32. Sai sempre come trovarmi

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Cammino a piedi nudi sul parquet in legno scuro, per poi poggiarli sul  marmo freddo della cucina.
Sono sola in casa, Cami è fuori per un weekend d'amore con Greg ed io posso rilassarmi come mi pare.

Riempio un'enorme tazza di caffè caldo e mi siedo sul divano contemplando la pioggia che si scontra contro le enormi finestre del salotto, siamo quasi in autunno e il clima sta giá cambiando.

Mi godo il mio caffè nel silenzio più totale, ho deciso di dedicarmi solo ed esclusivamente a me stessa in questi due giorni. Ho bisogno di fare il punto della situazione su ció che è accaduto in queste ultime settimane. Il ritorno, se così vogliamo chiamarlo, di Evan ha scombussolato la mia vita, ancora non riesco a capire cosa voglia realmente da me e soprattutto se la sua voglia di ritornare con me sia dettata dal semplice e pure possesso o se come dice Cami dall'amore, che lui peró non è in grado di confessare a me o di ammettere a se stesso.

Perché dev'essere tutto così complicato?

E poi c'è la questione Alex e solo amicizia la nostra? Sono certa di non amarlo, ma nutro una certa attrazione fisica nei suoi confronti, mi piace il modo in cui mi fa sentire protetta, mi piace la delicatezza con cui mi tratta e quella sensazione di serenità che mi trasmette quando siamo insieme.
Potrebbe essere tutto più semplice se solo il mio stupido cuore non tremasse come una foglia quando Evan è nei paragi.

I miei pensieri si dissolvono nel nulla quando il citofono di casa inizia a suonare.
Chi sarà mai? La mia mente corre subito a quel nome, ma quando rispondo è una voce sconosciuta quella che mi parla.

"Ho una consegna per la signorina Angela De Marco"
"Sesto piano" rispono aprendo il portone.

Nel frattempo anche il mio cellulare inizia a squillare e menomale che volevo starmene in pace.
Vado in camera mia per prenderlo e sorrido quando sul display lampeggia il nome di Alex.

"Hei mattiniero" rispondo prendendolo in giro.
"Buongiorno raggio di sole" mi dice facendomi sorridere come una stupida.
Cammino verso il salotto chicchierando di stupidaggini con Alex, quando il fattorino bussa alla porta di casa.
La apro e resto impalata con il cellulare attaccato all'orecchio, ma senza sentire nessuna delle cose che Alex mi sta dicendo, perchè al mio orecchio arriva solamente l'eco del mio cuore impazzito e l'attenzione del mio cervello è concentrata sul meraviglioso uomo in tuta con due caffè in una mano ed un sacchetto nell'altra.

"Ci sei?" la voce di Alex rimbomba più forte nel mio orecchio.
"Si scusami, avevano bussato alla porta" rispondo osservando i movimenti di Evan che entra in casa e si avvia verso la cucina.
"Visite?" chiede Alex.
"Si un amico" rispondo ed Evan alza lo sguardo nella mia direzione fulminandomi con quegli occhi di ghiaccio.
Alex sospira "più bello e simpatico di me?" chiede facendomi ridere.
"Nessuno è più bello e simpatico di te, mio caro" rispondo in quel modo apposta e a quella affermazione Evan si avvicina a me e mi toglie il telefono dalle mani staccando la chiamata.

"È così che si accolgono gli ospiti?" mi chiede squadrandomi da capo a piedi "ed è così che ti saresti presentata al fattorino?" domanda riferendosi al fatto che indosso solo una canotta e un paio di slip.
"Ma cosa vuoi?" ribatto furiosa "come ti permetti di interrompere così le mie chiamate" aggiungo provando a spingerlo via per allontanarlo da me per allontanarlo da me insieme al suo stupido buon profumo.
"Lo richiami più tardi, il tuo caro" risponde glaciale per poi ritornare al banco della cucina.

"Come mai sei venuto?" chiedo avvicinandomi a lui.
"Greg mi ha detto che eri sola, ho pensato di passare. Ma da come vedo, ho sbagliato" dice e quelle parole mi colpiscono il cuore peggio di una pugnalata.
"Evan" sussurro avvicinandomi di più a lui " avevo proprio voglia di un bel muffin ai mirtilli" sorrido felice prendendo posto accanto a lui che mi sistema il piatto davanti senza rivolgermi la parola.

Prenditi cura di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora