Vorrei soltanto amarti - 2

Capitolo 17

Pov's Niccolò

Mi svegliai di soprassalto sentendo terribilmente freddo, anche se era fine giugno e di freddo a Roma non se ne vedeva da mesi.
Mi voltai dall'altro lato del letto ove potetti notare che il freddo che si impossessò del mio corpo era causato dalla mancanza della ragazza con cui avevo dormito abbracciato tutta la notte, dopo un lungo ed intenso bacio che da anni desideravo.

Presi velocemente il mio telefono dove notai che vi erano troppo messaggi per essere solo le nove del mattino.

Mi alzai dal letto e mi recai in cucina, sperando di trovare Alice, ma anche lì lei non c'era.

Un sacco di dubbi e domande iniziarono ad invadere la mia mente.
Perché se ne era andata?
Si era pentita del bacio ?
Si era pentita di aver dormito abbracciata a me?
Aveva cambiato improvvisamente idea sui suoi sentimenti?

Non avevo nessuna risposta, solo tante domande.

Mi gettai senza forze sul divano, notando però sopra un cuscino un foglietto di carta.

"Buongiorno, sono dovuta andare via. Mia madre e Carola mi avevano dato per dispersa. Non ti ho voluto svegliare, avevi un viso così rilassato. Grazie di avermi aperto le porte di casa tua e grazie per avermi fatto sentire viva. Se mai vorrai scrivermi questo è il mio numero. Buona giornata Niccolò"

E fu quel bigliettino scritto di fretta ma che sapeva di lei, a rendere la mia mattinata più bella.

Pov's Alice

C: "Tu sei pazza Alice, anzi l'aggettivo pazza non è degno di te"

Dopo la giornata burrascosa di ieri, Carola che si era resa conto di un mio distacco , stamattina mi aveva svegliato con un messaggio in cui  mi aveva chiesto di vederci.

A: "Forse, ma tu non c'eri ed io avevo bisogno di qualcuno"

Dinanzi al nostro aperitivo fuori al Colosseo avevo raccontato a Carola ciò che era successo in quelle ventiquattro ore. Le avevo detto tutto.. le avevo parlato di mia madre, di Luca, di Niccolò, della droga, dello spaccio, di Ettore, di Adriano, e poi ancora di Niccolò, del bacio con Niccolò, delle sue carezze, delle sue coccole, del nostro dormire abbracciati e dell'amore che provavamo ancora.

C: "Se tu sei felice lo sono anche io"
A: "Non correre Carola"
C: "Assolutamente no, voglio solo capire se sei consapevole di quel che fai. Le cose in quattro anni non sono cambiate" disse giustamente la mia amica, preoccupata per me

A: "Lo so, ma io credo possano cambiare. Io credo che Niccolò possa cambiare per me"
C: "Ne sei sicura? Dai tuoi racconti lo speravi anche anni fa"
A: "Ora è diverso Carola, lui sa che questa è l'ultima possibilità" dissi chiaramente
C: "Quindi adesso che rapporto c'è tra di voi?" chiese la mia amica cambiando subito umore, mentre prima era preoccupata adesso doveva cibarsi di gossip

A: "Non ne ho idea Caro, gli ho lasciato il mio numero. Aspetterò un suo segno"
C: "Lo ami davvero tanto vero?"
A: "Si" dissi sorridendo
C: "Hai gli occhi a cuoricino" disse la mia amica ridendo e prendendomi in giro
A: "Smettila Caro, non ci sto così sotto"

Un *bip* fece improvvisamente fermare la frase che stavo dicendo a Carola. Presi di fretta e fuori il telefono dalla borsa per poi sorridere quando lessi il contenuto del messaggio.

C: "No infatti, non ci stai per nulla sotto"

"Buongiorno Pariolina, grazie per il numero. Stasera ci sei per un vero appuntamento ? Mi mancano già le tue labbra"

C: "Che dice lo spacciatore?" disse Carola facendomi risvegliare da quello stato di trans
A: "Non chiamarlo così... mi ha proposto di uscire per un appuntamento stasera" dissi con aria sognante
C: "Mmmm spacciatore romantico"
A: "Lo chiamerai a vita spacciatore vero?" chiesi ormai arresa
C: "Ovvio amica" disse facendomi un occhiolino

Forse la mia vita stava girando nel verso giusto. Forse dopo quattro anni stavo ritrovando l'amore vero. Forse dopo quattro anni sarei potatura essere felice a trecentosessanta gradi.
Forse questa volte io e Niccolò avremmo potuto viverci, tra le nuvole e i diamanti, senza ostacoli, senza insicurezze, solo con la voglia di amarci ogni giorno di più.