Moon Mates - Luna Nuova

XXII

Essere per metà lupi non è sempre facile. Al di là della forza sovrumana, la strabiliante capacità di guarire in un attimo e la velocità straordinaria, c'è in loro una silente bestialità che rischia di sopraffarli ogni momento in cui una qualche emozione è troppo potente per essere soppressa.

Neal conosceva perfettamente gli effetti che la metamorfosi aveva su di loro. Anche se parziale, li piegava inesorabilmente al suo potere, rendendo la volontà umana nient'altro un'ombra all'interno del loro stesso corpo.

Era passato tanto tempo dall'ultima volta che il suo lupo aveva preso il controllo, ma ricordava perfettamente il modo in cui, pian piano, l'umanità gli scivolava dalle mani, mentre l'innaturale calore del lupo si manifestava. Ogni volta che ci ripensava, provava un senso di pietà per se stesso, per tutta la sua specie, costretta a sopportare un fardello simile.

E furono quelle sensazioni a colpirlo quel giorno, mentre seguiva attentamente la figura del suo migliore amico aggirarsi per i boschi. Senza contare il cuore spezzato, Aaren sembrava stare bene ad una prima occhiata: in fondo, era sempre stato particolarmente scrupoloso nel suo lavoro e non aveva mai dato per scontato il suo ruolo di Beta. Eppure, chiunque avesse già fatto esperienza del violento insorgere del proprio lupo, non avrebbe fatto fatica a riconoscere i movimenti più scattanti, la furia insita in loro, o il respiro più frammentato.

Neal era perfettamente consapevole di tutto quello che il suo migliore amico stesse patendo, e sapeva anche che in lui c'era ancora un barlume di umanità, una piccola fiammella che continuava a opporsi alla perdita di controllo. Tutto sommato, nessuno si sarebbe sorpreso del contrario.

Per Aaren non era stato semplice vedere la sua compagna voltargli le spalle e andare via. Sapeva di avere torto, sapeva che era stata tutta colpa sua, ma la vista di Lilian che fuggiva dalla sua vita l'aveva distrutto. Neal aveva letto ogni sua emozione sul suo volto cinereo, contratto in un'espressione disperata, e l'aveva visto nel modo in cui le gambe avevano ceduto sotto il suo peso, facendolo crollare nello stesso momento in cui un ruggito di disperazione si era liberato dalle sue labbra tremanti.

Da allora, Aaren era diventato il fantasma di se stesso. Non sorrideva più, non provocava più. Fino a quel momento, Neal non aveva mai creduto che un lupo, dopo aver perso la propria compagna, fosse distrutto a tal punto. Non aveva mai dato realmente peso a quelle dicerie, ma vedendo Aaren e il modo in cui il suo sguardo era lontano, fermo al momento in cui Lilian aveva chiuso la porta dietro di sé, dovette ricredersi.

Inizialmente, Neal aveva pensato che la reazione del suo Beta fosse esagerata, però poi aveva capito cosa si agitasse nel suo petto: Aaren si era convinto di averla persa per sempre. Per uno come lui, con pochi affetti, e tante sofferenze alle spalle, Lilian era stata la sua luce, l'unica cosa bella in una vita di perdite. E lui l'aveva persa.

Un sospiro amaro gli sfuggì dalle labbra serrate, mentre i suoi occhi seguivano i movimenti del suo Beta. In quel momento così delicato, perderlo di vista sarebbe stato un grave errore. Aaren non era capace di controllare i suoi istinti, e avrebbe potuto scoppiare da un momento all'altro. Era solo una questione di tempo, Neal ne era certo.

«Non dovrebbe continuare così», disse Jósh, spostandosi accanto a lui.

«Vuole distruggere il suo rivale, è più che comprensibile», la voce gli si affievolì fino a un sussurro. «Vuole che Lilian non debba più preoccuparsi di lui. È convinto di doverglielo.»

«Prima o poi, tutta questa sua imprudenza lo farà ammazzare!»

Neal non rispose, ma Jósh aveva ragione. Il dolore di Aaren era immenso e logorante, ma la guerra era imminente e tutto il branco aveva bisogno della sua lucidità. Probabilmente, se la rabbia e la disperazione del suo migliore amico non fossero sparite nel giro di qualche giorno, Neal avrebbe dovuto soffocare il suo lato bestiale con uno scontro.