me c'erano Percy con un mixer, le nove Muse con i loro soliti strumenti e Carlotta con il suo fidato pianoforte.
Con lo sguardo avevo cercato Apollo fra la folla, ma stranamente non lo avevo trovato.
Molto probabilmente Lee lo aveva capito, perché mi aveva toccato affettuosamente il braccio, come per rassicurarmi che sarebbe arrivato a breve.
Dioniso ci aveva presentato:《Salve a tutti miei cari amici! Oggi abbiamo l'onore di ascoltare Giulia&Co!》.
Dopo era sceso dal palco e le Muse avevano iniziato a suonare un pezzo che sembrava il classico brano dell'antica grecia.
Avevo cercato ancora per un'ultima volta Apollo e proprio in quel momento si era materializzato insieme a suo padre.
Sembrava esasperato, ma appena aveva notato che lo stavo guardando mi aveva sorriso e mi aveva fatto i pollici in su.
Ero diventata rossa e avevo distolto lo sguardo.

Subito dopo le Muse avevano cambiato genere di musica, iniziando a suonare Rise di Jonas Blue e di Jack&Jack con l'aiuto di Percy.
Io e Lee cantavamo delle volte insieme, delle volte da soli e delle volte con il coro formato dalle Muse.
Chirone aveva ragione, Carlotta era migliorata tantissimo a suonare.
Anche se era appena la seconda volta che cantavo davanti ad un pubblico formato da quasi tutte divinità ero molto più tranquilla.
Forse era anche la presenza del mio migliore amico che mi diffondeva sicurezza, ma mi stavo veramente divertendo.
Anche il testo sembrava adatto a me ed a Lee.
Era vero quello che diceva:

We're gonna rise 'til we fall
They said we got no future at all
They wanna keep us down but they can't hold us down anymore
We're gonna rise 'til we fall

Alla fine del pezzo tutte le divinità si erano alzate in piedi e si erano messe ad urlare e chiedevano il bis.
Io e Lee ci eravamo abbracciati per la troppa felicità e poi ci avevano raggiunto anche Carlotta, Percy e stranamente anche tutte le nove Muse, così da creare un grande abbraccio di gruppo.

SYMPHONY - Le OriginiWhere stories live. Discover now