59. Soffocare

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Franco uscì dalla propria stanza, desiderando andare a bere qualcosa in cucina e forse farsi un giretto fuori, ma nei dintorni di casa.

Però si fermò passando vicino alla porta accanto alla propria, davanti la stanza di Rita. Fu percorso da una sorta di scarica ed ebbe l'impressione di vedere due figure dentro la camera.

Ma una era estranea.

Percorso da curiosità e ansia, si avvicinò alla porta e poggiò l'orecchio, percependo la fine di una risata maschile, che non apperteneva a nessuno dei loro fratelli.

Che ci fosse il fidanzato di Rita?!
Si staccò un attimo, indeciso se provare ad ascoltare o meno.
Arrossì al pensiero di origliare certi versi, ma si convinse fosse impossibile che la sarda accettasse di fare l'amore con tutti loro in casa.

E forse avrebbe potuto scoprire perché le sembrava così stanca!
Dopo quei pochi secondi di tentennamento riappoggiò l'orecchio alla porta.

Oh, non lo avesse mai fatto.

•~-~•

Rita stava cercando di trovare le parole esatte. Tentò con: <Ecco, quasi tre settimane fa... no no, due settimane e un giorno o due... Forse era mercoledì...? Non ricordo!>

<Tesoro, calma. È importante ai fini del discorso? No? Sì? La mia risposta è sempre la stessa: vai al sodo. I dettagli si aggiungono dopo.> la esortò Pedro, il tono forse fin troppo serio.

La sarda s'imbronciò e fece: <Cattivo, son belli i dettagli.>
Il catalano commentò: <Beh, non quando ti fanno rimuginare su una cosa così frivola.>

Per allentare la propria tensione, l'isolana gli fece la linguaccia e l'indipendentista ridacchiò, permettendo ad un piccolo sorriso di spuntare sulle labbra di lei.

<Ok, vado al sodo.> decretò l'italiana e inspirò rumorosamente.
Si mise seduta, preferendo quella posizione, imitata dal fidanzato.

Lei proseguì: <Riguarda Feliciano. Avevo preso il suo blocco per disegno per caso e avevo trovato dei disegni inquietanti. Il problema è che spesso Feli, se non dipinge paesaggi o persone, ritrae i propri sentimenti. Non guardarmi con quella faccia, Ramblinito! Non è chiaro? Feliciano è->

E si bloccò.
Provò a parlare, ma la voce non usciva.
Si congelò.
Perché, perché? Stava andando così bene?!

Pedro la guardò ancora più confuso, per spalancare gli occhi nell'orrore quando le mani della ragazza andarono al proprio collo e presero a strangolarsi.

Rita si spaventò oltre ogni modo: non era lei a volerlo, il suo corpo agiva contro il proprio controllo. Tentò di opporsi, ma riuscì solo ad alzarsi e disperatamente urlare, nonostante il verso uscì strozzato.

Prese a piangere silenziosamente, disperata, come era potuto accadere?
<Rita?! Rita?!> mezzò strillò il catalano, provando ad avvicinarsi.

La porta della stanza si spalancò di colpo, la chiave girata e poi saltata via dalla serratura chiusa con essa. Sull'ingresso vi era Franco, con gli occhi spalancati e spaventato.

<Cosa succede?!> esclamò terrorizzato, l'aria tremolante attorno a lui.
La sarda si rannicchiò a terra, sforzandosi di allontanare le braccia o allentare la presa, riuscendo quasi impercettibilmente a rilassare le dita.

Ma la presa era ancora troppo forte.

<Cosa hai fatto?!> gridò il molisano, guardando con odio l'iberico, l'aria attorno a sé quasi elettrificata.

Mai più come prima...?Where stories live. Discover now