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feelings

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feelings

una grande ansia stava crescendo nel corpo di jisung, il quale stava correndo per le grandi strade di seoul da ormai quindici minuti.
quella mattina a scuola aveva saputo che il corvino si trovasse in ospedale e, non appena le lezioni giunsero al termine, si precipitò fuori per raggiungere la struttura nel meno tempo possibile.
era incredibile come, quando si parlava di minho, il suo cuore aumentasse la velocità dei suoi battiti e dentro di lui crescesse un senso di protezione e preoccupazione nei suoi confronti.
era passato poco più di un mese eppure, dopo aver conosciuto la sua storia e, di conseguenza, lui, non riusciva a non considerarlo come qualcuno di importante del quale prendersi cura e proteggere ad ogni costo, anche se non aveva la certezza di cosa provasse sul serio.
non appena aveva saputo del suo ricovero, aveva continuato a guardare le lancette dell'orologio, sperando che la scuola finisse più velocemente.
arrivato davanti l'ospedale, si piegò sulle ginocchia riprendendo fiato a causa della lunga corsa che si era fatto.
con il fiatone guardò il cancello, portandosi una mano al petto per calmarsi.
entrò all'interno del palazzo, guardandosi intorno.
bambini, ragazzi, anziani, infermieri e dottori che camminavano o correvano, in caso di emergenza, da tutte le parti.
nessuno stava fermo un attimo, sempre pronti a qualsiasi cosa sarebbe potuta accadere.
riprendendosi dal suo stato di trance, chiese ad una ragazza dietro ad un bancone delle informazioni sul maggiore, quest'ultime non tardarono ad arrivare.
"lee minho? saprebbe dirmi l'età?" domandò gentile la ragazza, forse sui venticinque anni.
il moro non tardò a darle la risposta desiderata.
"diciotto."
"stanza 127, terzo piano."
sapute le informazioni desiderate, il ragazzo ringraziò educatamente e scappò verso gli ascensori, sperando di fare in fretta.
dentro l'ascensore c'erano altre persone, ovviamente, le quali si fermarono al primo e secondo piano, facendo perdere qualche minuto a jisung.
arrivato al terzo piano, il moro si catapultò fuori dall'ascensore e iniziò a fare il giro delle stanze, leggendo con attenzione ogni numero sulle varie targhe color bronzo.
"120..121.." sussurrava fra se e se, non curante della gente che lo guardava un po' accigliata.
"125..126..127!" esclamò, bussando abbastanza forte.
il cuore gli stava esplodendo nel petto, aveva paura di qualsiasi cosa fosse accaduta al suo amico, voleva solamente entrare in quella stanza e capire tutto.
"avanti." si sentì da dietro la porta.
jisung non se lo fece ripetere due volte, entrò immediatamente in quella stanza color azzurro cielo, ritrovandosi davanti minho sul lettino, che poggiava la schiena su un cuscino semi alzato.
si chiuse la porta alle spalle, avanzando.
"chi è?" chiese il più grande e jisung parlò, facendosi riconoscere.
"ciao hannie." disse dolcemente, dicendogli di avvicinarsi.
il moro prese una sedia, sedendosi di fianco al letto del più grande, prendendogli la mano.
l'ansia, vedendo che il maggiore stesse bene, era svanita.
"sono venuto nel minor tempo possibile, mi sono fatto una bella corsa." ridacchiò, osservandolo.
minho sorrise, accarezzandogli la mano.
"sei venuto correndo fin qui solo per vedermi, hannie?" chiese contento, facendo arrossire l'altro, che annuì.
"e-ero preoccupato min..perché sei qui?" chiese, avvicinandosi di più con la sedia.
"ti sembrerà strano, ma è una bella notizia." disse sorridendo.
minho, appena saputo dell'operazione, aveva deciso di dichiarare i suoi sentimenti a jisung.
non perchè credeva che l'altro l'avrebbe ricambiato, ma perché sentiva di doverlo fare e questo gli sembrava il momento giusto.
"hannie, avvicinati."
il moro non se lo fece ripetere due volte, si alzò, sdraiandosi nel letto del maggiore, lasciando che quest'ultimo gli accarezzasse i capelli.
"dimmi min."
ci fu qualche minuto di silenzio, poi il ragazzo parlò.
"tra una settimana circa farò un'operazione, se tutto va bene recupererò la vista." disse con un sorriso sul volto.
jisung si mise seduto sul letto, strabuzzando gli occhi e sorridendo per l'emozione.
"dici sul serio? ma è meraviglioso minmin!" esclamò euforico, pensando a quanto bello sarebbe stato il fatto che minho potesse vedere.
quest'ultimo si mordicchiò il labbro inferiore, cercando la mano del moro, il quale la strinse.
"è meraviglioso..soprattutto perché potrò finalmente osservare il volto del ragazzo che mi piace." disse con il cuore che gli batteva all'impazzata, lasciando jisung interdetto.
quest'ultimo, sentite le sue parole, rimase zitto abbassando lo sguardo.
non sapeva perché, ma gli aveva trasmesso fastidio e tristezza.
"ti piace un ragazzo?" chiese con voce spezzata, guardandolo.
"si, anche se lo conosco da poco."
"ma non l'hai mai visto in faccia." gli ricordò il minore.
"mi piace perché è gentile, dolce, amichevole e..perché vuole proteggermi e mi fa sentire al sicuro quando sto con lui."
il moro deglutì, sentendo per qualche ragione ignota le farfalle nello stomaco.
minho strinse la mano di jisung più forte, cercando il suo viso con l'altra per accarezzargli la guancia.
fece un enorme sorriso, decidendo di buttarsi.
"mi piaci hannie, mi piaci tanto."
sul volto del minore comparve un sorriso stupendo, avrebbe tanto voluto che l'altro potesse vederlo.
"non so se ricambi e non devi dirmelo ora se non ti senti pronto, ma volevo sapessi cosa provo per te."
il più piccolo si mordicchiò il labbro, avvicinò il suo volto a quello del maggiore e gli stampò un bacio sulla guancia, facendolo arrossire.
i due passarono il resto del tempo in completo silenzio, con la testa di jisung che poggiava sul petto di minho, il quale di tanto in tanto gli lasciava dei baci fra i capelli.
erano nuovamente in una bolla, solo loro due, a completarsi l'un l'altro.

-spazio me-
buon natale 2015 a tutti <333333

blind boy {minsung}حيث تعيش القصص. اكتشف الآن