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𝟭𝟯 🌕 𝗥𝗔𝗚𝗚𝗜𝗨𝗡𝗚𝗘𝗥𝗘 𝗹𝗮 𝗙𝗘𝗟𝗜𝗖𝗜𝗧𝗔'

Farsi forza e decidere di prendere definitivamente le distanze dalla figura di Taehyung fu la cosa più dolorosa e straziante che Jeongguk si ritrovò obbligato a fare in vita sua. Ne aveva passate tante sin da giovane per motivi differenti ma quella era sicuramente la prima volta in cui era stato travolto in maniera talmente intensa da una persona che sfortunatamente non era stata in grado di ricambiare quel suo forte e determinato sentimento.

Gli faceva mancare il respiro, lo faceva soffrire e piangere ogni notte il solo pensiero di essersi trovato di fronte colui che sentiva fosse la sua anima gemella, colui che voleva come proprio partner e non essere stato in grado di fare assolutamente nulla per evitare che questo gli sfuggisse da sotto il naso. Eppure sentiva che questa sua attuale sofferenza l'avrebbe poi portato ad una pace ─ meglio tardi che mai ─ che lo aiutasse a guarire da quella cosa tanto pericolosa e spietata chiamata amore.

Voleva Taehyung, era talmente disperato che per lui avrebbe fatto qualunque cosa, era convinto che una volta incontrata la propria anima gemella ogni cosa sarebbe andata per il verso giusto ma la realtà era che si era ritrovato colpito in pieno volto da quella che era la realtà nascosta dietro ogni relazione.

Ovvero che questa può fine da un momento all'altro. O come nel loro triste caso, mai iniziare.

Le cose non andavano sempre bene, i sentimenti non venivano sempre ricambiati e in altrettanta maniera non si era sempre colui che stabiliva la fine del rapporto; questo lo aveva sicuramente imparato a proprie spese perché ora sentiva il bisogno di staccarsi da Taehyung in maniera definitiva così da provare a placare il proprio cuore, ponendo quella distanza che forse tra un po' di tempo gli avrebbe permesso di guardarlo in volto senza scoppiare a piangere al pensiero di vedere tutto ciò che mai avrebbe potuto avere di lui.

Lo stesso Kang gli aveva più volte suggerito di staccarsene ma non ne era mai stato abbastanza pronto. E nemmeno ora lo era a dir la verità eppure si trattava di un qualcosa che ormai doveva fare per forza di cose.

Kang infatti ─ perfettamente conscio delle sua difficoltà ─ aveva fatto il possibile per restare al suo fianco come un vero amico avrebbe sempre fatto, cercando di fare il possibile per farlo sorridere, per distrarlo dai cattivi pensieri e per fargli capire quanto valesse perché sfortunatamente in quel momento Jeongguk si sentiva importante e di valore unicamente con l'approvazione di Taehyung e Kang voleva insegnargli quanto questo ragionamento fosse sbagliato; Jeongguk valeva indipendentemente da chi approvasse o meno la sua persona, sarebbe stato così sempre e aveva bisogno che anche il diretto interessato lo capisse.

Era stato particolarmente difficile aiutarlo ad affrontare questo lungo percorso di guarigione personale: per Jeongguk era infatti stato difficile comprendere quanto una cosa così bella come l'amore in generale fosse stata in grado di rovinarlo talmente tanto fin dentro l'animo ed era stato altrettanto difficile rendersi conto di come da una relazione come la loro non vi sarebbe mai uscito nulla di positivo.

Forse potevano concludere qualcosa mesi fa, un anno fa, ma attualmente, in quel preciso istante, non c'era assolutamente nulla che potessero guadagnare dal continuare a cercare di tenere in vita un rapporto che era morto ancor prima di iniziare. Ed era così tremendamente difficile ammetterlo, era difficile guardarsi allo specchio e vedere il proprio riflesso soffrire senza capire come frenare tutta quella devastazione, era difficile non posare lo sguardo sulla figura di Taehyung ogni qualvolta si trovavano in uno stesso spazio, era difficile non prendere il cellulare supplicando di restare con lui, di avere il permesso per andare da lui e lasciarsi usare come ormai aveva imparato a fare, era disposto a fare qualunque cosa per lui, ad essere trattato come un oggetto, ad essere de-umanizzato, sì, era così disperato da fare retrofront sui propri ideali.