55. Aran

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Sposami, Angelina
Sposami, Angelina
Sposami, Angelina

<C-cosa hai detto?> balbetto inginocchiandomi alla sua altezza ed incrociando quegli occhi di ghiaccio, attraversati da una miriade di emozioni indescrivibili, che mi perforano l'anima.
<Sposami, Angelina> ripete ancora con quel luccichio negli occhi che mi fa tremare il cuore per l'ennesima volta.

<Vuoi sposarmi?> chiedo ancora incredula infilando le dita tra i suoi capelli di seta.
<L'idea è quella> sospira divertito dalla mia reazione incredula <ma se non mi dai una risposta> aggiunge alzando le spalle per poi sorridermi con una dolcezza disarmante.

Vuole sposarmi? È con me che ha deciso di passare il resto della sua vita. È con me che ha intenzione di costruire una famiglia. È me che vuole come complice, come amica, come fidanzata e come moglie. Il mio cuore batte a velocità supersonica e le lacrime non tardano a dar libero sfogo a questa gioia incontenibile che sembra quasi strapparmi a metà per quanto spinge e scalpita per uscire fuori di me e unirsi a quella di Evan, che non smette di regalarmi il suo meraviglioso sorriso, sincero e leale.

<Si> lo strillo di gioia che ho tenuto intrappolato nella gola fino ad ora, fuoriesce dalle mie labbra <si,si,si,si> ripeto freneticamente gettandomi letteralmente addosso a lui, che spalanca le braccia e mi accoglie fregandosene di cadere con le spalle nude sulla coperta <ti sposo Evan Sanders> sospiro sulle sue labbra prima di baciarle con tutto l'amore che provo per lui.

Il giorno dopo, a casa Sanders, alla gioia del Natale si è aggiunta quella dell'annuncio del nostro matrimonio. Mi si stringe il cuore nel petto ogni volta che incontro lo sguardo emozionato di Amelia e non mi sarei mai aspettata da Bart tutte le parole dolci che mi ha sussurrato nell'intimità del nostro abbraccio.

Tutto l'affetto che mi circonda in questi giorni,per me molto tristi, mi ha dato la forza di resistere e di non crollare. Mio padre mi manca da morire e mi manca per sempre, ma l'idea che per queste persone io sia diventata parte integrante della loro famiglia, ha dato un pizzico di pace e serenità alla mia anima.

<E quindi adesso sarai nostra sorella a tutti gli effetti?> mi chiede Jordan alzando in alto il calice con dentro dello champagne.
Annuisco felice alzando il mio con la mano sul cui anulare brilla un anello di diamanti favoloso.
<Mi toccherà salvarti il culo per tutta la vita> ride di vero gusto facendo sorridere anche me.

Effettivamente, mi ha salvato la vita in varie occasioni. Alzo di più il mio calice in modo che si scontri con il suo, gli altri ci imitano e brindiamo tutti insieme a noi, a me ed Evan.

I miei occhi si soffermano sul mio meraviglioso uomo, ci guardiamo per un istante e dopo avermi fatto un occhiolino, avvicina il calice alle sue labbra mandando giù tutto d'un fiato lo champagne.

<Jordan il linguaggio> lo riprende la mamma aggiustandosi il vestito e preparandosi ad accogliere,da buona padrona di casa, gli ospiti per il pranzo di Natale.

Saluto calorosamente Camila che mi strizza tra le sue braccia urlando parole sconnesse sul fatto che lei sarà l'unica e sola damigella d'onore e testimone.
<Ho già organizzato tutto, in settimana ti darò lo schema con il da farsi per il vestito, il luogo...oddio ti sposii> urla ancora stringendomi forte.
Osservo Evan che mi lancia uno sguardo di solidarietà, con le labbra gli mimo un aiuto, ma lui se la ride lasciandomi lì tra le grinfie di Camila.

Evan

L'auto si ferma all'ingresso di un vialetto tetro e mal ridotto, abbasso il finestrino e osservo l'enorme edificio fatiscente che si erge di quattro piani verso il cielo grigio.

Prenditi cura di leiWhere stories live. Discover now