Goodbye

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Haunted by the ghost of you

L'abbraccio durò per un tempo che sembrò infinito. Ma, a causa della stanchezza che la posizione stava provocando alle gambe della ragazza, i due furono costretti a separarsi. Subito, entrambi sentirono il cambiamento che l'azione provocò. Sembrava come se qualcosa mancasse, come se un arto fosse stato staccato di forza dai loro corpi.

"Non capisco." La frase secca, decontestualizzata di (Nome) sorprese Kuroo, che non capì a cosa si stava riferendo. Ma, vedendo gli occhi ora lucidi dal dolore di lei, anche il ragazzo si pose le stesse domande che la mente della donna stava formulando in silenzio.

"Perché ci siamo persi di vista?" Un singhiozzo pieno di dolore e sofferenza riuscì a scappare dalle labbra tinte di rosso della giovane, causato dai ricordi angosciati che seguirono l'abbandono da parte del ragazzo.

Nonostante (Nome) continuò a ripetere quella domanda, perché, illimitate volte, con voce sempre più flebile e rotta dal pianto, nessuna risposta arrivò alle sue orecchie.

Kuroo era rimasto immobile, quasi in uno stato di shock, vedere la donna che amava in quello stato, per di più per colpa sua, lo stava riempiendo di sensi di colpa. Una lacrima si fece strada anche tra la guancia arrossata di lui.

"Non lo so." Sussurrò, la voce troppo debole per riuscire a pronunciare altro, la mente troppo stanca per cercare qualche motivazione.

~×~

Il giorno del diploma, tanto atteso quanto temuto da tutti gli studenti del terzo anno, era finalmente arrivato. Le famiglie dei ragazzi si erano radunate fuori dall'istituto, in attesa di sentire il nome del proprio figlio venir chiamato dal preside.

(Nome) si trovava tra quella massa di persone rumorose e, a dir suo, al quanto fastidiose. Aveva accanto Kenma, unica sua distrazione dall'ansia che la stava opprimendo. La ragazza non aspettava altro se non la fine della cerimonia, sia per poter riabbracciare Kuroo, da cui era stata separata bruscamente quella mattina, sia per poter finalmente allontanarsi dall'ammasso scomposto di gente.

Il tempo passò velocemente, ma alla giovane studentessa sembrava comunque di essere rimasta seduta lì per giorni, senza accorgersi di cosa le stesse succedendo intorno. Aveva sentito solo il nome del fidanzato venire pronunciato dal preside, tutto il resto era stato rumore di sottofondo.

Una volta finita la cerimonia, (Nome) si precipitò tra le braccia di Kuroo, congratulandolo con uno svelto bacio sulla guancia, che fece arrossire il diplomato. "Sei il migliore." Lo complimentò lei, fiera di avere al suo fianco una persona così geniale e interessante come Kuroo.

"Hai ragione, dopotutto, sono uno dei pochi a sapere di non sapere. E sapendo di non sapere so una cosa in più di tutti voi, che in realtà non sapete neanche di non sapere." Il ragazzo cominciò uno dei suoi discorsi che, ad orecchi esterni, potevano non avere nessun senso. Ma, ormai, (Nome) si era abituata agli sproloqui filosofici e scientifici del fidanzato, finendo per ruotare gli occhi scherzosamente e accennando un leggero sorriso.

"Socrate, giusto? Guarda che non sono così ignorante come credi." Rise lei, dando un leggero pugno divertito sulla spalla solida di Kuroo. Che, in ritorno, appoggiò il suo braccio intorno alle spalle scoperte di lei. "Lo so, lo so. Dopotutto, ti ho insegnato bene in questi ultimi due anni." Scherzò nuovamente il corvino.

Dopo la simpatica riunione dei due, tutta la squadra di pallavolo si ritrovò in palestra per dare gli ultimi addii ai ragazzi del terzo anno con una partitella amichevole, vinta ovviamente dalla squadra dei diplomati. Infine, (Nome) si ritrovò a viaggiare in macchina con Kuroo e i suoi genitori, invitata alla cena che era stata organizzata per celebrare gli ottimi voti del corvino.

The Night We Met Again || Kuroo TetsuroWhere stories live. Discover now