27 Non era quello il finale

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Plink, plink

Plink, plink, plink

Sempre più velocemente scendevano quei goccioloni dal cielo, creando cavità effimere nella superficie delle pozzanghere. Rimbalzavano da una parte all'altra, facendo vibrare i piccoli specchi d'acqua in cui scomparivano.

Cadevano incessantemente, come lacrime, formando perfetti cerchi concentrici, via via più grandi, che propagandosi, si dissolvevano, quasi a voler lasciare spazio ad altri. Una strana danza piovuta dal cielo. Veloci come meteore, venivano giù, gocciolando, dai tetti, dagli alberi, da una foglia all'altra... per poi cadere piano in terra e scomparire appiattendosi, annullandosi.

Come piccole macchie d'acqua, le pozzanghere invece, tappezzavano l'asfalto, qua e là. E mentre la gente correva schivandole, i bambini, allegri, improvvisavano salti, facendo eco al rumore degli schizzi e al rombare delle macchine.

Quanta spensieratezza in quei gridolini di gioia e quanto giubilo. Una coppia, tutta bagnata, correva attraversando la strada, mano nella mano, occhi negli occhi: i primi amori, i primi baci, appassionati, rubati.

Betta osservava quel teatrino da lontano pensando a come la pioggia potesse essere per alcuni versi romantica, malinconica, per altri liberatoria.

Guardava, senza essere vista, quei baci, quasi invidiandoli. Mentre chiudeva la finestra laterale della casa, con soddisfazione, notò che i bulbi che aveva piantato crescevano rigogliosi. E intanto tutto era più lucido, bagnato...
Era bastato poco, una semplice pioggia estiva, per cambiare quel paesaggio.

Anche i rumori erano mutati. Era incredibile pensare come quel suono, costante, naturale, così potente, attutendo tutti gli altri rumori, l'avesse calmata. Si chiese se anche Sveva stesse osservando quel cambiamento. Forse anche lei avrebbe dovuto tirar fuori il dolore per alleggerirsi l'animo, forse anche lei avrebbe dovuto confidarsi con qualcuno.

Guardò il biglietto lasciato da Rashad, per qualche secondo, poi corse al computer per cercare, non sapeva nemmeno lei bene cosa. Una cosa era certa: la sua immagine era dappertutto. Libri, interviste, compariva ovunque. In cuor suo non ne fu meravigliata, anzi...

Crebbe ancora di più la sua stima, la sua ammirazione.
Quell'uomo aveva qualcosa di particolare, capace di ammaliare anche solo con lo sguardo, qualcosa che lei aveva fiutato, percepito, prima ancora di essere sicura delle sue sensazioni, prima ancora di accertarne la veridicità.

Arrivò Maurizio, che aveva avuto una brutta disavventura sul lavoro, e arrivarono le telefonate del papà di Sveva per sincerarsi che Marco fosse riuscito a incontrare la moglie, ma di Sveva neanche l'ombra. Maurizio aveva pranzato distrattamente in cucina, mentre la Betta, facendogli compagnia, lo aveva reso partecipe degli ultimi avvenimenti della giornata.

I due, papà e figlio, essendosi riscaldata nuovamente l'aria, avevano finito poi con l'uscire e la Betta era rimasta in casa, ancora una volta sola.

Qualche minuto dopo si trovò sdraiata nel letto, preoccupata e incapace di togliersi dalla testa il pensiero di una brutta notizia.
Come doveva comportarsi?
La forza rilassante della natura, il suono della pioggia che prima l'aveva calmata era cessato e adesso si trovava da sola di fronte ai suoi timori, ai suoi turbamenti.

Probabilmente aveva ragione Rashad: il coraggio le sarebbe venuto al momento opportuno, ammesso che quello che immaginava, il peggio, si fosse avverato, ed era inutile fasciarsi la testa prima di rompersela; bisognava mantenere a tutti i costi la calma, ma quell'attesa, si diceva, era davvero snervante.

Mentre i suoi pensieri vorticavano, si sentì sola e desiderò con tutte le sue forze avere al suo fianco una persona come Rashad, pacata, silenziosa ma risolutiva. La sua risata, coinvolgente, era in grado di sdrammatizzare tutto e di far passare in secondo piano i problemi, le amarezze della vita. Posò lo sguardo nuovamente fuori dalla finestra e fu sorpresa di vedere Marco, con in braccio Sveva, completamente incosciente.

L'incertezza di Sveva.Where stories live. Discover now