Rimaniamo un altro po'.

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Mi ritrovo ad inserire in cima alla lista uno degli ultimi capitoli che ad oggi-25 novembre 2021- ho scritto.
Lo metto qui per mostrarvi il mio modo di scrivere, quindi non vi preoccupate se nei prossimi capitoli troverete qualcosa di imbarazzante o infantile o cringe(non saprei come definirlo) ci tenevo soltanto a mostrare quanto sia cambiato il mio modo di raccontare.
È una raccolta di storie iniziata a marzo 2021 e quelle che leggete sono le prime storie che io abbia mai scritto.
Capite che non avevo idea di come si impostasse un capitolo.
Spero possano piacervi.<3

Perdonate miei eventuali errori, verranno corretti presto.
Lasciate un commento e fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura;)

Anche se avrei preferito venisse più lungo, spero che il capitolo vi piaccia comunque:)

Se qualcuno ha Twitter scriva il suo nickname nei commenti che vi vengo a seguire lì, ci sono pure io<3

All the love for you all!

Il sole calava all'orizzonte tingendo il cielo di colori delicati; una sfumatura fra il lilla, l'azzurro e il blu.
Nessun rosso; nessun colore prepotente che potessero violentare gli occhi di chi guardava quel  cielo dipinto da tinte tenui.
Giovanni inspirò a fondo mentre si stringeva nella camicia bianca, lasciata aperta nella parte più alta del petto; il vento iniziava a farsi pungente con l'arrivo delle ore serali.
Sbuffò subito dopo, infastidito dal tocco della camicia sulla sua pelle scottata dal sole di quegli ultimi giorni; la sua schiena, quel giorno, era completamente rossa insieme alla parte anteriore delle sue gambe-complice, forse, il fatto che si fosse addormentato sulla sdraio posta sotto il sole cocente a pancia in giù.
Morse con i denti laterali la parte interiore della guancia e sospirò una seconda volta sfregando i piedi fra loro e sentendo la sabbia fra di essi a far frizione.

Erano passati quasi cinque anni dalla finale di Amici20, ed erano cambiate tante cose da allora; come il fatto che ormai la sua musica non fosse ascoltata solo in Italia, ma anche in altri paesi.
Era diventato un artista internazionale ed era davvero fiero di sé stesso.

Altre, cose, invece erano rimaste le stesse.
Come il suo amore per quella ballerina.

Udì delle risate e delle urla poco distanti da lui e mollò con lo sguardo il cielo per poter portare la sua attenzione su un gruppo composto da suoi conoscenti; qualche adulto e tre bambini.
Sorrise osservando i suoi nipoti ridere dei loro genitori: Alberto, in squadra col marito di Andrea, stava sfidando a pallavolo sua sorella, in squadra con Francesca-la sua fidanzata-.
"Abe! Dai! Non riesci neanche a prenderla?" Lo rimproverò il compagno di Andrea avvicinandosi a lui prima di lasciargli uno scappellotto dietro la nuca.
Cosa che fece ridere i tre bambini seduti sulla sabbia impegnati a guardarli.
Giovanni portò subito lo sguardo su loro.

Virginia.
Tommaso.
Gaia.

In ordine, dal più piccolo al più grande.
La prima che riconobbe fu Virginia.
Aveva compiuto da non troppo cinque anni ed era l'intrattenimento della famiglia; saltellava sempre di qua e di là e amava fare gli scherzi al cantante che si ritrovava come zio.
Aveva sempre gli occhi vispi, attenti, furbi; forse il trascorrere tanto tempo con lo zio più piccolo l'aveva resa quasi una fotocopia del ragazzo.

Virginia rideva tantissimo in quel momento; era piegata sulle ginocchia e aveva quella risata cristallina tipica dei bambini che rendeva tutto così bello.

Vicino a lei c'era Tommaso; aveva quasi tre anni ed era il fratello minore di Virginia.
Esteticamente somigliava tantissimo ad Andrea, e di conseguenza a Giovanni; ma al contrario della sorella più grande di poco più di due anni-che combinava sempre guai- lui era molto calmo, silenzioso.
E, come il resto, della famiglia era molto intelligente; era sempre attento e osservava tutto con grande concentrazione.

Sangiulia-One shotWhere stories live. Discover now