Senza pensieri (Cap 40)

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Lauren pov's:

"Lauren calmati" la tirai da un polso dentro casa, una volta arrivate, e quando chiusi la feci sbattere contro, facendole capire quanto io fossi irritata.
Il mio viso era a pochi centimetri dal suo, ma non staccavo gli occhi dai suoi, che sembravano reggere il gioco alla perfezione.

"Dove sei stata?" fece un sorrisino, e subito le presi la gola con una mano, facendola gemere per la sorpresa.

"Lauren..." disse ansimando, mentre mi prese il polso, ma io mi avvicinai, mordendole il labbro inferiore.

"Ahh..." lasciò un gemito, che mi fece impazzire, ma cercai in ogni modo di mantenere il controllo, per cercare di capire dove cazzo fosse stata in questo giorno che mi aveva completamente ignorata.

"Camz..." sorrise ancora, facendomi prendere un respiro enorme.

"Cosa ridi? Mh?" dissi avvicinandomi e sfiorandole le labbra con le mie, mentre notai che chiuse gli occhi per qualche secondo.

"Sei gelosa...ma non vuoi capirlo"

"No. È che mi fai incazzare. Voglio essere io a portarti a letto. Capito?" strinsi un po' la presa e la baciai, in un modo quasi violento e pieno di foga, che lei subito ricambiò.
Lasciò cadere tutto quello che aveva in mano per terra e mi prese il viso con le mani, spingendo con forza le labbra sulle mie.

"Mh" lasciò un mugugno strozzato, mentre andò a sbattere con la schiena più volte contro la porta.
Le tolsi la giacca, che cadde per terra, per poi prenderle il mento e stringerlo forte.

"Dove sei stata?"

"Fuori"

"Mh...si? Ti sei divertita a non rispondermi?"

"Molto" si morse il labbro inferiore, facendomi perdere completamente la testa.
Premetti il mio corpo contro al suo, mentre lasciò un verso, e appoggiai le labbra sul suo collo, tenendole la testa girata con una mano.
Mi concentrai su un'unica zona, e quando se ne accorse mi diede una spinta.

"No Lauren che cazzo fai?" si toccò il collo, mentre io la guardai, capendo solo adesso che avrei fatto un casino se lasciavo segni sul collo.
Strinsi la mascella e abbassai lo sguardo, prendendo un enorme sospiro.

"Dobbiamo parlare" disse avvicinandosi e io annuii, aprendo il braccio, ancora completamente piena di rabbia.
Mi passò davanti, facendomi arrivare il profumo inconfondibile del suo shampoo e scossi la testa, seguendola.
Entrammo in cucina e lei si sedette su uno sgabello, guardandomi mentre mi muovevo con rabbia.

"Ti siedi?"

"Sto bene in piedi. Di cosa vuoi parlare?" le risposi con un tono quasi incazzato, e non la guardai nemmeno in faccia, puntando un qualsiasi punto nel vuoto, con la mascella contratta.

"Dai Lolo"

"Parla Camila" notai la sua espressione quando il suo nome intero uscì dalla mia bocca, con quasi rabbia, e abbassò la testa.
La guardai e poi girai gli occhi al cielo, avvicinandomi, per poi sedermi sullo sgabello accanto a lei.
Subito mi guardò e sorrise lievemente, facendo quel viso dolce che mi faceva impazzire.

"Dai..." dissi, incentivandola, e lei annuì.

"Lauren cosa vuoi da me?" feci scattare gli occhi nei suoi, osservando quel color nocciola che per giorni e giorni avevo pensato.
In questo momento dentro di me c'era una tempesta che non riuscivo a fermare.
Una di quelle forti, che spazzava via tutto ciò che incontrava, facendo solo danni.
Mi chiedevo costantemente cosa volevo da questa ragazza, che mi stava donando qualsiasi cosa, mentre io non potevo darle niente.
Solo sesso.
Quella era l'unica cosa che potevo concederle, perché non riuscivo ad amarla.
Era attrazione fisica quella che provavo nei suoi confronti, e che non poteva mai essere nulla di più.
Ci guardammo forse per minuti infiniti, e poi abbassai la testa, scuotendola.

Law of love (camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora