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“Cazzo sta venendo qui” prendo il menù e faccio finta di leggerlo. Stiamo rischiando molto entrambi, io rischio di perdere una delle mie migliori amiche, mentre Adam rischia di perdere la sua amata. Però mi sento veramente in colpa, lo so che la sto aiutando perché il ragazzo mi sembra un coglione, che vuole divertirsi e poi lasciarla dopo aver ottenuto quello che voleva. Spero solo che non lo venga mai a scoprire, perché davvero non saprei proprio come spiegargli la situazione. Mi sento sporca e soprattutto mi sento una traditrice, vorrei tornare indietro nel tempo e non aiutare più Adam, anche se alla fine è per proteggerla. “Se continuiamo così la perderemo entrambi” sussurro, ma come sempre non mi sta ascoltando. Che fastidio!

Arrivano le nostre ordinazioni, “gli sta troppo appiccicato per i miei gusti” dice tra i denti, mi giro a guardare e stanno come stiamo noi, forse qualche centimetro più vicini. Perché si fa così tanti film mentali?, certe volte i ragazzi sono peggio di noi ragazze. Inizio a mangiare il mio piatto di lasagne, “vorrei tanto spaccargli la faccia” respira pesantemente e io sbuffo, è veramente un caso perso. Metto in bocca il primo boccone di lasagne, sono buonissime. Lo sento sbuffare e inizia a mangiare, grazie. “Sono veramente buone queste lasagne” mormora con la bocca piena, “già, non ho mai mangiato delle lasagne così buone” metto in bocca un altro boccone “io invece sì, queste sono al terzo posto” beve un sorso di birra “quali sono al primo posto?” chiedo “quelle di mia nonna, sono buonissime. Ha imparato ha cucinarle stando in Italia, e devo dire che quelle italiane sono wow” annuisce e sorride “ora voglio il gelato, tu te l’ho prendi?” domanda e annuisco “perfetto, allora ti porto dal migliore gelataio della zona” mi sorride e ricambio, anche se è stupido e testardo ha un cuore grande, mi ricorda qualcuno; e oggi quel qualcuno non si è fatto sentire, dopo la litigata di ieri non ha fatto niente e ammetto che neanche io ho fatto qualcosa per risolvere questa situazione che si è creata.

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Finiamo di mangiare e usciamo dopo che abbiamo pagato il conto, ci sediamo sulla panchina di fronte e aspettiamo che escano. “Adam comunque stavo pensando, che dobbiamo finire tutto questo prima che qualcuno soffra” mormoro e lui si gratta la testa “lo stavo pensando anche io” sospira, “allora questa è l’ultima volta che facciamo appostamenti e pedinamenti?” domando “certo Watson, è stato bello lavorare con lei” scherza “lo stesso è stato con lei, Sherlock” mi abbraccia improvvisamente e ricambio anche io. “Ora però dobbiamo andare a mangiare il gelato” “non li aspettiamo?” chiedo “lascia che il tempo faccia il suo corso, e in questo caso Adam si chiama tempo” scoppio a ridere e scuoto la testa arrendendomi alla sua stupidità.

Siamo arrivati davanti una bancarella fatta di legno, e devo dire che è un panorama mozzafiato. È fantastico, però ci vuole un po’ per salire le centoventi scale. “Bello, ma per arrivarci perdi entrambi i polmoni” cerco di prendere ancora fiato, “salve ha dell’acqua?” domanda Adam all’uomo “certo” mormora e prende una bottiglina da sotto la bancarella e l’ha da ad Adam “ecco” prima di darmela me la apre “che gusti vuoi?” “cioccolato e pistacchio in coppetta” bevo un sorso d’acqua “okay. Allora vorrei una coppetta grande con cioccolato e pistacchio e un cono medio con fragola e nocciola” l’uomo da ad Adam la mia coppetta e lui me l’ha da a me, “grazie”.

Dopo che anche lui ha avuto il gelato e abbiamo combattuto su chi doveva pagare e ognuno si è pagato il suo, siamo scesi in piazza e ci avviamo verso la macchina. Questo gelato è veramente buonissimo, “come facevi a sapere che lì c’era una bancarella?” chiedo, lo so che è una domanda stupida “mi ci portava mio nonno e ora ci vado sempre da solo, tu sei stata la seconda persona che ho portato” “la prima è stata Aria” “esatto” mormora e vedo che caccia dalla tasca destra le chiavi della macchina. Vado verso un cestino e butto la coppetta, ovviamente il tutto nei rispettivi cestini.

