Capitolo 6

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Si lasciò trasportare dalle emozioni e dopo poco si ritrovò con un'erezione prorompente che veniva evidenziata dall'asciugamano, le immagini del corpo nudo della grifondoro scorrevano veloci nella sua testa e così il biondo serpeverde fu costretto a darsi piacere da solo, non amava farlo, lo lasciava sempre con una sensazione di insoddisfazione che era difficile da reprimere. Quella volta però fu diverso, non stava immaginando una ragazza qualsiasi con delle curve perfette, si stava immaginando la Granger in tutta la sua bellezza, si figurava il corpo sudato di lei che ansimava sopra quello di lui, gli occhi chiusi, i capelli attaccati al volto e le labbra gonfie e rosse. Ed era propio mentre questi pensieri gli infestavano la testa che venne. Aprì il cassetto del comodino e tirò fuori dei fazzoletti con cui pulì il grosso dello sperma, e poi rientrò in doccia per lavarsi completamente.
Tutto questo però richiese più tempo del previsto, infatti, si ritrovò in estremo ritardo quando, silenziosamente, lasciò a sala comune di serpeverde. Una volta giunto sulla torre di astronomia trovò la Granger seduta ad aspettarlo. La ragazza era arrivata 10 minuti prima dell'orario prestabilito e per questo non era molto contenta della mezz'ora di ritardo del biondo.
"Ma si può sapere dov'eri? Sono quaranta minuti che ti aspetto, stavo per andarmene" disse lei innervosita.
"Però non lo hai fatto, sono proprio curioso di sapere cosa ti ha trattenuto" rispose lui con sarcasmo.
"Sai com'è le persone normali tendono a rispettare gli appuntamenti"
"Quindi è un'appuntamento Granger?" controbatté Draco ghignando.
Hermione rabbrividì e si limitò a sollevare il dito medio con eleganza mentre si alzava da terra per raggiungere il serpeverde.
Alla grifona non andava di discutere quindi si limitò a rimanere in silenzio mentre il ragazzo trasfigurava un mucchio di scope in due sedie e un piccolo banchetto in un tavolo per studiare.

Si sedettero uno di fronte all'altro senza mai guardarsi negli occhi, Hermione stava frugando freneticamente nella borsa in cerca di qualcosa, i capelli le ricadevano morbidi sugli occhi impedendole di vedere e per questo dovette fermarsi quattro o cinque volte per riportarli dietro le orecchie con due dita. Intanto Malfoy, che aveva già tirato fuori la bacchetta dalle tasche, si fermò ad osservare la ragazza ripensando a come poco prima si era dato piacere immaginandola.

Quando, la grifona riuscì a trovare quello che cercava fece un sorrisetto vittorioso e senza degnare di alcuna attenzione il serpeverde si mise a sfogliare un libro di incantesimi, arrivata alla pagina che voleva alzò finalmente lo sguardo incrociando quello del ragazzo, ci furono trenta secondi di silenzio in cui i due giovani maghi cercavano di capire cosa stesse passando nella mente dell'altro. La grifondoro fu la prima a distogliere lo sguardo e schiarendosi la voce disse:

"Questo pomeriggio ho cercato alcuni incantesimi che avrebbero potuto fare al caso tuo" mentre parlava continuava a fissare le pagine del vecchio libro pur sentendo lo sguardo pesante e curioso di Malfoy su di lei.

Lui, mentre la scrutava, cercava di capire cos'era che la rendeva assolutamente irresistibile, si soffermò sui capelli che classificò: "una massa di ricci intrecciati" poi scese sul volto e dovette ammettere che le lentiggini della ragazza le calzavano a pennello, guardò le labbra, sottili al punto giusto, cercò il suo sguardo, ma lei era troppo concentrata sul libro per accorgersi delle sue attenzioni, o almeno così pensava lui.

Scese e passò ad osservare il seno che, a parer suo, aveva una forma e delle dimensioni perfette. Gli sarebbe piaciuto continuare il suo viaggio ma purtroppo il tavolo glielo impediva, così si costrinse ad abbassare lo sguardo.

La situazione era diventata imbarazzante, perchè Malfoy, troppo preso dal corpo della ragazza, non aveva risposto alla frase di lei che lo fissava non sapendo cosa aggiungere. Quando lui, rendendosi conto di quello che stava succedendo, rialzò lo sguardo e disse:

"Scusami Granger mi sono incantato, cosa hai detto?"

"Malfoy, presta attenzione per favore, d'altronde hai richiesto tu queste ripetizioni" rispose la grifona, con tono scocciato alzando gli occhi al cielo. Il ragazzo non rispose.

Era perso in quello sguardo che gli provocava reazioni poco consone, sarebbe potuto rimanere così per ore a studiare ogni singolo particolare del viso di lei. Riuscì ad incrociare il suo sguardo ancora una volta e tutto quello che vide fu indifferenza e impazienza.
"Hai ragione, hai ragione, ho dormito poco stanotte sai com'è..." disse e quando la grifondoro arrossì, ghignò soddisfatto. La ragazza però si ricompose immediatamente e con una alzata d'occhi gli intimò di concentrarsi. Abbassò la testa sul libro e prese a leggere ad alta voce i primi due paragrafi, Malfoy era inaspettatamente attento e non si perdeva una sola parola che usciva dalla bocca della ragazza, infatti, di lì all'una gli aveva insegnato tre incantesimi e tutti i loro effetti.

Quando si risedettero al tavolo dopo la perfetta riuscita dell'ultimo incantesimo, erano entrambi stanchi morti, ma tutti e due sapevano che una volta arrivati a letto non sarebbero riusciti a dormire per gli incubi che infestavano il sonno di entrambi, così rimasero a fissarsi, in silenzio, per un quarto d'ora sano. La prima a parlare fu la Granger che disse
"Ehm... io dovrei andare, a quando la prossima lezione?"
"Mercoledì prossimo stessa ora?" disse lui distogliendo lo sguardo dal viso della ragazza.
"Si ok, ma vedi di essere puntuale" disse scherzando mentre usciva dalla porta.
"Contaci" disse lui ironico e lei gli alzò il secondo dito medio della serata.

Mentre camminava per i corridoi, cercando di fare meno rumore possibile, si rese conto di quello che era appena successo; aveva scherzato con Draco Malfoy, era successo seriamente o se lo era solo immaginato? Non avrebbe mai pensato di riuscire a vedere il ragazzo sotto un'altra luce, lui era quello che aveva causato tanto dolore, era quello che aveva ucciso, che aveva torturato, la sua famiglia portava il peso di essere la causa della guerra magica.

Eppure c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi, quando si fermava a guardarlo si rendeva conto di quanto fossero profondi e pieni di sentimenti, era stato bravo per tanti anni a mascherarli, non voleva rovinare lo strato di ghiaccio che rivestiva il suo cuore e che permetteva di filtrare tutte le emozioni, lei non riusciva a scioglierlo ma riusciva a passarci attraverso e questo le dava una sensazione di superiorità e potere molto forte, e fu in quell'istante che si rese conto che Draco Malfoy non era il cattivo ragazzo, era solo il ragazzo che era stato condizionato, che aveva avuto scelta ma che aveva selezionato sempre la via più semplice, la via che non gli avrebbe fatto perdere nessuno momentaneamente, la via che lo aveva, invece, portato a perdere tutto.

BACIAMI MEZZOSANGUE// DramioneWhere stories live. Discover now