capitolo 4

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-Ronnie's pov-
Ormai si è fatto tardi quando io e papà torniamo a casa dopo essere andati a firmare alcuni fogli a scuola.
Prima di tornare a casa ci siamo fermati a mangiare qualcosa per cena in un ristorante che devo dire niente male,quando vidi il prezzo sullo scontrino rimasi pietrificata mentre papà era più che tranquillo come se per lui fossero 2€...ok sono cresciuta in una famiglia e cui i soldi non mancano ma non credevo che i livelli di papà fossero questi...mamma lavorando nelle Stark industries guadagna molto bene ma lei mi ha sempre fatto crescere da ragazza normale dicendomi che se non mi fossi vantata dei nostri soldi la vita sarebbe stata più tranquilla e si tranquilla.
Torniamo a casa verso le undici e ormai tutti erano già nelle proprie stanze,mi reco nella mia dopo aver dato la buonanotte a papà,mi cambio mi metto un pigiama molto neutro come sempre (pantaloncini neri e top bianco),non amo attirare l'attenzione con i vestiti,cerco sempre di non dare troppo nell'occhio.
Mi addormento verso mezzanotte per poi svegliarmi alle due e mezza di notte,cerco in tutti i modi di riprendere sonno ma con scarsi risultati.
Niente,non ci riesco.
Decido di andare in cucina a prendere un bicchiere di latte ma detto sinceramente non amo il buio poi soprattutto in dei corridoi così: apro la porta di camera mia pronta a lottare contro la mia stupida e sciocca paura del buio ma non serve: i corridoi della torre sono sempre illuminati da una piccola luce meno intensa di quella diurna ma serviva per vedere se sarebbe spuntato qualche mostro da qualche angolo.
Arrivata in cucina inizio a prepararmi il latte,lo verso nel bicchiere e lo metto nel microonde,durante l'attesa mi giro appoggiandomi al bancone con le braccia incrociate guardando il vuoto.
Grazie ai poteri percepisco qualcuno e mi metto subito in guardia per poi scoprire che era l'uomo dal braccio in metallo affascinante anche in pigiama.
B: "eii che ci fai in piedi? È tardi." Il fatto che si interessi a me chiedendomi cosa ci facessi li mi scalda il cuore.
V: "io non riesco a dormire...te invece?"
B: "odio la notte...è il momento in cui mi rilasso e penso a tutto solitamente alla mia vita e diciamo che questo mi incute timore per paura che quello che ero possa tornare."
V: "Non ti conosco bene ma da quanto mi hanno riferito tu sei una persona fantastica,se lascia che vinca questo lato di te fidati che non tornerà." Non so cosa diavolo sto dicendo,non sto pensando a quello che sto dicendo,il suo sguardo mi manda in confusione cavolo!
C'è un silenzio un po' imbarazzante mentre aspetto che il mio latte finisca in microonde ma appena scatta il timer lo prendo e rimango un paio di secondi a guardare quell'uomo sofferente ma lui decide di interrompere il silenzio
B: "vieni con me..."
Non so dove voglia portarmi ma io decido di andare con lui.
Arriviamo sul terrazzo dove c'erano quattro sdraio e un tavolino circondato da 3 divanetti,la ringhiera era di vetro con dei pezzi di metallo dove potevi appoggiarti.
Mi fa sedere accanto a lui su un divanetto,io appoggio il latte sul tavolino e guardò il suo sguardo perso osservare le luci della città.
B: "Come ti sembra?" lo dice senza nemmeno voltarsi,io distolgo lo sguardo dal suo volto e mi giro a guardare anch'io l'orizzonte,faccio un bel respiro e rispondo alla sua domanda
V: "stupendo...sai io non sono abituata alle luci e al rumore,dove abitavo prima con la mamma era un luogo in periferia con poco chiasso e poche luci."
Mentre io parlavo sento i suoi occhi azzurri guardarmi,il suo sguardo mi fa stare bene e stare vicino a lui al sicuro...non ho mai provato tutte queste sensazioni per lo più in una volta sola.
B: "Qui ci farai l'abitudine." I nostri occhi s'incontrano rimanendo fermi a guardarci per qualche instante,distolgo lo sguardo e torni a guardare il mare di luci e palazzi.
V: "Da quanto vivi con loro?" Dico per trovare un argomento con il quale coprire quel silenzio.
B: "Più o meno un annetto ma ormai è diventata la mia famiglia."
B: "tu in futuro vorresti avere una famiglia?"
Ero un po' imbarazzata da quella domanda un po' personale ma capii che lui stava facendo la stessa cosa che stavo facendo io ovvero cercare un argomento di cui parlare.
V: "Beh si...anche se per ora devo ancora trovare il mio primo amore ahahah...ma si più in là magari tra dieci anni vorrei avere dei piccoli me correre per casa e macchiare tutti i muri. Tu invece?"
B: "In passato ho avuto un amore,dico uno amore serio oltre alle classiche relazioni del liceo...credevo che lei fosse la mia metà,ne ero convinto ma pare che io non ero la sua. Però si vorrei avere dei figli molto più avanti."
Ormai ho finito il latte,così dopo varie chiacchiere decidiamo di andare entrambi a letto,la stanchezza si stava facendo sentire e in più il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola.

Non ci si guarda indietro.Where stories live. Discover now