Sangiulia-One shot

Che non amo che te.

(PLS mi ritrovo a leggere queste righe mesi dopo che le ho scritte, il mio metodo di scrittura è variato tantissimo e forse è meno infantile, non fermatevi qui. Non pensò cambierò il testo, mi sembrerebbe di eliminare le prove del mio progresso, quindi, appena potrò, farò una revisione riguardante la grammatica ed errori. Un bacio.)

Perdonate miei eventuali errori, verranno corretti presto.
Lasciate un commento e fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura;)

Erano entrambi sdraiati sul letto di Giulia.
Martina era appena uscita dalla casetta e Serena, che ormai dormiva sul letto che era di Rosa, era in cucina, a parlare con Aka e Tancredi.

Giulia, che aveva ancora addosso il completo nero da danza a due pezzi che aveva usato quella sera, era in mezzo alle gambe di Giovanni, vestito ancora di rosso, ed era poggiata al suo petto mentre il ragazzo giocava con i suoi capelli.

Stavano lì, l'uno tra le braccia dell'altro, in silenzio.
Erano rimasti un po' senza parole dopo essersi sfidati.

"E' stato davvero bello sfidarti." Parlò Sangiovanni, mentre continuava a giocare con i capelli della ragazza.
"Vero, è piaciuto anche a me." Rispose la ragazza.
"Hai ballato benissimo Giù. hai visto i giudici, o anche Veronica e Rudy? Tutti commossi." Giovanni era come elettrizzato. Dal tono della voce si notava quanto fosse orgoglioso della ragazza, nonostante ci avesse perso contro.

"Ho visto, ma anche tu sei stato bravissimo, anche se stavo morendo dall'imbarazzo." Ridacchiò Giulia, mentre le sue guance si facevano rosse.
"Penso proprio che Rudy stesse solo aspettando la nostra sfida. Credevo me la facesse schierare al primo scontro, invece voleva la schierassi contro di te." Ridacchiò il cantante, ricordando il sorriso beffardo del suo coach.

"Non mi aspettavo così la nostra sfida." Giovanni sollevò le sopracciglia a quelle parole della ragazza.
"Perché? Come te l'aspettavi?" Chiese curioso.
"Non così ricca di emozioni." Spiegò lei, sbadigliando e portandosi una mano alla bocca.

"Non ti addormentare mentre siamo così, che poi devo andare nel letto mio e se mi muovo ti sveglio." Le disse dolce.
"Vabbè, in caso mi svegli e torni a letto."
"E poi chi ti fa riaddormentare?" le chiese giocando, anche se aveva ragione.

Se Giulia si svegliava non si addormentava più.

"Comunque, a me è piaciuto tantissimo sfidarmi con te. Credo sia stata il mio scontro preferito, anche se ho perso." Ridacchiò Giovanni, facendo sorridere Giulia.
"Credo sia stata anche la mia sfida preferita. Non ci siam mai sfidati. L'abbiamo chiesta e ci hanno accontentati." Ridacchiò lei.

"Mi sfiderei con te ogni volta. Non mi esibisco per prendere il punto, ma per essere in competizione con te. La nostra è proprio sana. Si perde, un secondo di sconforto, ma poi si è felici per l'altro."
"Ti aspettavi di vincere?" Chiese Giulia curiosa, un po' dispiaciuta per aver fatto perdere il punto al ragazzo.
"No, sapevo che avresti vinto tu. Sei quella più brava qui dentro, me lo aspettavo." Spiegò con nonchalance il vicentino.
"Ci sei rimasto male per aver perso?" Chiese lei, un po' insicura. Non voleva che il ragazzo fosse arrabbiato con lei.
"Ma no, Giulia. I primi secondi ero un po' dispiaciuto, ormai siam pochi e le possibilità di uscire son sempre di più, ma mi son ripreso. Ero felice che avessi vinto tu. Penso anche che tu possa vincere l'edizione di quest'anno." Spiegò continuando a giocare con i suoi capelli.
"E ti va bene che lo vinca io e non tu?" Era un po' timorosa, sapeva quanto il ragazzo tenesse alla vittoria.
"Certo che mi va bene, accetto di perdere solo se vinci te. Forse lo meriti più del sottoscritto. Io già ho preso il volo: ho pubblicato quattro singoli, ho quasi due milioni di ascolti mensili su spotify e tanti fan. Tu hai i fan, anche più di me, ma per un ballerino, come mi hai spiegato, è più difficile far carriera. Magari il premio ti potrà pure aiutare a sfondare nella danza."
"Okay. -sospirò lei -Credo comunque che sarai tu a vincere, io uscirò presto. Credo di poter vincere solo il premio Tim." Disse prima di sbadigliare di nuovo.