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𝟬𝟵 🌓 𝗟𝗔 𝗦𝗜𝗧𝗨𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗖𝗔𝗠𝗕𝗜𝗔

«E tu chi diavolo credi di essere? L'abbiamo visto per prima noi, levati dai coglioni» ringhiarono i due uomini, spintonandolo come mai avrebbero dovuto osare fare.

«Ciò che "avete visto per prima voi" è di mia proprietà quindi andate fuori dai coglioni prima che vi prenda quei musi che vi ritrovate e ve li schianti contro» gli ordinò Taehyung con altrettanta aggressività, avanzando di un passo verso i due che ─ nonostante la superiorità numerica ─ si ritrovarono obbligati ad arretrare.

Quello funzionava sempre in caso di necessità, reclamare come propria la persona in difficoltà perché mai, mai, le persone parevano in grado di rispettare un rifiuto se solo questa persona già non appartenesse a qualcun altro. Dovette farlo per Jeongguk ma non se ne pentì, teneva a lui nonostante la frustrazione con la quale aveva cancellato tutti di lui eppure sentì di non poterlo abbandonare senza aver messo prima in chiaro ogni cosa tra di loro; a quel punto ─ con ogni carta finalmente scoperta ─ avrebbero compreso cos'era meglio fare prendendo la decisione in due, insieme, così che nessuno dei due potesse soffrirne. «Sono piuttosto incazzato quindi fatemi un favore ed evitatemi di prendervi a pugni»

«Sai cosa?! Tienitelo-» ringhiarono, riferendosi a Jeongguk. «Tanto a noi non frega un cazzo di una merda come lui, come dire che m'interessa davvero-» e ovviamente non riuscì a concludere quella frase perché se c'era qualcuno che poteva permettersi di avanzare offese verso il corvino, quello doveva essere solo ed unicamente lui. Di certo non due sconosciuti che prima gli fanno avance moleste e poi lo insultano non appena capiscono di non poterlo avere.

Il pugno che infatti si assestò in piena guancia di uno dei due da un impatto talmente forte che sembrò quasi risuonare all'interno dell'intero pub. La musica parve spegnersi, il silenzio regnare e gli sguardi scioccati dei due puntati nei suoi.

«Non lo ripeterò una terza volta, fuori dal cazzo»

I due ─ arretrando ancora di qualche passo ─ decisero di abbandonare il pub in preda all'imbarazzo e allo shock di tale accaduto; Taehyung invece si voltò verso il minore alle sue spalle così da assicurarsi stesse bene ma ricevette esattamente ciò che lui stesso aveva inflitto ai due sconosciuti.

Un pugno in piena guancia.

«Ti odio Taehyung-» prese a sibilare furioso Jeongguk, con le lacrime agli occhi e la frustrazione a divorargli l'animo. «Odio tutto di te e questo tuo preoccuparti per me-»la voce gli tremò rendendolo talmente fragile da far trasalire la figura di Taehyung, scioccata ma incurante riguardo il pugno ricevuto. «Smettila di giocare con me, con i miei sentimenti e con la mia fragilità, n-non sei migliore di loro se ti diverti a prenderti gioco della mia sofferenza unicamente per soddisfare il tuo piacere personale»

«Non sono qui per ferirti» cercò di assicurargli, ritrovandosi però di fronte a ciò che poteva definirsi uno sprazzo dei pensieri di Jeongguk che tanto voleva conoscere.

«Lo hai sempre fatto e non te ne è mai importato nulla, smettila di comportarti come se te ne fregasse improvvisamente qualcosa. Lasciami vivere in santa pace Taehyung, non voglio parlarti o vederti, hai capito?!» si ritrovò ad alzare la voce, pregando con tutto sé stesso che il mal di testa potesse passargli, che la confusione pure e che quel suo malessere scaturito improvvisamente dalla presenza di Taehyung potesse placarsi il prima possibile.

«Ti porto a casa» si propose, fermandolo delicatamente per il polso e trasalendo nel vederlo rivolgergli uno sguardo furente.

«Tu non devi osare nemmeno sfiorarmi-» gli ringhiò infatti, agitato e con il respiro accelerato. «Stammi alla larga, vivi la tua vita con Gwen e permettimi di fare lo stesso da solo»

«Non permetterò tu ti autodistrugga in questa maniera. Continuare ad ubriacarti e spendere soldi in cocktail che nemmeno riesci a reggere non ti porterà da nessuna parte. Non lasciarti andare in questo modo e piuttosto impegnati a trovare qualcuno che possa prendere il mio posto e con cui tu possa riottenere quella sessualità che con me hai pers-»