Capitolo 13 [1/2]

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Decise di svegliarsi presto la mattina successiva. Eppure, appena sentì la sveglia esplodere e distruggere la quiete della sua stanza, se ne pentì subito. Anche se era sveglia, rimase nel letto per una decina di minuti e si alzò solo verso le nove e mezza.

Camminò per Heathersgate Hall come se fosse un fantasma, trascinandosi contro i muri. Le tornarono i traumi di quando andava alle superiori e doveva svegliarsi molto prima ogni mattina.

La cucina era vuota a quell'ora, ma in sala da pranzo trovò la maggior parte dei ragazzi fare colazione. All'appello mancavano solo Yoongi, Taehyung e Jungkook. Si sedette nel primo posto libero, ossia accanto a Jimin, e appoggiò la testa sul tavolo. Sebbene avesse fame, non aveva trovato la forza di farsi il tè e aveva finito per prendere la scatola dei biscotti e portarsela appresso.

«Oggi andate in città?» chiese a tutto il gruppo. Hoseok, seduto davanti a Jimin, aveva la bocca piena di riso, quindi non poté risponderle.

«Oggi pomeriggio devo andare a prendere Tae in laboratorio,» le rispose Jimin con voce gentile. «Se vuoi venire anche tu...».

Elaine annuì e iniziò a mangiare.

La sera precedente, prima di addormentarsi, si era fatta tutto un programma da seguire il giorno successivo. Doveva svegliarsi presto, fare meditazione in giardino, camminare un po' e così via. Non era tanto in vena di fare esercizio fisico, ma non le dispiacque l'idea di starsene un po' all'aria aperta. Chiese ad Hoseok un telo e si diresse fuori casa.

Beccò Jungkook nel giardino davanti all'entrata, stava potando i rami degli alberi che superavano il muro che circondava la proprietà. Gli si avvicinò per salutarlo e per fargli una domanda.

«Buongiorno». Il ragazzo parve sorpreso di sentire la sua voce e per un attimo lei temette che potesse cadere dalla scale pericolante su cui era salito.

«Buongiorno» sorrise imbarazzato, mentre scendeva di qualche gradino.

Per guardarlo, Elaine dovette alzare la testa. «Volevo chiederti una cosa. Vorrei sdraiarmi e prendere un po' di sole o comunque stare tranquilla. Dovrei potrei mettermi senza rovinare il giardino o darti fastidio?»

Jungkook si guardò in giro un attimo, lo sguardo pensieroso. Calò gli occhi scuri su di lei. «Dove preferisci, basta che non ti metti sulle aiuole o vicino al muro».

«Ok» gli sorrise contenta. «Grazie e buon lavoro».

«Prego». Jungkook continuò ad osservarla anche mentre si allontanava.

Elaine trovò uno spazio erboso a sinistra dell'entrata di casa, posò il telo a terra e si sdraiò. Il cielo era di un azzurro molto bello, solcato da alcune nuvole. Si chiese se avrebbe piovuto nei giorni successivi. Da dove era sdraiata vedeva alcune stanze del piano terra, ma le finestre impedivano che se ne vedesse l'interno. Se si girava riusciva a vedere anche Jungkook, aveva spostato la scala di qualche metro e stava ancora potando i rami. Le tornarono in mente le letture dei tarocchi che aveva fatto la sera precedente e si chiese se Taehyung stesse bene. Non lo aveva visto quella mattina, forse era già a lavoro. Doveva aspettare fino al pomeriggio, quando sarebbero andati a prenderlo, prima di sapere se stesse bene. Poi, ripensò alle carte di Jungkook. Aveva chiaramente fatto una domanda riguardante l'amore. Che fosse innamorato di qualcuno? Si sentì un po' gelosa, ma in fondo lo conosceva da appena sei giorni.

Sei giorni... Era già quasi passata una settima. I giorni erano volati via velocemente. Guardò la facciata della casa. Poteva già sentire che quel posto le sarebbe mancato.

Mica aveva un nome questa sensazione? Era una sensazione particolare, che aveva già vissuto diverse volte. L'avrebbe descritta come la consapevolezza che nel futuro si sarebbe sentita la mancanza di un determinato posto, momento o persona. Ecco, lei era certa che quel momento le sarebbe mancato e che avrebbe desiderato tornare indietro per riviverlo. Era sicura di aver letto il nome di quella sensazione da qualche parte, ma in quel momento non le venne in mente. Pensò di cercarlo su Google, ma poi, non vedendo il telefono vicino a sé, si ricordo che lì non avevano ancora il wi-fi.

Dead Leaves || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora