Cap 1

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Briseide
Dopo la caduta di Troia, noi superstiti siamo fuggiti dalla nostra patria, da un passaggio segreto del quale neanche sapevo l'esistenza!
Io, Andromaca, Elena e mio cugino Paride, insieme agli altri abitanti di Troia stiamo camminando verso una meta sconosciuta.
Mentre saliamo un monte, mi giro a guardare quella che fino a ieri era la mia patria, anche se da un pò di tempo non la sentivo più mia.
Ma è lì che avevo lasciato l'unico uomo che è riuscito, in poco tempo, a farmi sentire viva, a farmi sentire amata. Ma che, purtroppo, dovevo considerare come un mio nemico.
Ma non ci riesco! Ho provato in tutti i modi. Ma è tutto inutile!
Questo uomo si chiamava Achille, ed era a  capo dei Mirmidoni ed è anche... Il padre di mio figlio. SI... si chiamava... ora lui è morto per mano di mio cugino, Paride.
Grazie all'aiuto di Andromaca e Elena ho scoperto di essere incinta. Ovviamente mio cugino Paride non sa nulla. Ucciderebbe il bambino così come ha fatto con il padre!
Guardavo lì, a quello che doveva corrispondere al centro della piazza, dove stava uscendo del fumo. Consapevole che si stava svolgendo un rito funerario. Mi scende una lacrima sapendo che il corpo che sta bruciando potrebbe essere il suo!
Ora non potrò vedere più i suoi occhi blu. Dentro ai quali mi ci perdevo ogni volta che li guardavo.
Le sue labbra che ogni notte mi baciavano, i suoi capelli biondi che a me piaceva tanto accarezzare. Le sue braccia, muscolose e forti che mi cingevano la vita abbracciandomi in un modo unico che mi facevano sentire al sicuro.
Da quando Paride ha scoperto che non sono più vergine, mi tratta come un'estranea. Come se a scatenare questa guerra fossi stata io!
Achille era un nemico della mia patria. Ma non il mio.
Ieri sera sarei dovuta morire con lui! Invece sono qui viva che stringo l'ultima cosa che mi rimanda a lui, la collana di suo cugino, Patroclo, e aspetto suo figlio. Non sono neanche riuscita a dirglielo...

Intanto nell'oltretomba...
Un uomo che era appena arrivato negli Inferi camminava avanti e indietro, domandandosi perché il grande traghettatore, Caronte, non lo avesse condotto nel cerchio a cui era destinato come invece aveva fatto con le altre anime che erano arrivate insieme e dopo di lui.
Una nube nera appare dal nulla travolgendo l'uomo. Portandolo in un posto buio dove il silenzio regnava. Ma ad un tratto, dal nulla, ecco che qualcuno iniziò a parlare.
"Ecco, il famoso Achille! Il semi-Dio di cui tutti parlano! E che alla fine è morto per amore! Di una schiava addirittura! Come sei caduto in basso!!" disse la voce.
"Lei non è una schiava! Non lo è mai stata! E non ti azzardare a parlare così di lei!"
"Allora è vero! Ti sei innamorato per davvero!"
"Fratello non lo provocare. Sappiamo già di cosa è capace quando scatena la sua ira!" Nella stanza buia appare una nube bianca simile a quella nera.
L'uomo si inginocchia riconoscendo l'importanza del dio che è apparso, ma subito dopo si ricompone con il suo fare orgoglioso.
"Zeus, il padre di tutti gli Dei! Quale onore" Disse l'uomo quasi deridendolo.
"Il grande e supremo Achille! Sai perché sei qui, grande guerriero?"
Il guerriero fece segno di no con il capo.
"Sei qui perché, il consiglio degli Dei, tranne Apollo, ha deciso di darti una seconda opportunità, per vendicarti del principe Troiano Paride. Non ci piace come si è comportato!"
"Si è semplicemente vendicato della morte di suo fratello Ettore. Così come io mi sono vendicato della morte di mio cugino Patroclo."
"Già! Per te è tutta una vendetta! Ma questa volta è stato suo fratello Ettore a chiedere vendetta. Egli ha ammesso i suoi errori. È pentito, ha visto del buono in te! Perciò lo abbiamo convocato qui, affinché vi parliate!"
Dopo secondi di silenzio, si sente una voce... "Salve, figlio di Peleo!"

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