Cap 11

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Pov Briseide
È notte, la luna è alta e finalmente possiamo muoverci.
Con la scusa di far fare una passeggiata alla bambina nei boschi, io e Pisandro ci allontaniamo dall'accampamento. Paride è stato d'accordo. Perché per lui, la bambina deve imparare a conoscere il suo nuovo padre già da adesso.
Nel percorso mi giro molte volte. Nessuno ci segue.
È una notte serena e sembra che gli Dei ci stiano venendo incontro.
Non ho salutato nessuno. Avrei voluto salutare ma ho paura che qualcuno si sarebbe insospettito.
Penso che non mi mancheranno.
Soprattutto Paride. Forse in futuro mi pentirò della mia scelta, ma ora non voglio sentire nulla.
È stato crudele. Mi ha fatto troppo male. Mi ha distrutto, togliendo la sola cosa che avevo e che sentivo mia e che non ho mai avuto, l'amore di un uomo. Ma ora tutto passerà.
Se gli Dei non fossero intervenuti, non so come avrei fatto da sola.
"Psss." sento una voce. Mi giro preoccupata verso Pisandro, il quale, guarda dritto di fronte a sé.
"Mio signore!" mi giro lentamente. E davanti a me in tutta la sua bellezza vedo Achille. Delle lacrime scendono lente sulle mie guance. Corro con la bambina verso di lui e mi faccio stringere tra le sue braccia forti.
"Shhh... Sono qui." la bambina si sveglia e cerca di capire cosa sta succedendo facendo dei versetti. Piango mentre lui la sfiora dolcemente. Sono felice.
"MA COME È POSSIBILE!"
No. Non di nuovo.

Pov Achille
La vedo.
Un vestito grigio e bianco. Sembra che sia la luna. Luminosa e bellissima. Stringe un piccolo fagotto rosa.
"Pss" Dico mentre non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Eudoro e Fenice mi guardano, ma non mi importa.
Pisandro è il primo che si accorge di me. "Mio signore." lei si gira e finalmente ci guardiamo. Esita un attimo ma poi corre verso di me e la stringo tra le braccia, piange.
"Shhh... sono qui!" sento un piccolo lamento, abbasso gli occhi sul piccolo fagotto. Cerco di toccarla, ma è così piccola che ho paura di romperla. Bellissima.
"MA COME È POSSIBILE!? Io ti ho ucciso!" Eccolo. Il giovane Paride, con due uomini armati al suo fianco.
"Gli dei mi hanno dato un'altra possibilità, e sono venuto qui per riprendermi ciò che mi appartiene. " stringo ancora di più Briseide e nello stesso tempo, cerco di portarla dietro di me per proteggerla ma lei non ne vuole sapere di indetrieggiare.
Con la coda dell'occhio guardo dietro di me e Pisandro Eudoro e Fenice si mettono al mio fianco. Lui mi guarda con astio.
"È mia cugina! Lei non ti appartiene!"
"È la madre di mia figlia!"
"Una figlia che lei non doveva avere! Aveva giurato al Dio Apollo di rimanere vergine fino alla sua morte! Tu l'hai violata senza alcun ritegno. E non ti permetterò di portarla via! Dovrai passare sul mio cadavere per farl..."
"ORA BASTA! PARIDE... HAI FATTO FIN TROPPO, IO AMO ACHILLE! E, COME TI HO DETTO TANTE VOLTE, NON MI HA VIOLATA! È STATA UNA MIA SCELTA!" la guardo. La guardo e sorrido...
La bambina inizia a piangere e spezza il silenzio che si è creato in quel momento.
Poi succede tutto all'improvviso due frecce vengono scoccate ai due lati intorno a noi, uccidendo due uomini che erano davanti a noi. Briseide per lo spavento si appoggia a me e in pochi secondi Paride si avvicina a me con l'intento di uccidermi con la sua spada ma sono molto più veloce di lui e con la mia spada lo uccido. Muore subito.
"No..." esce una lacrima dai suoi occhi
"Briseide, dobbiamo andarcene. Tra poco si scatenerà l'inferno qui. Dobbiamo andarcene."
"Andiamo..." 

La gloria di un amoreWhere stories live. Discover now