15. Discorsi di rabbia, frustrazione...

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Ludwig e Gilbert si stupirono leggermente quando si ritrovarono davanti le due regioni, che li accolsero con un breve cenno della testa e un saluto veloce con la mano (almeno da parte della più bassa).

Erano diverse da quanto si aspettavano.
Il più alto, per esempio, aveva dei tratti somatici molto simili a quelli di Veneziano. Condivideva anche la sfumatura ramata, quasi arancione, dei capelli (per quanto la luce al neon del lampione la distorcesse un poco) e le pagliuzze ambrate nelle iridi nocciola.

Però aveva un'espressione dura, una rabbia gelata, tagliente, pronta a scoppiare. Uno sguardo che associava più a una nazione come Arthur o a Lovino, piuttosto che a una regione del Nord Italia, che in teoria avrebbe dovuto assomigliare a Feliciano.

La figura più bassa era anche più particolare.
Non aveva gli stessi tratti somatici di Feliciano; Gilbert avrebbe azzardato a dire che assomigliava a Roderich per la forma del volto. Inoltre la presenza di un neo (sul mento, a sinistra), gli dava più l'idea del pianista che dell'italiano.

Anche perché i capelli biondi e gli occhi di quel blu profondo sembravano tutto fuorché tratti italiani. Ludwig, se non ne fosse stato sicuro al 1000%, avrebbe potuto dire che sembrava una sua regione o di Vash o di Roderich... comunque tutto, fuorché italiana.

Ludwig ricordò però l'unica volta di quando il suo fidanzato gli aveva accennato delle sue regioni, di come fosse potuto stare vicino a uno/due di loro principalmente. Perciò, molte regioni erano così diverse da lui e rappresentavano all'interno del Paese una idea ben diversa dell'italiano del nord rispetto quella che Feliciano mostrava al mondo.

Quindi il tedesco suppose fosse tutto nella norma, mentre il prussiano aveva palesemente il volto dipinto nella confusione, mentre finalmente raggiungeva il fratello.
Aveva constatato che non erano seguiti, per i suoi gusti.

<Quindi... volevate vederci, mh? Eccoci qui.> iniziò Bruno, rompendo il silenzio che si stava andando a creare. Giorgio osservò le due nazioni e basta, senza ancora parlare.

<Voi siete davvero regioni di Nord Italia?> chiese Gilbert, un minimo ancora guardingo.
Bruno annuì con sicurezza, guardandolo dritto negli occhi con la sua solita serietà.

<Sì, siamo regioni dei territori di Feliciano Vargas.> asserì il trentino.
<Non basta questo ricciolo? Cazzo, é così iconico di pa'...> borbottò con astio Giorgio, che proprio più di un poco non ce la faceva a rimanere col becco chiuso.

Bruno gli riservò un'occhiataccia veloce, che fece ruotare gli occhi al veneto seccato, prima di ritornare all'attenzione sui due germanici.
<Cosa desideravate così tanto da volerci incontrare di persona?> domandò il trentino, ancora deciso.

<Informazioni su come sta andando la cosa.> arrivò dritto al punto Ludwig. Ma la voce non era ferma e decisa come avrebbe voluto il tedesco.
Tradiva preoccupazione. Molta preoccupazione. E trepidazione di ricevere notizie (buone, ovviamente sperava).

Anche se in fondo sapeva che non potevano che essere cattive notizie.
Guardava i telegiornali italiani e leggeva qualche testata nazionale importante. E recepiva solo notizie su come varie zone d'Italia avevano problemi di varia natura e di come, con tutta la buona volontà, si tentava di contrastare tali disgrazie.

Segnale che Feliciano stava male, irrimediabilmente male, e che o stava lui stesso controllandosi (in qualsiasi modo) o le altre regioni italiane e Lovino stavano facendo di tutto per non far collassare il fragile castello di carte che era quel Paese.

Le due regioni si scambiarono uno sguardo eloquente alla richiesta del tedesco.
Giorgio interruppe per primo lo scambio di sguardi con l'altro, ruotando gli occhi e mordendosi in parte il labbro inferiore dalla frustrazione.

Mai più come prima...?Where stories live. Discover now