I Hated You

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I've been searching for a trail to follow again

(Nome) si trascinò dietro il ragazzo, attraverso innumerevoli stanze e corridoi, alcuni completamente affollati da diverse persone, altri quasi vuoti. I due corsero per quelle che sembravano ore, o almeno a (Nome) sembrarono delle ore interminabili, a causa delle scomode scarpe e del poco allenamento fisico. Infatti, aveva cominciato ad ansimare già dopo il primo minuto. Finalmente, dopo aver salito una breve, ma che sembrò infinita, rampa di scale, si fermò.

Aprì un'antica porta di legno, che li lasciò entrare in una stanza abbastanza piccola e spoglia, ad eccezione di una ordinata libreria e un paio di poltroncine sistemate davanti ad un caminetto spento. La ragazza sembrò di ricordarsi di qualcosa improvvisamente e si lanciò in corridoio, lasciando Kuroo ad osservare la stanzetta. Lui si avvicinò alla portafinestra opposta all'entrata per osservare il balconcino esterno.

Senza nessun preavviso, la giovane donna rientrò nella stanza, con in mano una bottiglia di Champagne e due bicchieri di cristallo. Ne porse uno all'uomo, dopo averlo riempito, prima di versare dell'altro alcol per sé stessa. Poi si buttò su una delle poltroncine, ancora in silenzio. Si tolse distrattamente i tacchi soffocanti, lasciandoli dove capitava. "Odio questi mostri." Puntualizzò, indicando le scarpe del demonio.

"Non sei molto in forma." Notò Kuroo, notando il respiro della ragazza, ancora affannato. Lui era in condizioni perfette, nonostante la corsa. Non un capello era fuori posto, la camicia rossa era ancora ben stirata, la cravatta in posizione. Sembrava fosse appena uscito da una doccia.

"Oh, fanculo." Si spazientì (Nome) facilmente. "Non possiamo essere tutti perfetti come te." Non era neanche passata mezz'ora dal momento in cui si erano rincontrati dopo tanto, eppure la ragazza stava già cominciando a rimpiangere il momento in cui aveva deciso di portarselo dietro. "Sto già cominciando a odiarti di nuovo."

"Su, su, non esagerare. Sappiamo entrambi benissimo che non puoi odiarmi." Eccolo lì, l'infame ghigno di Kuroo era tornato sulle sue labbra. "Anzi, non puoi neanche vivere qualche anno senza di me." Il giovane si sedette nella poltrona accanto alla donna che, fino a qualche minuto fa, pensava non avrebbe mai più rivisto. Gli occhi di lui non si staccarono un secondo dalla forma femminile che avevano davanti, cercando di memorizzarne ogni singolo particolare.

Dopo che il suo respiro si fu stabilizzato, (Nome) si alzo in piedi, dirigendosi verso la portafinestra e aprendola, per poi uscire sul balcone, seguita da Kuroo. Lei sorseggiò il costoso liquore che si era versata qualche secondo fa, osservando la vista. Di lì si poteva intravedere il maestoso giardino della villa, perfettamente mantenuto dai giardinieri assunti dal proprietario, illuminato da una scia di lampioncini e dalla luce opaca della mezzaluna.

"Il cielo è meraviglioso stanotte." Osservò (Nome), cercando di contare le infinite stelle visibili in quella notte serena. Sei tu ad essere meravigliosa. Pensò nello stesso istante Kuroo, fissando gli occhi scuri sul pacifico volto illuminato di lei. Dopo un secondo sorso, la ragazza sorrise, stupita dalla bellezza che quel paesaggio riusciva a mostrare ogni giorno. "Questo è il posto che più preferisco in tutta la casa."

"Perché mi hai portato qui?" Kuroo chiese, anticipando già quale potrebbe essere stata la risposta.

"Mi sei mancato. Tanto. Troppo." Furono le parole che uscirono dalle labbra rosse di lei. Ed erano così sincere. Infatti, la ragazza aveva provato innumerevoli volte, nel corso degli anni, ad intraprendere relazioni amorose con altri uomini. Ma ogni volta, i sentimenti che lei provava per il giocatore di pallavolo le intralciavano la strada. E finiva sempre per rovinare tutto. "Ti ho portato qui perché volevo stare ancora un po' con te, senza nessuno intorno."

The Night We Met Again || Kuroo TetsuroWhere stories live. Discover now