Cap 2

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Achille
Gli Dei scompaiono ma al loro posto appare un uomo che ho odiato e ammirato molto allo stesso tempo. Un uomo la cui fama si avvertiva anche in Grecia.
Un uomo che mi ha messo in grande difficoltà in battaglia.
Il cugino dell'unica donna che ho amato nella mia vita umana. L'unica che è riuscita a darmi la pace in un mondo di guerra!
Ettore! Figlio del re Priamo e principe Troiano.
"Ci rivediamo, figlio di Peleo!" ripete lui non sentendo una mia risposta.
"Cosa ci faccio qui? Perché non sono con le altre anime??!"
"Una domanda alla volta Achille! Te ne prego!" Disse l'anima prendendosi la testa tra le mani e poi continuò "Non mi è piaciuto il comportamento di mio fratello Paride non doveva distruggere la vita di mia cugina in questo modo! Doveva saper perdonare, come io ho perdonato lui. Sai noi da qui vediamo ogni cosa e non sono rimasto contento di come la tratta dopo che l'hai consegnata a mio padre."
"Che significa?? La maltratta?? Fa violenza su di lei??"
"No, per carità, la maltratta ed è molto freddo con lei... e poi Briseide è..." L'anima viene interrotta dal Dio delle tenebre per farlo ritornare nel rispettivo cerchio attraverso una nube rossa.
Ade ricompare in tutta la sua figura tenendo stretta la regina Persefone e guardandola in modo possessivo e geloso. Come se avesse paura che qualcuno da un momento all'altro qualcuno gliela portasse via.
Ci ragiono un attimo... anche io avrei fatto lo stesso con Briseide, una volta presa non la lascerei più andar via!
Grande amore il loro.
Ai loro piedi c'è Cerbero, quella bestia a tre teste che permette alle anime di entrare ma non di uscire dall'oltretomba.
Cosa voleva dire Ettore?
"Una cosa alla volta! A tempo debito saprai tutto. Allora, discutiamo del tuo ritorno sulla terra...! Vuoi avvisare qualcuno del tuo ritorno sulla terra? Prima che brucino il tuo corpo. "
"Sì c'è una persona che vorrei avvisare."

Briseide
Dopo due giorni di cammino ci ritroviamo in uno spazio deserto dove ci siamo stabiliti con delle capanne improvvisate.
Mio cugino, dopo avermi tirato in disparte, mi urla addosso.
"Dovevi essere una vestale Briseide, ora devi trovarti un marito che sia disposto a sposarti anche senza la tua virtù!" Dice guardandomi con disprezzo e poi continuò "Sono disgustato Briseide! Se non volevi essere una vestale, bastava che ce lo dicessi!" Cado a terra piangendo, le mie gambe sembrano fatte di gelatina.
È mio cugino, eppure mi dice tutte queste cattiverie; un tempo noi ci volevamo bene, eravamo uniti come fratelli.
Mentre lui se ne va, io mi metto seduta sotto a una quercia e continuo a piangere.
Dopo un pò mi raggiunge Andromaca che ha in braccio il suo bambino.
"Era un uomo dolce. Ora non lo riconosco più. È diventato un mostro senza cuore !"Dice lei per consolarmi e poi mi abbraccia mentre ha il bimbo tra le braccia.
Dopo neanche 3 secondi arriva Elena e si unisce a noi.
"Con noi c'è anche una donna che si occupa di problema come il tuo, Briseide!" Dice lei indicando la mia pancia. Andromaca la guarda allarmata.
"Elena ma cosa dici!? Per tutti gli Dei sei forse impazzita??"
"Mio figlio non è un problema! Terrò il bambino! Anche senza l'appoggio di mio cugino! Sono pronta ad andare anche contro Zeus in persona! Ho perso suo padre, ma niente e nessuno riuscirà a portarmi via mio figlio! E se vuoi raccontare tutto a Paride, Elena io non te lo impediró! Ma sappi che non ti perdonerò mai se lo farai!" e mi alzo lasciando le due donne lì.

La gloria di un amoreKde žijí příběhy. Začni objevovat