60. Non più acqua in bocca

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Le regioni salirono le scale velocemente, trovando Rita che ancora combatteva disperatamente contro l'auto soffocarsi, Domenico e Pedro che aiutavano nell'impresa.

Vincenzo di bloccò al vedere l'iberico e domandò con forse troppa rabbia: <Che ci fai qui?!>
<Pensa a rompere quest'incantesimo e poi puoi mandarmi a farmi fottere quanto vuoi!> lo ammonì il catalano, la stizza che mascherava malamente la sua preoccupazione.

Il calabrese si girò allora verso l'umbra e le chiese: <Come vuoi essere aiutata?>
<Una semplice connessione. Mi serve materialmente molta forza magica per rompere l'incantesimo.> rispose Angela, sforzandosi di prenderlo per mano ed esortando gli altri a imitarla.

Tenendo una mano libera, l'umbra rivolse l'attenzione alla sarda, ma alla stesso tempo percependo l'energia altrui.
Sorvolando momentaneamente su qualcosa di errato in uno di coloro che le donavano magia, asserì ad occhi chiusi: <Franco, unisciti alla catena. Hai tanta magia, anche se repressa.>

Il molisano obbedì subito e chiuse gli occhi come gli altri, sperando di poter davvero aiutare. L'ansia lo consumava con estenuante velocità.

L'umbra si concentrò sul forzare l'incantesimo ed eliminarlo.
Tirò un enorme sospiro di sollievo all'osservare quella barriera spezzarsi in mille frammenti.

La sarda subito allentò le mani dal collo e le allontanò, respirando a grandi boccate, ancora stesa per terra.
Domenico la lasciò andare e si rialzò, mentre Pedro la cinse con le braccia, facendola sedere, e la strinse, nascondendo la testa contro la sua spalla.

Era quasi sull'orlo di piangere dalla liberazione.
Era salva, la sua amata era salva, non stava più morendo, non c'era più nessun incantesimo ad opprimerla.

Rita ricambiò debolmente la stretta, ancora con il terrore addosso, anche se il sollievo era tanto.
Alzò lo sguardo sui fratelli e disse, la voce un po' rauca: <Grazie... grazie davvero.>

<Riprenditi un attimo, poi parlerai fino a stancarti. Hai sicuramente qualcosa da spiegarci.> notò Sofia, per poi girarsi ad osservare Bruno. Decretò: <E anche te.>

<Come, scusa?> domandò il trentino, facendo il finto tonto.
<L'ho sentito anche io e, geni, non può ancora parlare. Rompiamo l'incantesimo su di lui subito ed evitiamo problemi.> decretò Giorgio.

Gli altri convennero e rifecero la stessa cosa fatta con Rita, ma questa volta ad un Bruno più che stupito. Attraverso quella breve connessione, erano stati capaci di vederlo all'istante?

Li ringraziò mentalmente e lo fece una seconda volta, in modo molto più sentito, quando percepì l'incantesimo spezzarsi. Era come essere liberato di chili e chili di peso sulla schiena.

<Spero che a nessun altro sia toccata simile sorte.> disse il biondo quando finirono con la magia.
<Controlleremo appena scendiamo. E grazie del contributo, Franco.> decretò Angela.

<Mi sono sentito un po' un peso morto, ma se lo dici tu.> borbottò il molisano e osservò la coppia seduta a terra.
Il catalano alzò lo sguardo e li fissò, riflettendo su cosa dire.

<Credo sia chiaro siate fidanzati e anche se la cosa non mi va eccessivamente a genio, non è il più importante dei nostri problemi ora. Ma preparati ad essere possibilmente linciato da altri in soggiorno. Non ti nascondi.> asserì Vincenzo, osservandolo.

<Mi sembra onesto.> rispose Pedro con una velata ironia, aiutando la fidanzata ad alzarsi.
Rita gli strinse la mano, anche se rimase fermamente sicura sulle proprie gambe. Stava meglio, poteva affrontare la discussione. E a quanto pareva, non era sola.

Mai più come prima...?Where stories live. Discover now