#30

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Pov Jungkook

Continuo a rigirarmi nel letto senza riuscire a chiudere gli occhi.
L'orologio sulla parete segna le tre di mattina. Mi metto le mani sul volto cercando di regolare il mio respiro senza successo.
Prendo il telefono accanto a me, mettendo qualche canzone con la speranza che possa calmarmi, senza successo.
Continuo a sentire delle voci nella mia testa e mi chiedo come stia.
Mi alzo e vado lentamente nella stanza in cui i miei genitori un tempo dormivano assieme.
Apro la porta lentamente e vedo mia madre dormire abbracciata al cuscino. Tiro un sospiro di sollievo sentendomi improvvisamente in colpa.
Per colpa mia, lei si è beccata le urla.
Dovevo essere io quello a venir preso a schiaffi.
"Ti proteggerò mamma. Non permetterò mai più a nessuno di torcerti un capello." dico mentre chiudo la porta di casa alle mie spalle.
Voglio correre.
Voglio volare..
Ma sembra così impossibile.
Non sono in grado di fare niente da solo.
"Jungkook sei un'idiota."
Dico col sorriso sul volto mentre corro.
A quest'ora raramente trovi qualcuno e va bene così. Non ho bisogno di nessuno.

I miei piedi mi portano li. Nel parco in cui ci incontriamo spesso io e Jimin.
"Quella notte, quando ho visto le lacrime sul tuo volto dentro di me è nata una sensazione. La sensazione che io dovevo proteggerti, era come se mi sentissi in dovere di farlo.
Tu non meriti di soffrire. Jimin. Chissà come stai adesso."

E in quella notte mentre lottavo con le mie emozioni mi sono reso conto di una cosa. Non sapevo ancora niente di quel ragazzo se non che aveva un bel colore di capelli, che aveva perso suo fratello e che gli piace molto osservare le stelle, però mi innamorai comunque di lui.
Del suo sorriso in particolare.

Destiny (JIKOOK) Where stories live. Discover now