Roma (Cap 21)

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Camila pov's:
(Due giorni dopo)

"Cosa vorresti fare scusa?"

"Non questo. La tua idea è pessima! Fuori!"

"Lo....professoressa Jauregui..." la richiamai, sentendo quanto si stesse agitando, mentre spedì fuori dal suo ufficio della sede di Roma, un suo collaboratore.
Quest'ultimo uscii, sbattendo la porta.
Mi alzai e chiusi a chiave la porta, per poi andare verso di lei e poggiare una mano sulla sua spalla.

"Lauren calmati..."

"Mh..." mi tirò da un polso, facendomi sedere su di lei a cavalcioni.
Risi, mentre portai le braccia dietro al suo collo.

"Non risolvi nulla così"

"Invece si...mi risolvi molte cose" si abbassò sul mio collo e lo baciò delicatamente, facendomi sorridere mentre la strinsi a me.
Le accarezzai la testa, mentre non staccò le labbra dalle mia pelle.

"Lavori a questo caso da..." guardai l'orologio appeso alla parete accanto a me e poi le alzai il viso.

"Cinque ore...e stamattina ci siamo alzate presto...sei stanca" mi guardò e mi diede un bacio a stampo, per poi mettermi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

"Perché non vai in hotel e sistemi la roba. Siamo arrivate e ci siamo fiondate qua.
Riposati un po. Stasera ti porto a cena"
Effettivamente eravamo arrivate ormai molte ore fa e dall'aeroporto ci avevano portate direttamente alla compagnia per una chiamata urgente sul caso che Lauren aveva ricevuto al gate.
Ci eravamo alzate presto stamattina per il volo, che non era durato molto, ma dovevamo arrivare prima per il check-in.
Avevamo l'aereo alle 9, ma dovevamo presentarci per le 8 e la sveglia era suonata alle 6:30.
Il ricordo di ore fa, nella sua cucina, mi tornò in mente.

"Buongiorno Camz".
Mi disse mentre le strinsi i fianchi da dietro, baciandole la spalla lasciata leggermente scoperta dalla felpa che le era scesa.

"Buongiorno" alzai leggermente la sua maglietta e accarezzai la pancia nuda, facendola rabbrividire.

"Che buon profumo"

"Sono i solito pancake Camz" disse ridendo appena.

"Mh...non parlavo di quello" portai le labbra sul suo collo, mentre notai come spostò la testa di lato, lasciandomi accesso.
Portò le mani sulle mie e mi accarezzò i dorsi, mentre la schiacciai sempre più contro al ripiano.
Con una mossa rapida si voltò e mi prese in braccio, mettendomi seduta su uno degli sgabelli.
Avvinghiai le gambe intorno alla sua vita e la tenni vicina, mentre sentii che mi sfilò la felpa.
La gettò per terra e abbassò la spallina della mia canottiera di raso.

"Mh..." le presi la testa, tenendola sulla mia pelle, mentre sentii i suoi denti prendere lembi di pelle delicatamente.

"Abbiamo l'aereo Lauren..."

"Lo so..." infilò le mani sotto la canottiera e cercò di salire ai seni, ma la fermai, staccandola leggermente.

"Aspetta..." le presi il viso e notai come alzò gli occhi al cielo.

"Va bene. Dio..." sorrisi e quando lo feci mi morse le labbra abbastanza forte.

"Ahia!" Le diedi uno schiaffo leggero, che la fece ridere e le tolsi le gambe dalla vita.

"I pancake si bruciano Lauren" si staccò dopo avermi dato un rapido bacio a stampo, per poi sbuffare.
Sorrisi e mi morsi il labbro inferiore guardandola, per poi afferrare un mirtillo e mangiarlo.

Law of love (camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora