Winterfalcon I

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*Ok, forse ho un problema con Bucky...ma questa è un'altra storia😶*

"Perché hai dato via lo scudo Sam?" La domanda, per l'ennesima volta, era uscita dalla sua bocca e si era andata a depositare nelle orecchie dell'altro. Bucky era sdraiato sul divano, le mani intrecciate sullo stomaco, a cercare di non pensare a Steve e a quello scudo, cosa che gli risultava davvero difficile. Sam del canto suo, impegnato a miscelare del caffè al bancone, portava solo tanta pazienza. Sapeva che l'eredità di Steve era l'unica cosa che collegava Bucky al suo passato, prima del Soldato D'inverno, ma doveva accettare il fatto che non fosse suo. Lui non aveva mai conosciuto il James degli anni quaranta, ma sospettava fosse stata un'altra persona, soprattutto da come ne parlava Steve tanto tempo prima. Non glielo aveva mai chiesto a Bucky, ma probabilmente gli mancava il lato perso di se stesso, e l'unico modo per restare connesso con il passato era quello scudo. Lo stesso scudo che ora era nelle mani di un perfetto sconosciuto per nulla adatto al ruolo di Captain America. Sam si diede dello stupido. Non sapeva se era stato cieco o se avesse semplicemente finto di non guardare.
"Te l'ho detto un milione di volte, è meglio che lo abbia Jhon. Nelle nostre mani non sarebbe stato utile, con Walker invece verrà usato per aiutare gli altri, proprio come avrebbe fatto Steve. È la cosa giusta da fare." Allora perché non lo guardava? Se era davvero la scelta migliore, perché mentre beveva dalla tazza bollente non fissava i suoi occhi in quelli azzurri dell'altro?
"Smettila di ripeterlo! Jhon non è Steve! Non saprà mai, proprio come te e me, cosa avrebbe fatto Steve!" Era arrabbiato, e Sam lo capiva. Anzi no, non capiava tutto, non sapeva cosa voleva dire non essere padrone del proprio corpo, essere una marionetta per i nemici, ma sapeva cosa si provava a perdere un amico.
"Bucky, tu non capisci le mie parole. Walker non sarà mai come Steve, nessuno sarà mai come Steve. Ho solo detto che così quello scudo è utilizzato per aiutare gli altri, e che probabilmente è quello che avrebbe voluto Captain America." Bucky sciolse le mani e saltò in piedi, il volto contorto dalla rabbia.
"Cosa ti fa pensare che quello scudo sarebbe stato inutilizzato? Solo perché tu non volevi prenderti la responsabilità, non significa che nessuno l'avrebbe fatto!" Prese i suoi fidati guanti e una giacca, si infilò il tutto e uscì di casa, pronto a sbollire la rabbia. E Sam comprese. Bucky non era arrabbiato perché aveva dato via lo scudo, ma perché non aveva chiesto il suo parere. Steve aveva lasciato tutto a lui, ma forse consultarsi con Bucky sarebbe stata un'idea migliore. Forse era tardi, non avrebbero potuto rimediare all'errore di Sam, ma forse per il loro rapporto non era tutto perduto.