Salgo nei sedili posteriori mentre mi cambio e metto la tuta, oggi vorrei tanto andare a correre. “Ecco fatto” esco dalla macchina e ad un certo punto Adam inizia ad imprecare, “che succede?” domando, “ho una cosa nell’occhio” mormora, “fammi vedere” si abbassa e gli controllo se ha qualcosa, ma non ha niente. “Soffia” faccio ciò che mi dice, “va meglio?” chiedo “sì, grazie” mormora e fa il giro e sale in macchina, “grazie, ora vado ci vediamo stasera” “a stasera Watson” accende la macchina e parte, pazzoide.

Inizio a correre verso casa, sarà una bella corsetta lunga e rilassante. Per fortuna che abbiamo finito il tutto, prima che succedesse un casino. È così rilassante questa brezza che mi colpisce la faccia, respiro a pieni polmoni. Il parco è così silenzioso, senza bambini che urlano e ridono, calma e serenità. Anche se i bambini sono balli, certe volte le loro urla mi irritano e non poco. Inizio a camminare a passo veloce, e dopo circa cinque minuti sono all’uscita del parco. “Mi scusi signorina, sa dirmi che ore sono?” mi chiede una signora sulla settantina, prendo il telefono e guardo che ore sono “sono le tre e mezza” la informo “grazie, buona giornata” “anche a lei” la guardo dirigersi verso la piazza con delle buste abbastanza pesanti “signora, l’aiuto” dico e prendo una busta piena di spesa e cammino al suo fianco “grazie tesoro, oggi nessuno dei miei figli ha potuto accompagnarmi e venirmi a prendere, sa il lavoro” mormora la signora, “capisco, ma almeno potrebbero lasciare il lavoro per qualche minuto, non credo che il capo gli dica niente se i vostri figli gli dicono che la loro madre ha bisogno di loro” mormoro e vedo con la coda dell’occhio la signora sorridere.

“Grazie tesoro sono arrivata, ti ringrazio tanto. Spero che ci rincontreremo nuovamente, a presto Sky” entra in casa e rimango lì fuori impalata, come fa a sapere come mi chiamo?

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Entro in casa e vado in cucina per bere dell’acqua, “oh pensavo che non c’era nessuno” dico accendendo la luce in cucina. “Non mi devi dire niente” chiede Aria guardandomi sospetta “no, perché cos’è successo?” chiedo e bevo il bicchiere che mi sono riempita “ti ho vista” “non fare la misteriosa, perché davvero non sto capendo” mormoro e finisco di bere l’acqua “sei uscita con Adam, e vi siete anche baciati” “che diavolo stai dicendo, non ci siamo baciati” affermo “però non neghi sul fatto che sei uscita con lui” mormoro arrabbiata “non lo nego, perché c’è una ragione” sospiro e mi siedo sullo sgabello. “Spiegami questa ragione, ho tutta la giornata” mette le braccia conserte. Faccio un respiro profondo e inizio a spiegare “voi siete pazzi” commenta quando ho finito di raccontare quello che abbiamo fatto “e perché l’avete fatto?” chiede “L'abbiamo fatto per proteggerti” “proteggermi da cosa?” urla con gli occhi lucidi, “da tipi come lui” urlo a mia volta “tu non lo conosci affatto” mormora “tu invece pensi di conoscerlo?” gli chiedo e non mi risponde “come immaginavo, comunque dopo se ti fa soffrire non venir a piangere da me” sibilo, “bene quel che finisce bene” sorride Jasmine “non è il momento del sarcasmo time” sussurra Kim, le lascio tutte lì e salgo in camera.

Bussano alla porta “posso entrare?” chiede Jasmine mi alzo per aprire la porta, “mi spieghi cosa è successo?” domanda sedendosi sulla sedia, chiudo la porta e mi siedo sul letto. “Quello che ho raccontato” dico e sospira “perché poi Adam ha chiesto a te, e non a me?” “perché sicuramente a capito che sei pazza” “ma essere pazza è un talento, io sono la migliore nessuno mi batte” ne è anche fiera “immagino” sorrido. “No, io credo invece che ha capito che sei troppo buona e metti sempre gli altri prima di te stessa, come fa anche Aria” sospira e si alza dalla sedia e si siede affianco a me.

“Prima, secondo te ho esagerato?” gli chiedo “no, secondo me tu gli stai solo cercando di fargli aprire gli occhi che quel coso gli ha fasciato con il prosciutto” fa spallucce e si stende sul letto “comunque, stasera vieni?” chiede e annuisco “sì, devo picchiare quel coglione” “oh sì, gli posso dare un calcio nei coglioni?” domanda “tutto tuo” sorride e mi guarda con quel sorriso che mi fa paura.

Scusate gli eventuali errori, a martedì con il prossimo aggiornamento.
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