SHORTER WONG

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Genere: fluff🌸
Ambientazione: campo estivo
Segni particolari reader: Nessuno
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Ultima sera di campo
L'ultima sera del campo estivo è la più importante dato che per i ragazzi del quinto anno è l'ultima della loro esperienza in reparto infatti è dedicata principalmente a loro.
Il giorno prima vengono mandati in hike, ovvero in camminata in coppie senza capi e vengono fatti dormire fuori una sera.
Intanto il reparto prepara l'ultima sera che viene di solito strutturata così:
Fuoco normale con attività incentrate su quelli dell'ultimo anno, testamenti di quelli dell'ultimo anno ovvero un vero e proprio testamento dove lasciano qualcosa di figurato ad ogni persona del reparto, e salto del fuoco dove appunto devono saltare il fuoco mentre gli viene urlato il nome di caccia o totem che è composto da un nome o di animale o di una pianta o una costellazione ecc, e un aggettivo.
Il nome deve rappresentare la persona.

Ansia.
Era l'unica cosa che mi passava per la testa quella sera.
Era l'ultima sera del mio ultimo campo di reparto, ovvero la sera in cui avrei dovuto saltare il fuoco.
Ero tornata da qualche ora dal mio hike di coppia con Ash, un hike tanto bello quanto faticoso.
Dopo aver salutato a dovere sia le mie squadrigliere che il resto dei ragazzi del mio stesso anno, anche loro appena tornati dai rispettivi hike, e essermi lavata mi sono diretta nel mio posto, anzi, nel nostro posto.
Mi siedo esattamente dove ero seduta quando parecchi anni prima quello che è il mio attuale fidanzato mi aveva dichiarato il suo amore, anche se forse "amore" non è proprio la parola adatta per descrivere l'emozione di un bambino di quinta elementare...
Ma ai tempi non l'avrei descritto con altre parole.
Caso vuole che quell'anno il campo fosse in un posto dove ero già stata in uscita durante il mio ultimo anno con i lupetti.
Me lo ricordo ancora lui da bambino, i capelli neri che gli scendevano sulla faccia sempre sporca di terra, aveva gambe e braccia costantemente coperte da cerotti e portava i pantaloncini corti anche d'inverno.
Era un bambino molto attivo e vivace, mi aveva sempre colpito la sua simpatia e il modo con cui cercava sempre di coinvolgermi in qualsiasi attività nonostante la mia timidezza.
È cambiato molto nel corso degli anni, i selvaggi capelli neri avevano lasciato il posto a una cresta viola con le rasature ai lati, il viso tondo e paffutello era maturato segnando la mandibola e il mento infine quel fisico magro che aveva si era trasformato nel corpo degno di una statua greca.
Ma una cosa è certa, quei meravigliosi occhi a mandorla color nocciola con cui mi aveva sempre guardato mentre mi prendeva la mano per unirmi al gioco che lui e altri stavano facendo erano rimasti e ancora adesso mi ci perdo ogni volta che li vedo.

Ma tornando a noi, ero seduta su un ceppo di un albero tagliato, nonostante l'età aveva resistito per tutti quegli anni e apparte l'edera e il muschio sopra era ancora intatto.

Prendo un bel respiro e cerco di tranquillizzarmi.
I capi ci avevano dato il permesso di non aiutare in cucina quella sera, ed effettivamente anche se ci avessero fatto dare una mano alla squadriglia non penso che avrei aiutato molto.
Mi sentivo strana, l'aria che c'era al campo la sentivo strana, infondo di lì a poche ore avrei fatto il grande passo per farmi definire a tutti gli effetti "adulta" nel mondo scout.
Quel posto era la mia unica salvezza, in mezzo al bosco con gli uccellini che cinguettavano, la brezza serale che mi accarezzava la pelle gentilmente cominciava a farsi sentire infine i raggi aranciati del sole che stava per tramontare rendevano quell'atmosfera tranquillizzante, quasi familiare.
Insomma era il posto perfetto per ritagliarsi qualche momento per sé e finire il mio testamento.