"Finalmente! Credevo fossi morto. Comunque volevo parlarti." Bucky era tornato tardi quella sera. Quando finalmente Sam l'aveva visto tornare sospirò di sollievo. Voleva fargli le sue scuse da tutto il pomeriggio, ma l'amico era sparito.
"Non ho voglia di parlare con te. Ho provato ad ubriacarmi in un bar, ma proprio non mi è possibile." Bucky si spogliò della giacca e fece per andare nella sua stanza, quando le parole di Sam lo colsero di sorpresa.
"Volevo solo chiederti scusa. So che Steve aveva lasciato a me il suo scudo, ma tu eri il suo più caro amico e avresti dovuto partecipare alla mia decisione. Non ti ho neanche chiesto se tu fossi interessato ad essere il nuovo Captain America, a pensarci bene saresti stato la scelta più ovvia." Bucky fece un mezzo sorriso e si voltò. Si sedette sul divano mente Sam rimase in cucina. Forse anche James avrebbe dovuto scusarsi per il suo comportamento.
"Anche io devo scusarmi con te. Steve ha dato a te lo scudo e se ritieni che Walker sia la persona giusta allora forse lo è. Per quanto riguarda l'idea di essere il nuovo Captain America, ci ho pensato, non posso mentirti. Ma ho anche capito che nom potrei. Pensi che la gente si sentirebbe al sicuro se sapesse che a proteggerli vi è il Soldato D'inverno? Io non credo, e forse è per questo che Steve l'ha lasciato a te, magari voleva che fossi tu a prendere il suo posto." Quell'idea fece ridere Sam. Lui, il nuovo eroe a stelle e strisce? Era stupito che Bucky potesse anche solo immaginare uno scenario in cui lo scudo fosse nelle mani di Falcon. Quella chiacchierata amichevole sarebbe potuta finire li, ma c'era ancora una domanda che aleggiava nella mente di Sam e proprio non riusciva a non pensarci.
"Apparte il fatto che l'idea del Soldato con lo scudo sia più plausibile di quella con Falcon, perché te la sei presa tanto?" Bucky sorrise dal suo posto sul divano, anche se quel sorriso parve più una smorfia.
"D'accordo, credo di poterti raccontare una storia, ma prima prendi qualcosa da bere. Whisky se c'è. " Si sistemò meglio e anche Sam, mentre faceva ciò che gli era stato chiesto, sorrise.
"Perché? Hai detto di non poterti ubriacare no?"
"Io no, ma tu si."

Una bottiglia di Whisky abbandonata sul tavolino stava ad indicare che Bucky era riuscito nel suo intento. Avevano perso il conto dei bicchieri che si erano fatti,a sembrava avesse bevuto tutto Sam. Bucky era come se non avesse toccato nulla, Sam invece era abbastanza brillo. Non così tanto da non capire nulla, ma probabilmente se si fosse alzato non si sarebbe ricordato come stare in piedi.
"Ora mi vuoi dire perché quello scudo è così importante per te? Ho bevuto abbastanza? Posso sapere ora?" Bucky rise e accettò di parlarne, anche se faceva ancora tanto male.
"Tanto tempo fa viveva un ragazzo di nome James Barnes insieme al suo migliore amico Steve Rogers. Probabilmente in vita non c'è nessuno che possa ricordarsi di quei due ragazzi prima della guerra. Si, perché entrambi vennero arruolati per combattere e per essere usati come cavie. A Steve non piaceva vederla così, ma era la verità. Trasformarono il ragazzino asmatico di Brooklyn in un vero eroe americano. Salvò l'amico James e rimasero a combattere fianco a fianco, almeno finché uno dei due non cadde da un treno. Puoi immaginare quale." Fece una pausa e prese un altro bicchiere. Sam rimase immobile ad ascoltare. Voleva sapere perché Bucky stava raccontando la storia della sua vita, lui la conosceva, ma non fece domande e lo lasciò continuare.
"James venne salvato, ma avrebbe preferito morire invece che risvegliarsi settant'anni dopo. Credeva di aver perso per sempre l'amore della sua vita negli anni quaranta, perché si, i due amici si erano innamorati entrambi. Steve si una ragazza forte e determinata, James del suo migliore amico." E poi Sam capì. Forse avrebbe dovuto confortare l'amico, ma rimase immobile sul posto.
"Sam, quello scudo era tutto ciò che mi rimaneva di Steve. Non mentirò, ha fatto male quando l'ha dato a te, ma ho accettato le sue scelte. Ha sempre fatto la cosa giusta, o almeno mi piace vederla così." Sam non sapeva davvero cosa dire. Si limitò a guardare Bucky portarsi le mani e tenersi la testa fra di esse. Forse avrebbe voluto piangere, ma sapeva che non l'avrebbe mai fatto davanti a lui.
"Mi dispiace, non lo sapevo."
"Non preoccuparti, ho accettato ciò che ha fatto. Mi basta sapere che Peggy sa come farlo felice. Dio, perché mi innamoro sempre della persona sbagliata?" Si alzò di scatto e infranse un bicchiere verso il muro. Si portò una mano sul viso quando si rese conto di ciò che aveva appena fatto.
"Pulisco io, tu vai a letto." Ma Sam non lo fece. Rimase sveglio e sdraiato sul divano a guardare il soffitto e pensare. Anche quando Bucky si ritirò nella sua camera rimase sveglio a pensare all'ultima frase dell'altro. Perché in fondo se lo sentiva che fosse diretta a lui. Probabilmente si stava innamorando di Sam.

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