Capitolo 10

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Pov's Alice

Era da più di un'ora che avevo il sorriso più falso del mondo stampato sul volto. Facevo finta di divertirmi alle battute del padre di Luca, facevo finta che Luca mi stesse simpatico. La mia vita qua a Roma era tutta una grande presa in giro.
Carola purtroppo, come me, stasera aveva una cena di famiglia, quindi non potè essere la mia spalla in questa situazione surreale.

L: "Allora ti trovi bene a Milano?" mi chiese Luca che era seduto accanto a me

Non era cambiato molto negli anni.. a primo impatto poteva sembrare un ragazzo bello ed educato, ma solo io conoscevo il vero Luca.

A: "Si" gli risposi
L: "Mi risponderai tutta la sera a monosillabi?"
A: "Si"

Era da un'ora che Luca provava ad avere una conversazione con me , un'ora in cui io gli rispondevo solo per educazione...avrei voluto volentieri spaccargli un vaso in testa.

Nonostante gli anni l'odio e la delusione che provavo per lui vi erano sempre. Se non ci fosse stato lui , probabilmente , tutto sarebbe andato in un modo diverso. Se non ci fosse stato Luca , Niccolò non sarebbe mai stato così geloso e quindi non si sarebbe fatto mandare in carcere.
Se non ci fosse stato Luca forse ad oggi io sarei ancora qui a Roma.
Se non ci fosse stato Luca forse ad oggi io sarei ancora tra le braccia di Niccolò.

I miei infiniti pensieri però vennero bloccati da un tocco che voleva sembrare delicato, un tocco che inizialmente non capii.
Man mano però notai delle dita che iniziarono a salire sulla mia coscia nuda , ed un sorriso vittorioso sul volto di Luca.

Mi alzai di scatto, notando lo stupore evidente di tutte le altre persone intorno a quel tavolo.

A: "Scusate, vado un secondo fuori"

...

Quelle mani sul mio corpo mi fecero tornare in mente troppi brutti ricordi... ricordi che ormai ero riuscita ad accantonare, ma che in tre secondi erano riaffiorati nella mia mente.

Il fatto che Carola non rispose a nessuna delle mie dieci chiamate non aiutò la mia sanità mentale.

Ero lì, davanti al suo cancello, davanti al nostro bar, davanti al parchetto. Ero lì perché avevo bisogno in quel momento di un rifugio , rifugio che in questi anni mi aveva dato Carola. Rifugio che però ora Carola non poteva darmi...e l'unico posto, oltre che accanto alla mia migliore, in cui mi sentiva protetta era con lui.

Camminavo avanti e indietro cercando di prendere una decisione. Mi sudavano le mani dall'ansia ed il caldo serale ed afoso romano non aiutava.

X: "Me stai a fà venì er mal de capoccia"

Una voce risvegliò i miei pensieri, alzai lo sguardo e lui era lì, sul suo balcone intento a fumare una sigaretta.
Mi incitò a bussare il campanello per poi salire nel suo appartamento, ed io senza farmelo ripetere una seconda volta mi avvicinai al suo portone.

Pov's Niccolò

Ero uscito fuori al balcone per fumarmi una sigaretta prima di andare a lavoro. Era questo il mio semplicemente intento.
Appena fuori al balcone, nonostante la luna luminosa, l'aria calda pervase il mio corpo, ma non fu l'unica cosa che mi fece surriscaldare.
Giù al mio palazzo vi era una ragazza bionda che non la smetteva di camminare, faceva avanti ed indietro ripetutamente come se aspettasse un segno per prendere una decisione.
Quando capii il segno che la ragazza stava aspettando, anche se non sapevo il perché, provai a darglielo e lei prontamente lo colse.

Dopo qualche minuto andai ad aprire la porta e mi trovai un viso che non era per nulla felice e spensierato, mi trovai un viso che da lì a poco sarebbe stato invaso da una tempesta, e a quella visione il mio cuore si strinse.

N: "Che è successo?" chiesi in preda al panico
A: "Posso entrare?"

Mi spostai per farla entrare, e lei senza chiedermi il permesso si andò a sedere sul divano grigio che da anni coronava il mio salotto.

A: "Scusa se mi sono fiondata da te" disse mentre io mi sedetti accanto a lei, a debita distanza
N: "Pensavo che dopo oggi ci fossimo detti tutto"
A: "Si. Infatti non sono qui per questo. Mi serviva un posto dove andare e Carola non risponde al telefono. Forse sono stata un po' precipitosa nel presentarmi qui, ma non sapevo dove andare Niccolò"

La scrutavo cercando di carpire qualche informazione in più.
Stava male? Le era successo qualcosa ?

A: "Posso restare qui stanotte?" disse lei dopo un silenzio assordante, vergognandosi anche della domanda che mi aveva appena posto
N: "Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi Alì" le risposi provando ad avvicinarmi , forse sbagliando, perché io alla sua vicinanza non avrei retto molto.


Ciao a tutti, allora la storia sta procedendo e vorrei tanto sapere il vostro parere...
💎❤️

Vorrei soltanto amarti - 2Where stories live. Discover now