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the new boy

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the new boy

le 7:00 di un normalissimo venerdí mattina.
jisung si era appena svegliato a causa del suono della sveglia, uno sbuffo lasciò le sue labbra e si alzò dal letto controvoglia.
il ragazzo è al quarto anno di liceo, ha pochi amici ma non si è mai trovato male a scuola, i suoi voti sono buoni e la sua vita è quella di un normale ragazzo di 17 anni.
dopo essersi vestito ed essere sceso al piano di sotto, si recò in cucina per fare colazione, dove ad aspettarlo c'era sua madre, quest'ultima impegnata a preparargli da mangiare.
"buongiorno mamma" pronunciò con voce ancora impastata dal sonno.
"buongiorno amore, ti ho preparato delle crêpes" disse sorridente la donna.
contento di quello che la madre gli aveva preparato, jisung cominciò a mangiare le sue crêpes e non appena finí andò in bagno per lavarsi i denti.
prese il suo zaino, salutò sua madre e uscí di casa, questo dopo aver mandato un messaggio ai suoi amici dicendogli di aspettarli davanti al cancello della scuola.
quest'ultima per sua fortuna non distava molto da casa sua, dopo cinque minuti di camminata era infatti già arrivato, salutò i suoi amici e insieme si recarono nella propria classe.
iniziarono a parlare del più e del meno, mancavano ancora dieci minuti all'inizio della lezione e il professore non era ancora arrivato.
"cazzo, non ho voglia di subirmi due ore di matematica" disse jisung, poggiando la testa sul banco.
"tu non hai voglia neanche di respirare" gli rispose felix, causando una risata al loro amico seungmin.
"fottiti" rispose a tono il diretto interessato.
passarono i minuti e l'insegnante di matematica fece il suo ingresso, per tale ragione seungmin si alzò recandosi al suo posto, mentre felix rimase fermo dov'era essendo il compagno di banco di jisung.
una cosa sorprese non solo i tre ragazzi, ma bensí l'intera classe, il professore non era da solo ma veniva affiancato da un ragazzo.
quest'ultimo aveva i capelli neri, era abbastanza alto e davvero bello.
però non fu la sua bellezza, o meglio non fu la prima cosa, a catturare l'attenzione di tutti; egli aveva infatti un bastone con se' e guardava dritto di fronte a lui, ma allo stesso tempo sembrava non stesse ammirando alcun punto in particolare, era davvero strano.
"buongiorno ragazzi" li salutò l'insegnante, ricevendo un "buongiorno" come risposta.
"come potete vedere, non sono da solo, presentati ai tuoi compagni"
il corvino sorrise leggermente, non smettendo di avere lo sguardo dritto di fronte a lui.
"io sono lee minho e ho 18 anni, spero di trovarmi bene con voi" disse, il sorriso non lasciava il suo volto.
"forse è stato bocciato e ha cambiato scuola? è più grande" domandò sottovoce felix a jisung, ricevendo una scrollata di spalle come risposta.
"c'è un banco in fondo, ti accompagno" disse l'insegnante al nuovo arrivato.
"non serve, mi basta sapere dove si trovi il posto" rispose il corvino, i compagni erano ancora tutti in confusione.
"terza fila a destra" gli indicò.
minho si chinò leggermente, come per ringraziare l'adulto, portò il suo bastone davanti a se' e pian piano arrivò al suo posto, tastando la sedia con la mano per assicurarsi che fosse vuota.
"ma è cieco?" sussurrò jisung al suo compagno di banco e a seungmin che si trovava davanti a loro.
"mi sa di sí" ipotizzò quest'ultimo.
"minho, il tuo insegnante arriva domani"
"va bene, grazie" rispose, iniziando a giocare con la sua penna.

ฅ^•ﻌ•^ฅ

era arrivata la pausa pranzo, finalmente pensarono i tre ragazzi.
"andiamo in mensa, jeongin ci aspetta lì" disse seungmin, dirigendosi verso la porta insieme agli altri due.
jisung però, si fermò non appena vide minho rimanere al suo posto.
tutti lo stavano palesemente ignorando, che fosse perché non poteva vedere? in ogni caso, gli dispiaceva che stesse rimanendo da solo e si sentiva in colpa ad escluderlo.
"ragazzi, aspettatemi in mensa" disse ai suoi amici, avvicinandosi subito dopo al corvino.
quest'ultimo ovviamente non si era accorto della sua presenza e quando il moro gli toccò la spalla, per attirare la sua attenzione, sobbalzò leggermente.
minho si girò, chiedendosi mentalmente chi potesse essere.
"chi sei?" chiese innocentemente, magari non era il massimo iniziare così una conversazione ma purtroppo non poteva fare altrimenti.
"jisung, uhm..sono di qua" disse, afferrando piano le spalle del maggiore e girandolo nella direzione corretta.
il corvino ridacchiò.
"scusa jisung"
il moro si perse qualche secondo ad ammirarlo, era davvero bello, etereo avrebbe osato dire.
"jisung? sei ancora qui?" chiese minho, non sentendolo più parlare pensava fosse andato via.
"oh si, scusami" disse imbarazzato, facendo ridere nuovamente il ragazzo di fronte a se'.
"mi chiedevo se ti va di pranzare con me e i miei amici"
questa richiesta fece sorridere sinceramente minho, a causa della sua "diversità" molte persone lo allontanavano, trovandosi a disagio a parlare con una persona che non poteva vederli, quindi sapere che qualcuno voleva essergli amico lo fece sentire davvero felice.
"mi piacerebbe molto" rispose contento, recuperando il suo bastone ed alzandosi.
jisung non aveva mai conosciuto una persona priva della vista, quindi non sapeva come comportarsi ed era un po' in imbarazzo.
"hyung, hai bisogno di una mano?" chiese
"basta che mi guidi ed è tutto apposto"
jisung annuì, uscendo con lui dall'aula e dicendogli quando svoltare a destra o a sinistra per i corridoi, fin quando non arrivarono alla mensa.
presero quindi da mangiare e jisung lo guidò poi al tavolo dove ad aspettarli c'erano i suoi amici.
"ciao jeongin" salutò il moro
"ciao hyung" ricambiò il minore, jeongin era un loro amico che frequentava il terzo anno, era quindi poco più piccolo di loro.
"lui è minho, un nostro nuovo compagno" lo presentò al minore.
"piacere hyung" disse sorridendo jeongin.
"piacere mio jeongin"
il più piccolo notò il bastone che minho si era portato dietro, non capendone il motivo.
"a che ti serve il bastone?"
"jeongin!" lo rimproverò seungmin, dandogli un colpo in testa.
"che ho detto!" esclamò massaggiandosi la parte dolorante.
minho ridacchiò e con la mano cercò jeongin, trovandolo grazie a jisung e iniziò ad accarezzargli la testa.
"ti fa male? seungmin non dovresti picchiare qualcuno più piccolo di te"
jeongin arrossì.
"beh ha detto una cosa stupida" disse seungmin
"no è ok"
il corvino allontanò la mano dal minore, sorridendo.
"vedi, un anno fa ho perso la vista a causa di un incidente"

-spazio me-
scrivo troppo? si
avrei tenuto questa storia nelle bozze e l'avrei pubblicata appena finita magari una storia già in corso? ovviamente no <33

blind boy {minsung}Where stories live. Discover now