Parte 14

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Quella maledetta stanza. Era più di una settimana che ormai non la vedevo. Di nuovo a terra su quel pavimento freddo, di nuovo torturato dalle parole di quell'uomo. La luce irrompeva da quella finestra troppo forte, non mi permetteva di fuggire o di scappare. Ero spaventato, corsi verso la vetrata ma non potevo fare niente. Pian piano, però, la meravigliosa ombra che avevo già visto prima, mi si parò davanti e coprì quella maledetta luce. Potei nascondermi dentro quell'ombra scura, quell'ombra fitta che però non mi spaventava mai. Mi sentivo protetto, mi sentivo al sicuro. Quell'ombra mi avvolse e mi trascinò a sé, mi portò via da quella sala e dalle grinfie di quell'uomo. Non sapevo che non ci sarei mai più tornato. Mi portò più vicino a sé, e mi strappò via anche dal mio mondo onirico. Mi svegliai in casa mia, con accanto un cappotto scuro e una buona dose di felicità che finalmente non mi avrebbe più lasciato.

La luce è un'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora