Ask You

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And then I can tell myself

"Sei cambiata completamente dopo quel giorno." Kuroo ricordava benissimo come (Nome) passò dall'essere una fredda e distaccata sconosciuta, a diventare la sua migliore amica.

"Sei stato tu a cambiarmi. Avresti dovuto semplicemente lasciarmi in pace. E invece, hai preferito starmi ad ascoltare." Ovviamente, la donna stava scherzando. Non si era pentita minimamente di aver aperto il suo cuore al ragazzo quel fatidico giorno.

"Ma se non vedevi l'ora di trovare qualcuno con cui parlare a scuola, oltre a Kenma. So che è così, non mi guardare con quegli occhi." Kuroo scherzò con lei. Sapeva perfettamente quanto (Nome) si trovava a suo agio con lui. E, nonostante il suo comportamento potesse essere definito egoista, era felice che la ragazza riuscisse ad esprimersi appieno solo con lui.

"Mi hai anche obbligato a fare da manager al club di pallavolo." La (colore capelli) puntò un dito verso il giovane uomo, guardandolo dritto negli occhi scuri con aria di sfida.

"E, devo ammettere, me ne sono pentito." Ammise Kuroo con una risata. "Ti sei subito trovata bene con tutto il team, e hai fatto amicizia con praticamente ogni membro, lasciandomi da solo." Una finta smorfia di tristezza apparve sulle labbra di lui.

Nonostante stesse scherzando ora, il ragazzo era diventato davvero geloso vendendo l'amica parlare così apertamente con i suoi compagni di squadra. Voleva essere lui l'unico speciale, l'unico ad occupare costantemente il cuore e la mente di eli. Ma, nello stesso momento, era felice di essere riuscito a far sparire un po' del timore che divorava ogni giorno la mente di (Nome).

~×~

"(Nome)!" Kuroo gridò il nome della ragazza, prolungandone l'ultima vocale, cercando di attirarne l'attenzione. Aveva usato il nome, e non il cognome. Infatti, i due avevano recentemente cominciato ad abbandonare gli onorifici, chiamandosi con i rispettivi nomi o, qualche volta, utilizzando nomignoli strani. Kuroo però, adorava come il suono del nome di lei usciva dalle proprie labbra, come se fosse fatto apposta per essere pronunciato da lui unicamente.

(Nome), che stava per mettere piede fuori dal cancello d'ingresso della scuola, si arrestò di botto dopo averlo sentito, urtando contro qualche persona che cercava di uscire con furia. Si voltò, cercando di evitare il resto della mandria di studenti. Notò che il ragazzo che la aveva chiamata aveva una mano allungata verso di lei, facendole cenno di prenderla.

"Vieni, ti devo chiedere una cosa." Il corvino intrecciò le dita callose con quelle morbide di lei, prima di cominciare a correre verso la palestra. Riuscirono ad arrivarci in un attimo, grazie alla velocità di Kuroo. (Nome) però, dall'altra parte però, stava quasi soffocando, non riuscendo più a riprendere fiato. Non era abituata ad attività fisiche estenuanti.

"Cosa...Vuoi?...Se...Mi hai...Fatto correre...Fino qui...Per una cazzata...Ti ammazzo." La ragazza stava ancora annaspando per un po' di ossigeno, ma riuscì comunque a rispondere in modo rude e ironico, guardando con occhi cupi l'altro.

Kuroo aveva scoperto la personalità secca e sarcastica della (colore capelli) pochi giorni dopo il loro incontro sul tetto, innamorandosene subito. Non si era minimamente aspettato che una ragazza così carina e timida avesse potuto avere un modo di parlare così scortese e diretto. Forse, era proprio il suo atteggiamento sempre disinteressato e distaccato ad allontanarla dalle altre persone. In fondo, non tutti potevano apprezzare quel modo di essere.

"Ah, beh...Um, volevo chiederti se, magari..." Il ragazzo ballettò, prima di fermarsi per pensare a come continuare. Aveva paura di una risposta negativa da parte di lei.

The Night We Met Again || Kuroo TetsuroWhere stories live. Discover now