XLII

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«Bentornata a casa, aine

Il sorriso che le piegava le labbra si allargò fino a farle tirare la pelle delle guance. Di tutte le parole e i pensieri che le vorticavano in testa, nessuno avrebbe reso giustizia all'esplosione di emozioni che le riempì il petto, quando il suono di quella frase le sfiorò l'udito.

Aaren spalancò la porta con la mano libera dall'intreccio delle sue dita con quelle di lei. Da quando erano usciti dall'appartamento di Neal, non si erano più separati. La naturalezza e la disinvoltura con cui lui le aveva accarezzato il dorso della mano, prima di coprirla con la sua, le avevano fatto sfarfallare il cuore. Lilian non aveva avuto nulla da ridire, neanche quando quel gesto aveva attirato inevitabilmente le occhiate curiose di alcuni lupi del branco, sorpresi di intravedere un lato di Aaren a loro del tutto sconosciuto, quello più premuroso e affettuoso. Se non fosse stata così presa dalla vicinanza del suo compagno, probabilmente si sarebbe messa a ridere per le loro espressioni stupefatte.

Le era mancato camminare per le strade di Lyndhurst al fianco di Aaren. Con le dita unite a quelle di lui e il calore del suo corpo che l'accarezzava, tutta la tensione che le aveva irrigidito i muscoli era magicamente sparita, e anche lui appariva più rilassato. Erano quelli i momenti che preferiva, quelli che le facevano dimenticare, anche se per pochi attimi, la tragica realtà in cui era intrappolata.

Alla fine, Rian era rimasto con Jósh. Da quanto Lilian aveva potuto comprendere, dopo una veloce analisi dei presenti e dopo aver scambiato con lui qualche parola, il suo nuovo amico aveva deciso di potersi fidare di Jósh, così come anche di sua moglie, la quale era riuscita a contagiarlo con la sua inesauribile allegria. Lilian gli aveva chiesto più volte di tornare a casa di Aaren insieme a lei, ma Rian si era limitato a sghignazzare come un'idiota e le aveva detto che, una volta rimasti soli, lei e il suo compagno si sarebbero impegnati in attività per cui la sua presenza sarebbe stata nient'altro che sgradita. La cruda sincerità delle sue parole l'aveva fatta arrossire, ma Lilian non aveva aggiunto nulla che potesse suggerire il contrario. Prima di andare via, Rian non si era lasciato scappare l'occasione di infastidire Aaren per l'ennesima volta, scoccandole un sonoro bacio sulla guancia. Il ringhio d'avvertimento del suo compagno l'aveva fatto ridere di gusto, ed era valso ad entrambi un'occhiataccia da parte di una Lilian imbronciata.

«A cosa stai pensando?»

La voce di Aaren la sottrasse al vorticare dei suoi pensieri, facendola ripiombare nella realtà di quelle quattro mura, ormai familiari. Gli occhi di Lilian si posarono sulla figura del suo compagno, nel momento stesso in cui lui si chiudeva la porta alle spalle e accendeva le luci del salotto.

«Niente. È solo che... che è bello essere tornata a casa, e-» Lilian si bloccò, inarcando un sopracciglio davanti l'espressione entusiasta che gli aveva illuminato il volto. «Cosa c'è?»

«Hai detto... l'hai chiamata casa», mormorò lui a voce bassa. Il sorriso sulle labbra di Aaren si allargò, il grigio delle sue iridi brillò fino a farle risplendere come argento vivo. «So di averlo già detto, ma sentirlo dalle tue labbra è tutta un'altra cosa.»

Lilian gli fece scorrere le braccia attorno al busto, poggiando il mento sui muscoli gonfi del suo petto. Quando inspirò, il suo profumo boschivo le riempì le narici, facendole girare la testa.
«Sei tu la mia casa adesso, Aaren.»

Le sue labbra calarono su quelle di lei con insolita lentezza. Dopo aver atteso quel momento per giorni, fu un po' come se il tempo avesse iniziato a rallentare, riavvolgendo ogni attimo su se stesso. Ad occhi chiusi, Lilian lo udì soffocare un grugnito, mentre le reclinava il collo con una mano e le afferrava un fianco con l'altra. Lui la baciò lentamente, esplorandole la bocca con la stessa curiosità reverenziale della prima volta e, allo stesso momento, con un amore che, ai tempi, era ancora troppo acerbo perché uno dei due riuscisse ad identificarlo come il sentimento tumultuoso che li univa ora, a distanza di settimane.

Moon Mates - Luna NuovaWhere stories live. Discover now