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the accident

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the accident

"se ci ripenso è strano, è successo tutto così in fretta" cominciò minho, avendo l'attenzione di tutti addosso.
"è poco più di un anno che sono cieco ormai, ero in autobus quando, all'improvviso, il mezzo finì fuori strada schiantandosi..molte persone morirono e io persi la vista"
i suoi nuovi amici lo guardarono dispiaciuti e non sapevano cosa dire, doveva essere stato un vero e proprio trauma.
"non vi nego che, a causa di quell'incidente, ho davvero paura a prendere mezzi di trasporto, sia pubblici che la macchina di qualcuno che conosco, però, se ci pensate, almeno sono vivo" concluse ridacchiando il corvino.
"in più non ho troppi problemi, posso fare tutto quando conosco le zone in cui mi trovo, infatti riuscirò anche a muovermi in questa scuola con il tempo, non preoccupatevi" sorrise il maggiore.
"mi dispiace per aver fatto una domanda inopportuna hyung" si scusò jeongin
"stai tranquillo, è normale avere un po' di curiosità" lo rassicurò l'altro.
jisung si sentiva strano, aveva ascoltato l'intero discorso in silenzio e dentro di lui stava crescendo la voglia di proteggere il corvino di fianco a lui.
lo vedeva così innocente e puro, si sentiva come se, da quel momento in poi, dovesse in qualche modo aiutarlo e stargli vicino, facendolo distrarre, per modo di dire, dalla sua diversità e farlo stare bene con se stesso.

ʕ•ᴥ•ʔ

terminate le lezioni, jisung e minho si incamminarono verso le proprie abitazioni.
a quanto pare vivevano nella stessa zona, per tale ragione il minore aveva proposto al suo hyung di fare un pezzo di strada insieme e lui, con piacere, aveva accettato.
quando il maggiore aveva detto che, conoscendo le zone in cui si trovava, sapeva fare tutto non stava affatto mentendo.
jisung infatti non lo guidò nemmeno una volta nel tragitto verso casa, minho sapeva esattamente in quale vicolo svoltare ogni volta che capitavano in un incrocio.
questo fece pensare al più piccolo che il corvino fosse davvero forte, stava lottando con se stesso perché gli era stata tolta la vista, ma allo stesso tempo sembrava non gliene importasse granché.
minho viveva semplicemente la sua vita, non preoccupandosi della sua diversità.
dopo minuti passati a parlare e parlare, i due arrivarono a casa del maggiore.
"okay hyung, allora io vado" disse sorridendo jisung.
stava per allontanarsi, quando la voce del corvino lo fece girare.
"si?"
"jisung, puoi avvicinarti?" chiese gentile.
il minore, se pur confuso, fece come richiesto.
"sono proprio davanti a te"
sentite tali parole, il maggiore vagò un po' con le mani, fino a trovare le spalle del più piccolo, si avvicinò a lui lentamente, intrappolandolo poi in un abbraccio.
jisung, non per essere cattivo o altro, ringraziò il cielo che in quel momento minho non potesse vedere le sue guance rosse.
"grazie per non avermi messo in disparte, spero diventeremo buoni amici" disse contento il corvino.
quest'affermazione fece sorridere il moro che, se pur titubante, circondò la vita di minho e lo strinse a se'.
"siamo già amici hyung"
si staccarono poco dopo, tutti e due con un bellissimo sorriso stampato in volto.
sembravano due idioti, eppure non c'era disagio tra loro, entrambi avevano come la sensazione di doversi conoscere e passare del tempo insieme.
jisung tornò a casa e si buttò esausto sul letto, doveva studiare ma avrebbe fatto i compiti più tardi.
si mise a fissare il soffitto e l'immagine di lui e minho abbracciati lo fece arrossire.
"amore, posso entrare?" domandò sua madre fuori dalla porta, dopo aver bussato.
"si" disse di rimando.
la donna entrò all'interno della stanza, sedendosi accanto al figlio.
"com'è andata a scuola?"
"tutto bene, ho un compagno nuovo" disse, il sorriso non lasciava la sua bocca.
"come mai questo sorriso? è bello?" chiese la donna, alzando e abbassando le sopracciglia.
"dai!" esclamò l'altro, sorridendo timidamente e guardando altrove.
il moro aveva fatto coming out a 15 anni, non aveva mai provato interesse per le ragazze e per fortuna sua madre lo aveva accettato senza problemi.
il padre però, non l'aveva presa per niente bene, per questo motivo i suoi genitori litigavano spesso finendo per divorziare.
jisung si da la colpa per la loro separazione, ma doveva andare cosi, non poteva fingere di essere felice con una ragazza che non gli piaceva.
"sì, è molto bello" disse infine.
"parlamene un po' dai"
sua madre gli circondò le spalle con un braccio, iniziando ad accarezzargli i capelli.
"si chiama lee minho, è un anno più grande di me"
"bocciato?"
"pensavo anch'io ma..un annetto fa ha perso la vista a causa di un incidente e ha perso l'anno" concluse un po' triste.
"però..lo ammiro molto sai? lotta con la sua diversità ma allo stesso tempo l'accetta ed ha sempre un sorriso sul volto, è davvero forte" sorrise.
"spero diventerete amici allora, sembra un bravo ragazzo" continuò sua madre, stampandogli un bacio sulla guancia.
"ora studia, a cena prendiamo la pizza"
"va bene mamma!"
la donna uscì dalla camera e jisung si diresse alla sua scrivania per studiare.
"𝑎𝑚𝑖𝑐𝑖.."

-spazio me-
questa storia, se pur al secondo capitolo, mi sta prendendo un botto!
a voi come sembra per ora?
ily <3

blind boy {minsung}Where stories live. Discover now