Capitolo 21

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Pov's Alice

L'uscita serale con i Miserabili alla fine si era trasformata in una cena a casa di Niccolò, dove eravamo io, il moro, Carola, Gabriele ed Adriano.
Gli altri amici del moro all'ultimo seppero di dover lavorare, quindi sotto consiglio di Gabriele, decidemmo di fare una cosa più intima e leggera.

Niccolò come suo solito aveva preparato la carbonara, che stranamente fece colpo su Carola.

C: "Non mi sarei mai aspettata che potevate essere così simpatici" disse la mia amica aiutata dal dio Bacco, divinità del vino
C: "Tranne te ovviamente" disse guardando Adriano che la iniziò a fissare con un cipiglio sul volto
G: "È così che nascono le più belle storie d'amore"
AD: "Sogna Cocco" rispose Adriano ridendo alla provocazione dell'amico
G: "Oh ma te ricordi? Alice e Niccolò nun se sopportavano"
A: "In realtà era lui che non sopportava me" dissi voltandomi verso Niccolò che era alla mia destra, con il suo braccio che andava a circondare la mia spalla

N: "Nun esagerá mo"
G: "Si Nì, te stava proprio sur cazzo" disse Gabriele facendo ridere tutti noi, anche Adriano , che forse dopo tre calici di vino finalmente si stava sciogliendo

C: "Avrei tanto voluto conoscere l'Alice sottona"
A: "Possiamo sfatare questo mito? Io non sono mai stata sottona"
N: "Si amò, lo sei stata" disse Niccolò, provocandomi una leggera pelle d'oca , causata da quel nomignolo che da anni non sentivo attribuirmi

G: "Si Moricò, ma solo i primi tempi. Poi er sottone della coppia sei diventato tu, e lo sei tutt'ora" disse Gabriele facendomi pavoneggiare e facendo arrossire l'amico

C: "Brava amica fatti desiderare"
A: "Sempre" dissi schioccando un'occhiolino a Carola che subito dopo si perse a parlare con Gabriele ed Adriano

N: "Quindi sarei io er sottone?" mi sussurrò Niccolò all'orecchio per non farsi sentire dagli altri

Il suo respiro sul mio collo ancora una volta mi impanicò, tanto da non farmi rispondere, le parole non riuscivano ad uscire. Annuii solamente provocando una risata da parte del moro.

N: "Prendi fiato pariolì, ancora nun stamo ai preliminari"

Ed ecco il lato di Niccolò che da sempre mi aveva intrigato.. mi bastò una frase per arrossire e per ritornare ai vecchi tempi.
Gli mimai uno 'stronzo' che lo fece scoppiare a ridere di gusto, consapevole di avermi in pugno, consapevole dell'effetto che mi faceva.

G: "Famo un Brindisi daje" disse Cocco risvegliandomi
AD: "Dopo che ce semo scolati na bottiglia de vino a capoccia te ricordi de fa er brindisi?"
G: " Meglio tardi che mai" disse Gabriele alzandosi ed incitando anche noi a seguirlo in quella cosa molto bizzarra , che ovviamente tutti noi, tra varie risate, facemmo.

G: "Sto un po' brillo quindi sarò parecchio smielato"
N: "N'amo bene" disse Niccolò ridendo insieme ad Adriano prendendo in giro l'altro loro amico un po' alticcio

G: "Le cene a casa de Niccolò so sempre le migliori, perché cucina la carbonara e tiene er vino buono. Poi stasera tenemo pure due fanciulle molto belle e simpatiche, pure se sò dei Parioli.. poi come chicca Alice e Niccolò finalmente se so ritrovati così quello nun piagne più.. e po"
C: "E poi basta" disse Carola fermando quel monologo che stava per prendere una piega imbarazzante
AD: "Facciamo toccá sti bicchieri e beviamo" concluse Adriano seguendo il discorso di Carola

Bevemmo, su proposta di Gabriele, tutto quel vino che vi era nel calice alla goccia, come se fosse un cicchetto.. le risate che ci furono quando il vino di Gabriele invece che in gola andó a finire tutto sulla sua maglia bianca sarebbero rimaste nella mia mente per sempre.

Avevo dimenticato come anche solo una cena con questi ragazzi aveva il potere di migliorarti la giornata, potevano essere degli spacciatori, dei ragazzi che vivevano di droga, ma infondo erano i ragazzi più buoni al mondo , che con una carbonara e parecchi bicchieri di vino si sentivano a casa , e facevano sentire a casa anche me .

L'atmosfera gioiosa che si era creata venne però spazzata via dal suono di un messaggio che proveniva dall'iphone di Adriano.

AD: "C'è stato un problema a Trastevere" disse Adriano richiamando l'attenzione
AD: "Dobbiamo andare, adesso"

E fu in quel momento che Niccolò scattó e Gabriele parve riprendere tutta la sua lucidità .
Io e Carola invece eravamo immobili, ci fissavamo non capendo nulla, solo che forse vi erano guai in vista.

Scendemmo di corsa tutti giù al palazzo di Niccolò, cercando di fare il più presto possibile.

N: "Cassio, le accompagno a casa e vi raggiungo" disse Niccolò preoccupandosi di me e Carola
AD: "Non abbiamo tempo" rispose Adriano facendo preoccupare tutti, solo lui sapeva il contenuto di quel messaggio
N: "E come faccio?" chiese Niccolò parecchio nervoso
AD: "Vengono con noi" disse Adriano per poi salire in macchina insieme a Gabriele , aspettando noi

Niccolò voltò il suo sguardo preoccupato verso di me , scuotendo la testa come a dire che non era per nulla d'accordo con ciò che aveva proposto il suo amico.

C: "Cosa sarà mai potuto succedere" disse Carola che si era resa conto del nervosismo che circolava
A: "Nicco stai tranquillo, andiamo" dissi prendedogli la mano ricevendo però un forte NO come risposta
A: "Non fare il bambino, hai sentito Adriano , dovete sbrigarvi"

Solo dopo le urla di Adriano , Niccolò si convinse ad entrare in macchina accomodandosi nei sedili posteriori vicino a me e a Carola.

Non doveva essere una semplice cena ?

Vorrei soltanto amarti - 2Where stories live. Discover now