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« hyung, ma se io nella scorsa vita sono morto a chernobyl, in questa vita come rinasco? » lee felix di prima mattina era solito ad essere loquace come non mai, e seo changbin odiava i chiacchieroni più della sua stessa vita, « t'avverto: meglio che stai zitto o ti metto il cazzo in bocca ».

non che felix aspirasse a divenire prete, ma effettivamente l'idea di commettere atti sessuali non lo allettava particolarmente, sua madre gli aveva consigliato di non compierli almeno fino al matrimonio e lui, da oramai due anni, pensava fosse la miglior cosa.
« uffa, non mi ami... » brontolò, mettendo su un tenero broncio, mentre portava il tazzone di latte ancora freddo (perché caldo lo disgustava, e in più gli faceva venire il mal di stomaco) alla bocca, pronto a berlo.

« non è vero, io ti amo » rispose tranquillamente changbin, dall'altro lato del tavolo in legno, mentre guardava il minore gonfiare le guance per il latte e, il secondo dopo, sputarglielo in faccia per la troppa sorpresa: « binnie! ma ti sembra cosa?! ti odio! » urlò, rosso in volto, fregandosene d'aver appena sputato in faccia al suo ragazzo sconcertato come non mai.

« ... buongiorno » hwang hyunjin, in tutta la sua drammaticità, con in volto una espressione mista allo sconcerto e all'orrore puro (per la faccia di changbin ancora sporca di latte), fece la sua entrata nella cucina di casa sua, bello come non mai – o almeno, la sua faccia pareva piuttosto stanca e gli occhi erano ancora gonfi, sembravano persino fare male.

« ciao jinnie! come stai? » felix esclamò, ignorando il proprio ragazzo, mentre si girò per osservare la figura slanciata di un diciottenne drammatico provare a prepararsi miseramente il latte, alla fine non gli piaceva manco più di tanto, « io sto bene, lix. tu? perché changbin c'ha quella merda in faccia? »

« grazie per considerarmi almeno tu, hwang » s'imbronciò il suo migliore amico, provando ad attirare l'attenzione del suo ragazzo, ma ottenne solo un sospiro da parte di hyunjin – di solito, hwang, lo chiamava così seungmin.

era da giorni che non parlavano; hyunjin c'aveva provato, aveva messo in discussione qualsiasi cosa piacesse a seungmin (persino la ninna nanna per bambini, era la sua preferita) per ottenere da parte sua una qualsiasi risposta, che fosse pure a monosillabi.
e non c'era riuscito, seungmin non s'era preso la briga nemmeno di guardarlo, lo stava ignorando e a hyunjin faceva male. lo odiava per davvero così tanto? e allora perché era andato a letto con lui, cosa gli era passato in mente quella sera? allora era vero, a kim seungmin non piaceva manco per un po' hwang hyunjin.

« possiamo prendere un cagnolino, binnie? » borbottò felix, e changbin alzò un sopracciglio, « perché un cane? non vuoi prendere un gatto? ti somigliano, potresti parlarci quando non ci sono ».
senza che il nascente dibattito su chi fosse meglio tra cani e gatti terminasse, kim seungmin  si diresse da loro (probabilmente, pensò hyunjin, infastidito dalle troppe volte che era stato pensato dal diciottenne).

« MINNIE! » urlò felix, ignorando nuovamente il suo ragazzo che borbottò un il cane lo faccio a forno, correndo ad abbracciare il suo migliore amico che non si perse d'animo nel ricambiare – e hyunjin, un po' infastidito, osservò seungmin: quel mattino aveva indosso solo un maglione, per quanto era ridicolo pareva appartenere a jisung ma gli stava un po' grande indosso e appariva adorabile, e il più alto stava ipotizzando se fingere pure lui che non esistesse o decidere di parlargli.

seungmin, dopo aver salutato changbin, giunse al fianco di hyunjin e, dedicandogli un ciao frettoloso, cominciò a versarsi il latte ancora caldo in una delle tazze situate sul ripiano della cucina,
« mi parli, seungmin? » sbottò hyunjin, ponendo fine al silenzio creatosi tra di loro, la voce ancora un po' rauca – quest'ultimo, smettendo di far girare il cucchiaio all'interno del latte, s'affrettò a guardarlo.
benché si fosse appena svegliato, se uno sguardo fosse stato capace d'uccidere, hyunjin si sarebbe trovato già morto stecchito.

FALLING IN LOVE WITH LEE MINHO, minsungWhere stories live. Discover now