Am I Dreaming?

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I am not the only traveler

La dolce musica del piano riecheggiava profondamente nelle sale affollate della maestosa villa, posando un velo di calma e creando un'atmosfera magica. Alcuni ospiti, i quali costosi vestiti e accessori brillavano grazie alla luce soffusa emanata dai lampadari di cristallo, stavano chiacchierando beatamente tra loro. Altri, soprattutto donne in cerca di attenzione, stavano danzando, seguendo le note classiche. Mentre i più annoiati cercavano di scacciare quel sentimento negativo bevendo lussuriosi alcolici messi in mostra sul tavolo del banchetto, aspettando il padrone di casa per porgere i loro saluti.

Nella sala principale, assordata dal ronzio di sottofondo di chiacchiere e risate, nessuno si accorse del rumore dei tacchi che stavano lentamente portando la loro padrona giù dalla doppia scalinata in marmo. Una giovane ma già meravigliosa donna, con indosso un lungo abito (colore), elegante ma provocante allo stesso momento, si stava preparando, durante la discesa, ad accogliere gli ospiti invitati dal padre, sperando di trovare, nel frattempo, un po' di compagnia piacevole per la serata.

I suoi scintillanti occhi (colore) vagarono per la stanza gremita di persone, cercando di riconoscere qualche faccia, senza avere però nessuna fortuna nell'impresa. Le sue labbra colorate di rosso si aprirono leggermente per la sorpresa, quando una calda mano si strinse intorno alla sua spalla scoperta. La testa della damigella si girò di scatto verso il proprietario della mano, per scoprire chi la aveva spaventata.

Un confortante viso familiare si pose davanti al suo, mostrandole un paio di caldi occhi (colore). "Oh, (Nome), stavo proprio cercando te." La voce di suo padre la riportò al suo stato di calma. "C'è questo giovane uomo che vorrei proprio farti conoscere. Penso sia proprio perfetto per te, è bello, intelligente, con una carriera di successo." (Nome del padre) le strizzò un occhio. "Sono sicuro che sarà amore a prima vista."

Oh, no, non di nuovo, per favore. (Nome) era ormai abituata ai tentativi di suo padre di scegliere il candidato perfetto per il suo futuro matrimonio, ma l'abitudine non bastava a farle svanire il fastidio che provava ogni volta che ciò accadeva. Non era ancora pronta per un matrimonio e, oltre a quello, voleva essere lei a scegliere l'uomo perfetto. Dopotutto, il genitore era solo interessato quale carriera avrebbe intrapreso l'amato dalla figlia.

In realtà, esisteva già qualcuno che la ragazza non avrebbe mai potuto dimenticare. Ma aveva perso tutti i contatti con lui da diverso tempo. E dubitava sinceramente di poterlo rivedere ancora in questa sua vita.

(Nome) sorrise semplicemente verso il padre, cercando di nascondere i suoi veri sentimenti per non offenderlo, e lo seguì. Avrebbe passato la sera con l'uomo scelto per essere il suo futuro marito, solo per far sentire orgoglioso il genitore, e poi lo avrebbe scaricato la mattina seguente, con qualche scusa stupida, dicendo, per esempio, che non aveva sentito quel brivido di emozioni quando era con lui. Proprio come faceva sempre.

Il padre della donna la spinse verso un giovane uomo che stava già chiacchierando, forse addirittura provando ad affascinarla, con una donna bellissima, che fece sentire (Nome) a disagio, fuori posto. (Nome del padre) strinse con gentilezza la spalla del ragazzo misterioso, facendolo girare verso la coppia, con un ghigno sornione sulle labbra candide.

Il cuore di (Nome) fermò quasi il battere, quando lei vide il suo viso. Un viso che aveva provato a dimenticare innumerevoli volte nel corso degli anni passati, spesso usando metodi non opportuni e malsani. Un viso che aveva ritrovato nei suoi sogni e incubi svariate volte. Un viso che aveva sperato, non senza paura, di poter rivedere almeno una volta. Non è possibile. Non può essere lui. Mi sto immaginando tutto.

The Night We Met Again || Kuroo TetsuroWhere stories live. Discover now