Ho scritto per qualche minuto fino a quando non ho sentito delle braccia stringermi da dietro.
In quel momento mi sono lasciata uscire dalla bocca un leggero grido per lo spavento prima di rilassarmi riconoscendo la figura che mi stava abbracciando.
<Sapevo che ti avrei trovata qua>
<E io sapevo che prima o poi saresti venuto a rompere>
Gli risposi con fare ironico.
<Certo che sarei venuto a rompere, non mi hai neanche salutato per bene tornati dagli hike>
Disse appoggiando la sua testa sulla mia spalla
<Non ci siamo visti per un giorno non per un mese>
<Lo so ma mi sei mancata lo stesso...>
Si fermò per darmi un dolce bacio sulla guancia.
<Sai durante tutto il mio hike di coppia ho pensato a te e Ash insieme>
<Sei geloso pure del tuo migliore amico adesso?>
Ridacchiai nel porre quella domanda, Shorter e Ash erano amici sin dal primo anno di lupetti, ormai dopo ben 8 anni erano diventati inseparabili, avrebbe affidato la sua stessa vita all'amico eppure aveva ancora paura che lui gli potesse soffiare dal naso la ragazza.
<Forse>
Disse anche lui facendo una mezza risata.

Si staccò da me e mi prese per i fianchi facendomi alzare, si sedette al mio posto e mi fece sedere in braccio a lui voltata nella sua direzione.
Le mie gambe gli cingevano il bacino e le mie braccia erano ben salde sul suo collo.
<Sembri un koala così, chissà magari è il tuo nome di caccia>
<Ah ah ah, spiritoso>
<Sono serio, magari te lo danno veramente>
<Si siccome io sono il koala tu adesso sei l'albero, magari ti danno una pianta come nome>
Dissi staccandomi e guardandolo negli occhi, questo era un colpo basso per lui che voleva assolutamente avere un animale forte e potente.
Rimanemmo a fissarci per qualche secondo prima che lui si fiondasse voracemente sulla mia bocca.
Le sue labbra erano appoggiate alle mie, era un tranquillo un bacio a stampo, dopo qualche secondo con un braccio lo stringevo a me dal collo e con l'altra mano facevo dei grattini alla parte posteriore della sua testa, questa cosa lo faceva impazzire tutte le volte.
Infatti ci mise poco a far scivolare la lingua nella mia bocca rendendo il bacio più passionale e decisamente meno casto.
Le sue mani piano piano erano salite sulla mia schiena da sotto la maglietta facendomi rabbrividire ogni volta che tirava un filo di vento.
C'eravamo solo noi, io e lui, tutto quello che ci circondava non contava più, era tutto sparito, lui era l'unica cosa su cui io riuscissi a concentrarmi in quel momento.
Era diverso da tutti gli altri baci che ci eravamo mai dati, in questo momento nel luogo del nostro inizio l'atmosfera si era fatta magica.
Riuscivo a sentire solo il rumore del suo respiro e i battiti accelerati del mio cuore.
Non sentivo più il freddo provocato dall'aria, ero totalmente avvolta nel calore di Shorter.
Sentivo il suo profumo misto a quello del fumo dovuto ai vari fuochi accesi durante quel campo, le sue labbra morbide mi stavano facendo perdere la cognizione sia del tempo che del mondo.
A mio malincuore ci staccammo, i nostri visi erano a pochi centimetri di distanza le gote di entrambi si erano tinte di rosso.
Ci guardavamo negli occhi cercando di resistere a riprendere quel contatto, lui mi si riavvicinò appoggiando la sua fronte contro la mia, un gesto così semplice ma così intimo...

Io amo questo ragazzo.

Era l'unica cosa che mi passava per la testa.

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⏰ Last updated: Jan 26, 2022 ⏰

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