𝒜𝓇𝑒 𝓎𝑜𝓊 𝓈𝓉𝒾𝓁𝓁 𝓂𝒾𝓃𝑒?

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{27th November,2019 - Valerie's Home - Late Evening}

È strano quanto un silenzio possa fare così rumore; seduta sul pavimento ad aspettare qualcosa. Cosa, nemmeno lei lo sa.
Due giorni di silenzio da parte di Deniz, due giorni che le sono sembrati un'eternità. 

Ha provato a contattare Thomas, l'amico di Den, ma come immaginava è in missione e l'intera casa è vuota, se non per i domestici per la manutenzione.
Ha guardato il telefono infinite volte con la speranza di avere un segnale, magari un ravvedersi da quelle parole che l'hanno ridotta in frantumi. 

È questo l'amore che le ha promesso? É questo il significato della loro relazione? 

Sospira nel cuore della notte con la sola luna a farle compagnia.
Una luna ingannatrice o rivelatrice, non lo sa nemmeno lei.
Un trillo nel silenzio.
Il display si illumina: un messaggio da parte di Deniz.
Si affretta a leggerlo con le mani che le tremano. Rimane a fissare quello che ha scritto scoprendo che si tratta di una risposta al suo inviato la mattina del 24 novembre.

"Non preoccuparti. Ci sentiamo domani."

Certo, un non preoccuparsi dopo il loro incontro o dopo averle detto di aver mentito?
Solo perché lo ha scritto sarebbe stato così?
Come può pensare di risolvere tutto con un "non preoccuparti?"
Le sembra di tornare indietro nel tempo, di mesi, quando non avrebbe mai pensato di vedere la sua vita attraverso dei fermo immagine senza possibilità di poter fare qualcosa.
Sequenze di vita come una spettatrice silenziosa in cui non c'è alcun ritorno. 

 "La vita e' quello che ti accade quando fai progetti." 

Questo è quello che ha sempre pensato e questo è quello che è accaduto, anche stavolta.
Più ti affanni a credere, sperare, voler vivere, più la vita ti mette a dura prova e ti colpisce dritta al cuore. In pochi attimi le certezze, le promesse e la fiducia a cui si è aggrappata, grazie a lui, dove sono andate?
La sua anima e' in frantumi che stanno vagando nella sua essenza, non riescono a trovare una via d'uscita; sono tutti al buio con un unico pensiero costante, contornato da tanti altri che si susseguono in ordine sparso, eppure sono li, corrono senza sosta, ma non cambiano mai posizione. 

Non la lasciano nemmeno un istante. 

Respira a fatica con le braccia che stringono le gambe piegate, fissa in penombra le luci che si intravedono dal giardino nonostante le tende siano chiuse.
La stanza è talmente buia che sembra rappresentare l'oscurità calata dentro di lei. 


È da quando è andata via dalla casa di Den che non dorme, esattamente come quando è ritornata a New York dopo Firenze: gli occhi non accennano alcuna stanchezza, pizzicano e bruciano per le lacrime che ha versato e continua a versare, seppure in ...

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È da quando è andata via dalla casa di Den che non dorme, esattamente come quando è ritornata a New York dopo Firenze: gli occhi non accennano alcuna stanchezza, pizzicano e bruciano per le lacrime che ha versato e continua a versare, seppure in silenzionascondendosi da Michael.
La vista è annebbiata non permettendole di distinguere nulla, se non fievoli luci per le lacrime che rigano le sue guance senza lasciarla respirare; tutto è in affanno, proprio come la morsa che le stringe il petto per un cuore ed un'anima delusi da una falsa speranza.
È un mugugno improvviso quello che fa capolino alle sue orecchie, è come se non le appartenesse e, solo dopo pochi attimi, realizza di esserne l'artefice. 

Rimbomba tutto nelle orecchie, lo stesso per i battiti del cuore e lo stomaco che fa a pugni con le pareti circostanti: è accartocciato come in una pressa.
Il suo è un grido soffocato, che si propaga nell'anima, come sul ciglio di un burrone che si sgretola sotto i suoi piedi, senza nessuno che possa salvarla. 

Lui, il suo Deniz, ha tutte le chiavi per aprire la sua anima, l'ha sfiorata con delicatezza e dato il vento necessario per farla "alzare" in volo: eppure le ha mentito.

È ancora "suo"?

Quei pensieri ed alcuni flash del loro vissuto, le provocano un dolore lancinante al petto costringendola a stringersi maggiormente con le ginocchia, ma più stringe e più fa male. 

Ha trascorso anni avvertendo una mancanza senza sapergli dare un nome, una mancanza che si riconosce quando improvvisamente ti invade e ti completa, ti fa sentire parte di qualcuno, corpo ed anima.
Un fondersi al punto tale da non capire chi sia l'uno e chi l'altro, avere le vertigini per la profondità di ciò che senti e racchiuderlo in una sola persona: Deniz.
È realmente lui quella parte che la completa?
Ha sbagliato tutto?

La testa continua a fare a pugni con il cuore: si trova di fronte alla realtà in cui lui ha mentito, volontariamente, tradendo la sua fiducia, tradendo ciò che si sono promessi fin da quando si sono conosciuti e poi ritrovati

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La testa continua a fare a pugni con il cuore: si trova di fronte alla realtà in cui lui ha mentito, volontariamente, tradendo la sua fiducia, tradendo ciò che si sono promessi fin da quando si sono conosciuti e poi ritrovati.
E se l'avesse perso per sempre?
Se fosse accaduto qualcosa senza conoscerne il motivo?
Se non avesse più ascoltato la sua voce, sfiorato la sua pelle, baciato le sue labbra, stretta tra le sue braccia, cosa avrebbe fatto?

Sarebbe stata la sua fine. 

La ferita che ha aperto, sanguina. 

Abbassa lo sguardo continuando a piangere silenziosamente, Michael dorme nella sua camera e lei non può tirare fuori la sua sofferenza gridando fino a rimanere senza fiato.
Si lascia ricadere sul fianco stringendosi con le sue stesse braccia, come in un bozzolo in cui chiudersi e proteggersi.
L'ha ferita come mai avrebbe immaginato.


. . . 


𝓞𝓷𝓮 𝓪𝓷𝓭 𝓞𝓷𝓵𝔂Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin